Io Credo, aumenta la mia fede – 1Cor 15, 35-37.42-49 – Lc 8, 4-15

Lc 8, 4-15 – Ascoltare la PdD è il primo dovere

Lc 8, 4-15 -La parabola del seminatore

da un’omelia di P. Francesco Chimienti O.M.

Taranto, 1978

con quale corpo risusciteremo?

(1 Cor 15, 35-37. 42-49)

 

 

  1. Risorgeremo alla fine del mondo

          Con la morte l’anima non muore, solo il corpo muore e la fede ci dice che anche questo corpo risusciterà; quindi continuerà a vivere, dopo la breve parentesi della sepoltura.

Per Gesù la parentesi è stata di tre giorni, per noi sarà non so di quanto tempo, però alla fine dei tempi anche il nostro corpo risusciterà perché è risorto il corpo di Gesù.

 

  1. Con quale corpo risorgeremo?

          Adesso ci poniamo un’altra domanda: come risuscitano i morti? Con quale corpo? Ve la siete posta voi questa domanda? Anche i primi cristiani avevano questa curiosità. La verità di fede che S. Paolo ci fa conoscere è veramente consolante. Dice così: Adesso noi abbiamo un corpo corruttibile, che si corrompe, e lo vediamo: in vita per mezzo delle malattie, poi quando morrà si decomporrà completamente. Invece quando risorgerà sarà incorruttibile, cioè non si corromperà più, non andrà più incontro alla morte, alla malattia, alla sofferenza. Quindi il corpo che io riavrò, non sarà come questo, ma sarà diverso e avrà la dote dell’incorruttibilità.

Adesso questo corpo è ignobile, cioè compie tante azioni che non vorremmo compiere, ve ne dico una soltanto, quella del mangiare e del bere. Se potessimo farne a meno, ne faremmo molto volentieri a meno. Ma poi ci sono tutte le necessità che noi sentiamo, mattina, mezzogiorno e sera, sono azioni ignobili, tanto è vero che ci nascondiamo per compierle, come copriamo determinate parti del corpo perché non ci fanno onore. Invece il corpo che risorgerà non sarà ignobile, sarà glorioso. Non avremo da nascondere determinate azioni, perché non le faremo più. Soprattutto non avremo da nascondere nessuna parte del corpo, perché tutto sarà bello e glorioso.

Adesso questo corpo è debole, certi pesi li possiamo alzare, altri no; lavoriamo e ci affatichiamo e la sera dopo aver lavorato, vediamo che siamo stanchi, stanchissimi, dobbiamo gettarci nel letto per riposare e riprendere forza. Il corpo che invece noi avremo con la risurrezione dei morti non sarà debole, ma sarà pieno di forza, quindi non dormirà più per riprendere le forze, sarà sempre forte.

Alla fine dice S. Paolo: Adesso il nostro corpo è un corpo animale, cioè ubbidisce alle leggi della natura e si assoggetta alle stesse leggi che hanno gli animali: per andare da un posto all’altro deve camminare; per sentire il corpo dell’altro lo deve toccare, vedere, ha sensi, è un corpo animale sensitivo, invece quello che risorgerà sarà spirituale, cioè avrà le stesse qualità dell’anima: Se per esempio io adesso penso a Sannicandro, il pensiero sta al mio paese, ma il mio corpo sta qui; invece il mio corpo avrà la velocità del pensiero, quando risorgerà. Penserò al mio paese e col corpo starò al mio paese. Adesso per uscire da questa chiesa, se la porta è aperta io esco, se la porta è chiusa non posso uscire, devo prima aprire la porta. Invece quando risorgerò attraverserò da una parte all’altra tutti i corpi materiali, senza bisogno né di aprire, né di chiudere. Come Gesù che è entrato nel Cenacolo senza aprire le porte, avrò un corpo spirituale che avrà la velocità del pensiero e la sottigliezza del pensiero, che va da una parte all’altra, senza bisogno di aprire e chiudere. è bello sapere questo.

 

         conclusione

          Vi ho detto queste cose perché possiate oggi vivere da cristiani, seguaci di Cristo, per poi risorgere con lo stesso corpo con cui è risorto il Cristo. Vale la pena, per osservare la legge di Dio, affrontare qualche sofferenza, perché questa sofferenza avrà una ricompensa: la gloria.