Alla tua presenza, perché ti appartengo – 1Re 19, 9.11-16 – Mt 14, 22-33

Mt 14,22-36 – L’attività principale di Gesù è stata la preghiera

DIO SI TROVA NEL SILENZIO

(1 Re 19, 9. 11-16)

 

“Fermati sul monte alla presenza del Signore”

(1 Re 19, 11)

La regina Gezabele, saputo che Elia aveva ucciso i profeti del dio Baal, giurò di fargli fare la stessa fine. Elia ebbe paura e scappò. Uscì fuori dal regno del Nord e poi anche dal regno del Sud. Dove andare? Si diresse nel deserto, lì non avrebbe trovato nessuno. Arrivato nel deserto, stanco e sfinito si gettò per terra e, scoraggiato, si lamentò col Signore: Signore, che cosa ho fatto perché devo essere perseguitato a morte? Ti ho obbedito, ho fatto come tu hai detto, vedi qual è la ricompensa? Non ne posso più, fammi morire! Stanco e scoraggiato, dopo aver fatto questa preghiera si addormentò.

Un angelo lo svegliò e gli disse: Elia, prendi e bevi! Prendi e mangia! C’erano infatti accanto a lui un orcio di acqua e una focaccia calda calda. Mangiò e bevve, si sfamò, si ristorò e si riaddormentò. L’angelo lo svegliò una seconda volta e una terza volta, dicendogli: Prendi, mangia e bevi, il viaggio che ti sta dinanzi è molto lungo. Il Signore ti aspetta sul monte Oreb. Sarebbe il monte Sinai, dove si era fatto vedere da Mosè.

Elia si mise in cammino e, dopo quaranta giorni e quaranta notti, arrivò sul monte Oreb, dove doveva incontrare il Signore. Entrò in una grotta e lì aspettò. Sentì un vento impetuoso e gagliardo, da spaccare le montagne, una grande tempesta, uscì fuori, ma Dio non c’era. Poi sentì un terremoto, ma nel terremoto Dio non c’era. Poi ci fu un fuoco, ma Dio non c’era nemmeno nel fuoco. Finalmente, alla fine, sul far del mattino, sentì un mormorio di vento leggero, una brezza leggera leggera, uscì ed ecco il Signore.

Il Signore disse: Che fai? Che stai a fare qui?

Rispose Elia: Non lo vedi? Tutti ti hanno abbandonato, Signore, hanno demolito i tuoi altari, hanno ucciso i tuoi profeti. Sono rimasto solo io, e anche me vogliono ammazzare.

Gli disse il Signore: Su, ritorna sui tuoi passi e va’ da dove scoraggiato sei partito. È lì che devi compiere quella missione che io ti ho affidato.

         Adesso facciamo l’applicazione, perché queste parole sono state scritte anche per noi.

  1. Lo scoraggiamento è di tutti

Gli uomini di Dio si sono mai scoraggiati? Sì, si sono scoraggiati! Profeti della grandezza di Elia non ne vedremo più, eppure quest’uomo che aveva sfidato il Re e i soldati, ad un certo momento, preso dallo scoraggiamento, dice: Signore, tutti sono contro di me! E per non compiere più la sua missione, lascia il posto di combattimento dove il Signore l’aveva posto e se ne scappa.

 

  1. Pregare per superare lo scoraggiamento

Dopo questi giorni di scoraggiamento Elia si è ripreso, si è gettato in ginocchio e ha avuto il coraggio di dire: “Signore, aiutami, non ne posso più!”. Allora il Signore l’ha confortato, si è fatto vedere e lo ha invitato a riprendere il cammino interrotto.

Dove troveremo Dio? Quando ci scoraggiamo cosa dobbiamo fare? Mettersi in ginocchio e pregare. Saremo consolati da Dio stesso, come fu consolato Gesù nell’orto del Getsemani. Gli apostoli lo avevano abbandonato, nessuno pensava a lui, ma il Signore lo ha confortato.

  1. Dio si fa incontrare

Dove sta Dio? Dobbiamo cercarlo.

Dio non c’è nella tempesta. La tempesta è la rivoluzione, la guerra, la discordia, la lite. Volete Dio, volete la pace? Se fate la guerra, la pace non c’è. Se con l’altra famiglia vi bisticciate, Dio non c’è. Dove c’è l’odio, la ribellione, la rivoluzione, la discordia, dove c’è la tempesta, Dio non c’è.

Ho un nemico, l’ammazzo e così stiamo in pace! Se io ammazzo, non c’è più pace per me. La guerra non prepara mai la pace. Chi si bisticcia col fratello, con la sorella, con il cognato, con il vicino di casa, la pace non l’avrà. Dio non c’è nella tempesta, nella ribellione, nella rivoluzione, nella discordia, nelle cause giudiziarie.

         Dio non c’è nel terremoto. Il terremoto è il fracasso, il chiasso. Dio sta nel chiasso? No. Adesso la gioventù è incapace di avere un minuto di pace, di silenzio. In casa si sta sempre con la radio accesa a tutto volume.

         Dio non c’è nel fuoco. Il fuoco sono le passioni: la passione della ricchezza, la passione della superbia. Anche se le soddisfi e diventi ricco, sindaco, deputato, senatore, Dio non c’è, non lo troverai giammai. Così è per la passione della lussuria. Anche se soddisfi i piaceri della carne, Dio non c’è.

         Elia dove ha trovato Dio? Lo ha trovato nel silenzio. Se volete trovare Dio, dovete fare silenzio. Ci fu un mormorio di vento leggero e sentì una voce che diceva: “Che fai?”.

Dio parla quando tu fai silenzio.

         CONCLUSIONE

Abituatevi al silenzio. Questa è la ragione perché la Chiesa ha dato a noi consacrati i ritiri e gli esercizi spirituali, dove si fa silenzio.

Nel silenzio e nella pace si ascolta Dio e si trova Dio.