I santi hanno creduto al Cristo – Mc 10, 28-31

Mc 10, 28-31 – Prima della gloria c’è l’umiltà

Mc 10, 28-31 – Le due ricompense per il seguace del Cristo


Immagineda un’omelia di P. Francesco Chimienti O.M.

LA RICOMPENSA CHE GESU’ DA’

A COLORO CHE RINUNZIANO A TUTTO PER SEGUIRLO

(Mc 10, 28-31)

Il grande furbacchione di san Pietro, non appena il giovane ricco se ne fu andato, disse a Gesù: Signore, gli hai detto: va’, vendi, e non l’ha fatto; ma noi l’abbiamo fatto, che cosa ci darai?

Gesù dando la risposta a Pietro la dà a tutti i cristiani. Non solo ai sacerdoti, ma a tutti i cristiani. Queste cose le hanno messe in pratica i primi cristiani nei primi secoli e adesso dove si fonda la Chiesa coi missionari, perché credono a queste parole. Noi non crediamo. Tu cammina per conto tuo, diciamo a Gesù, e noi camminiamo per conto nostro; alla morte ci incontreremo. Ti diremo: Gesù mio, misericordia!, e ci salverai. Non ci preoccupiamo affatto di vivere la vita cristiana, così come ha detto Gesù. Esistono dei cristiani coerenti, ma non sono tutti.

Dice san Pietro: Una moglie avevo e l’ho lasciata; una casa avevo e l’ho lasciata; una barca avevo e l’ho lasciata; le reti avevo – ricordate, rattoppavano le reti, reti vecchie, però pescavano – e le ho lasciate, che cosa ci darai?

Allora Gesù dice a me, a voi e a tutti i cristiani di tutti i secoli: “Non c’è nessuno che abbia lasciato casa o fratelli o sorelle o madre o padre o figli o campi a causa mia e a causa del vangelo, che non riceva già al presente cento volte tanto” (Mc 10, 29).

Attenzione però, deve lasciare la casa per il vangelo, non per un atto di ribellione contro papà e mamma; per il Cristo e per mettere in pratica ciò che ha detto. Allora riceverà già al presente cento volte tanto, cioè riceverà le benedizioni di Dio, riceverà l’abbondanza dei doni di Dio, “insieme a persecuzioni, e nel futuro la vita eterna” (Mc 10, 30).

Per seguire Gesù dobbiamo lasciare noi stessi, i nostri affetti e le nostre cose. Vediamo adesso se sono vere le parole di Gesù, che riceveremo da Dio cento volte tanto.

  1. Rinunzia all’intelligenza

Io rinunzio alle mie vedute, a ciò che posso capire, e accetto invece la fede, ciò che Dio mi dice. Ricevo o non ricevo cento volte tanto? Sì.

  1. Rinunzia alla volontà

Faccio le cose di Dio e rinuncio a fare le cose mie. Fare la volontà di Dio significa: osservare i dieci comandamenti; quindi: non ammazzare, rispettare il papà e la mamma, non bestemmiare, non rubare, non commettere atti impuri.

Gli altri studiano, studiano e dicono: no, io sono libero, faccio quello che voglio. E tutto gli va storto. Ecco perché Gesù diceva: “Io ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, che hai nascosto queste cose ai dotti e ai sapienti e le hai rivelate ai piccoli” (Lc 10, 21).

Volete sapere la verità? Io non leggo più nessun libro, nessuna rivista, leggo solo la Parola di Dio. La Parola di Dio mi dà una sapienza che nessun teologo, che studia quei libroni grossi grossi di teologia ha, perché Dio mi presta la sua sapienza.

Voi dite: Come siete bravo! Invece io non leggo proprio niente, dico sempre Rosari e Ave Maria, faccio come voi. Sono vere le parole di Gesù? Sì, sono vere. Io  dico le parole di Dio, e ogni parola di Dio e ogni pensiero di Dio contiene una scienza e una sapienza incommensurabile.

  1. Rinunzia agli affetti

Ho rinunziato a papà e mamma, ai miei fratelli, ai figli, a una moglie. Non posso dire che non è vero, ho rinunziato, ma sono senza amore? No, no! In mille, in diecimila mi chiamano papà. Io sono padre anche vostro.

Se i figli non vi ubbidiscono, significa che non vi amano; se vi ubbidiscono vi amano. Se io ubbidisco a Dio, amo Dio; se non ubbidisco a Dio, non amo Dio; se ubbidisco ai miei genitori, amo i miei genitori. Quando io parlo voi mi ubbidite, significa che mi amate assai.

– Padre, e la moglie? Me la faccio fritta! Ho  tanta gente che mi vuol bene, non mi manca l’affetto.

– Padre, e case e campi ne avete? Quante ne voglio; ma davvero! Tutte le volte che vado a Roma e incontro il P. Generale, lui per primo mi dice:- Questa è casa tua! S’intende, dico io. Arrivo alle tre del pomeriggio – loro mangiano alle 12.30 – suono il campanello, salgo sopra, è pronto da mangiare, è pronta la stanza, è pronto il letto. Tutto pronto, senza pagare!

Sono vere le parole di Gesù? Sì. Però ha detto: insieme a persecuzioni!

Perché insieme a persecuzioni? Perché Lui ha detto: Beati coloro che sono perseguitati, beati voi quando gli uomini parleranno male di voi, vi perseguiteranno, perché la vostra ricompensa nei cieli sarà grande.

Se non siamo perseguitati, non abbiamo cento volte tanto in cielo. E allora ci dà la persecuzione per avere una ricompensa qui sulla terra e una ricompensa in cielo. Il Cristo è morto da perseguitato, così saranno perseguitati i suoi seguaci. Le persecuzioni, le calunnie, l’incomprensione, tutto ciò che sa di contrarietà, nella vita di un uomo, tutte queste cose le avremo, perché l’ha detto Lui: Vi darò cento volte tanto qui, in madri, sorelle, figli, campi, insieme a persecuzioni.

Volete sapere veramente qual è il segno, la manifestazione esterna per cui sulla terra ci si può accorgere se quell’uomo è figlio di Dio, è un beniamino di Dio? Se soffre.

La tribolazione, la persecuzione è il segno esterno, è la garanzia, è il sigillo, è il timbro di Dio. Vedendo P. Pio, e vedendo che tutti parlavano male di lui, potevate dire: è il prediletto di Dio! Tutti, proprio tutti: Papa, Vescovi, Sacerdoti, fedeli, parlavano male. C’era gente che parlava bene di lui, ma non tutti parlavano bene di lui.

La persecuzione è il sigillo di Dio, perché l’ha detto Gesù: Ti voglio bene; avrai la predilezione di Dio, però ricordati che sarai sempre perseguitato, nessuno ti capirà. Però quando morrai sai cosa ti darò? La vita eterna.

Ci poteva andare meglio di così? Diciamo al Signore: Ti seguirò dovunque tu andrai; eseguirò qualunque cosa mi chiederai. Tu sei stato totale con me, mi hai dato tutto te stesso, io voglio essere generoso e totale con te, ti darò tutto, non conserverò niente per me.

Noi non siamo gli sventurati sulla terra, noi siamo i benedetti. Tutte le benedizioni di Dio stanno su casa mia. Mia madre è morta a 92 anni! Quando sono nato e sono cresciuto, lo ricordo benissimo, i miei fratelli dicevano: tu dovrai custodire papà e mamma, perché ero l’ultimo di casa. Io invece me ne sono andato. Ma Dio ha custodito papà e mamma? Sì, sono stati sempre bene. Lunga vita; felici e contenti! E lo dico ad alta voce.

Mia madre voleva come ultima una femmina, perché la doveva assistere. Non ha avuto femmine, ma le nuore l’hanno trattata benissimo, come non l’avrebbe trattata nessuna figlia. Il Cristo ha dato la parola e l’ha mantenuta.

conclusione

Ci salveremo? Sì, l’ha detto Gesù; ecco perché ci salveremo. Io alle parole di Gesù ci credo.

Non si fa niente per niente, diciamo noi. Io ti do; tu che mi dai? Questa stessa tecnica la usa Gesù: tu mi dai e io ti do, tu non mi dai e io non ti do.

Che cosa mi dà Dio? Mi dà la felicità sulla terra e la felicità in cielo. Nessuno fa niente senza niente, e io non faccio niente senza niente.

Vedete, è un assurdo, perché se tu mi dai, tu dovresti rimanere senza niente. Invece Gesù dice: se tu mi dai, tu non solo non rimani senza niente, ma ti riempio di tutto. Come fa la mamma col figlio: me la dai la caramella? Ci sono i figli egoisti che la caramella non la danno. Una ne avevano e con una rimangono! Ci sono altri invece, che la caramella la danno. Non appena dà la caramella, che cosa fa la mamma?Prende il pacco di caramelle che aveva conservato, più la caramella che lui aveva dato e dice:- Tieni! E invece di una, riceve un pacco di caramelle.

Così fa il Signore! Vuole vedere se siamo generosi. Dice: mi dai tuo padre, mi dai tua madre, mi dai tuo fratello, mi dai mille lire? No, no! Tieniteli, quello avevi e con quello rimani.

Sono più furbacchione, più intelligente degli altri, perché mentre do tutto, ricevo non solo tutto, ma cento volte di più di quello che ho dato. Quindi non siamo degli uomini vuoti che non vivono la vita di questa terra, ma siamo gli unici uomini che vivono nella pienezza la vita di questa terra, proprio nella sua intensità.

Molti ci disprezzano, ma andate a chiamare i più grandi filosofi e teologi, i più grandi scienziati della terra e vedete se vivono come viviamo noi!

Noi siamo le persone più intelligenti che esistono sulla faccia della terra: felici qua e felici là.

Una risposta a “I santi hanno creduto al Cristo – Mc 10, 28-31”

  1. La Parola di Dio è viva , vera ed efficace. Grazie Padre, perchè è tutto vero e quanto mi dispiace per tutti coloro che vivono senza la fede, che vorrebbero credere ma non hanno il coraggio di tuffarsi nelle braccia tenerissime del Padre celeste…si autocondannano all’infelicità, all’insoddisfazione e alla tristezza. Solo Dio riempie il cuore di ogni uomo …Bisogna fare l’esperienza di lasciarsi amare da questo “folle Innamorato” che è Dio, in Gesù Suo Figlio e Nostro Signore.

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