Tu mi guidi per il giusto cammino – At 15, 22-31 – Gv 15, 12-17

Gv 15, 12-17 – Come si diventa amici della Vergine 27-5-11

Gv 15, 12-17 – Nell’amore del prossimo imitate la Vergine

RINGRAZIAMO DIO

PER IL DONO DEL PAPA

(At 15, 22-31)

  1. Il Papa è il custode della verità

 Era sorta una discussione tra gli Ebrei e i pagani che si erano convertiti al cristianesimo. Gli Ebrei dicevano ai pagani che per essere cristiani dovevano prima circoncidersi, poi potevano essere battezzati. Invece san Paolo diceva che i pagani per entrare nel cristianesimo non dovevano circoncidersi, ma solo battezzarsi. Questo era il problema, però, poiché non si mettevano d’accordo, ci doveva essere chi doveva dire l’ultima parola, dopo di che nessuno avrebbe più discusso. Questi era il Papa. Allora era Pietro con tutti gli Apostoli, e stavano a Gerusalemme.

Paolo e Barnaba partono da Antiochia e vanno a Gerusalemme, e sottopongono la questione a san Pietro e al collegio degli Apostoli. San Pietro e gli Apostoli decidono insieme.

Ecco la decisione: “Abbiamo deciso, lo Spirito Santo e noi, di non imporvi alcun obbligo”. È la decisione del primo Concilio, il concilio di Gerusalemme. È decisione dello Spirito Santo.

  1. Le decisioni del Papa non si discutono

 Dobbiamo ritornare alla fede autentica. Quando parla il Papa, ha parlato Dio ; non si può più discutere, la questione è finita. Prima che parli lui, prima che parli il Concilio si può discutere, dopo no.

Gesù ha voluto che sulla terra ci fosse il suo vicario; la decisione del Papa, la decisione del Vicario di Cristo è la decisione di Dio . La decisione fu che per essere cristiani bastava il battesimo, non ci voleva la circoncisione.

Quale fu l’atteggiamento dei cristiani? Quando ebbero la decisione si rallegrarono, dicono gli Atti degli Apostoli. Quando parla il Papa tutte le questioni sono finite.

            Quale deve essere il nostro atteggiamento? Di gioia! Dobbiamo dire: grazie! Dobbiamo camminare per la strada che ci è stata indicata.

  1. Due possibili errori dei cristiani

Gli errori di oggi sono due, non parlo di quelli che non hanno accettato il Concilio Vaticano II, quelli li metto da parte, stanno fuori della Chiesa; parlo degli errori nostri. Abbiamo allungato il brodo! Il Concilio ha detto questo, questo e questo, e invece di tre decisioni ne abbiamo aggiunta una quarta, una quinta, una sesta e abbiamo fatto un altro concilio; noi, non il Papa.

Un altro errore è questo: il Papa ha parlato; ebbene la prima decisione l’accetto, la seconda l’accetto, la terza non l’accetto perché non mi piace. Tutto dovete accettare, tutto dovete prendere, tutto dovete fare senza nulla aggiungere o togliere, e rallegratevi perché con la Chiesa c’è lo Spirito Santo.

            conclusione

Se volete sapere quali sono i miei sentimenti dinanzi alla Chiesa, dinanzi al Papa, sono questi: sentimenti di gratitudine.

In tutte le società c’è sempre da discutere; attualmente in Italia con l’avvento della democrazia tutti discutono, anche i figli contro i genitori e non si capisce più niente; tutto deve essere messo in discussione, non esistono più verità fondamentali sulle quali non si discute. È venuta fuori la contestazione. Invece nella Chiesa è bellissimo sapere che esiste la verità, sapere che c’è un custode della verità, sapere che c’è l’interprete autentico della verità: il Papa.

Quando sento discutere i teologi, li faccio sempre parlare e non intervengo mai, ma dentro di me dico: perdete tempo, dovete rendere conto a Dio anche delle parole. Si deve rendere conto anche delle parole inutili, immaginate delle parole cattive! Quando invece interviene il Papa nella Chiesa, io sono contento, perché questa è la verità e dormo contento e felice sia che la capisca, sia che non la capisca, perché con il Papa c’è lo Spirito Santo che è verità infinita.

            Solo noi siamo così fortunati, perché solo a noi, cioè alla Chiesa, lo Spirito Santo ha assicurato la sua assistenza continua. Il Papa non ha sbagliato, il Papa non sbaglia, il Papa non sbaglia mai, Dio è con lui. Sapere questo porta gioia, la stessa gioia che ebbero i primi cristiani quando seppero da san Pietro e dal collegio apostolico qual era il modo di vivere le prime verità di fede.

            Questa sera diremo: grazie Signore, perché ci hai dato il Papa!