Signore, aumenta la mia fede – I giovedì di quaresima

COME LA MINIMA SANTIFICA

LE MORTIFICAZIONI E LE CROCI CHE HA

NEL TEMPO DELLA QUARESIMA

 

 

  1. Come la Minima santifica le mortificazioni nel tempo di quaresima: le riceve, le accetta e le offre

 

La Minima santifica le mortificazioni che ha nel tempo della quaresima, coniugando tre verbi: ricevere, accettare e offrire.

  • Ricevere

La Minima cerca di ricevere di buon cuore le mortificazioni proprie di questo tempo santo

  • Accettare

La Minima accetta tutto ciò che Dio manda, o permette, con tutto il cuore e malgrado le proprie ripugnanze.

  • Offrire

La Minima offre a Dio con dei fini particolari tutto ciò che le capita.

Poiché ricevere e accettare le mortificazioni è in fondo la stessa cosa, vi dirò solo che la Minima accetta ed offre le mortificazioni di questo tempo santo.

 

  1. Le accetta

Questo è fondamentale, perché se non c’è l’accettazione non c’è la santificazione.

Accettare le mortificazioni significa, prima di tutto, non rifiutarle. Il concetto di accettare ve lo spiego con il concetto negativo. Chi rifiuta non accetta. Chi accetta non rifiuta.

Rifiutando le mortificazioni la Minima perderebbe una quantità immensa di meriti e non farebbe tanto bene né a lei e né agli altri.

L’accettazione invece delle mortificazioni la mette nel piano di Dio e le fa fare ciò che Dio desidera da lei.

Vediamo ora come la Minima accetta le mortificazioni proprie del tempo santo di quaresima. Le accetta di cuore, di buon cuore, con tutto il cuore e malgrado le proprie ripugnanze.

  • Le accetta di cuore

La Minima accetta le mortificazioni come cose gradite, con la convinzione che faranno tanto bene a sé e agli altri. È la fede infatti che le dice che chi accetta le mortificazioni accumula meriti, ha il dominio di sé, si esercita in tutte le virtù, ora in questa ora in quella, le sue preghiere sono accettate da Dio, paga per sé e paga per gli altri. Ecco perché la Minima le accetta di cuore! Per accettare di cuore la sofferenza bisogna partire dal dato di fede. Se non c’è il dato di fede non si accetta niente. Questa è la ragione di tutte le critiche, mortificazioni, lamentele, ribellioni, parlare male che si sentono.

Questo lo sento anche da voi. Vi sopporta Dio, devo sopportarvi anch’io, però mi dispiace vedere che perdete tantissimi meriti. Potreste esercitarvi nella virtù della pazienza, della rassegnazione, della dolcezza e invece sciupate tutto!

Chi accetta di cuore, cioè con la convinzione di fede, perché chi si convince accetta tutto per fede, ama. È l’amore che dirige tutte le azioni, i pensieri e le parole di Dio. Così l’amore dovrebbe dirigere tutti i pensieri, le parole e le azioni della Minima.

  • Le accetta di buon cuore

La Minima deve accettare le mortificazioni di buon cuore, se le vuole santificare.

Il buon cuore esclude il cattivo cuore, per mezzo del quale si perde tutto ciò che uno fa. Come pure esclude il cuore indifferente, il cuore distratto, cattivo, ribelle.

Il buon cuore include invece il cuore di colui che accetta le mortificazioni come provvidenziali e s’impegna ad usarle per ricavare ogni bene per sé e per i fratelli; le fa in grazia di Dio, con un fine soprannaturale e rendendo grazie a Dio che non gliele fa mancare mai.

Con san Paolo vi dico: ringraziate continuamente Dio, in ogni momento, in ogni luogo, perché da Dio esce la fontana del bene, non esce mai quella del male. Solo chi confida in questo accetta tutto. Lasciate sfogare coloro che vogliono sfogarsi, ma non entrate mai nella ribellione e nella bestemmia.

Questo significa di buon cuore! Le accetta come provvidenziali, come segno della bontà di Dio.

  • Le accetta con tutto il cuore

Il massimo che la Minima possa dare a Dio è il ricevere le mortificazioni con tutto il cuore. Accettando le mortificazioni con tutto il cuore la Minima esprime il suo amore al massimo, sia l’amore di Dio, sia l’amore del prossimo. Con la sofferenza accettata con tutto il cuore la Minima fa moltissimo bene: a Dio che può disporre di questo materiale, e al prossimo perché paga per loro. Inoltre compie la sua missione di penitente, di Missionaria della Parola e di apostola al massimo grado, mettendo a disposizione di Dio e del prossimo non il poco, né il molto, ma il tutto. Infine la Minima sfrutta tutte le mortificazioni e non soltanto alcune, rifiutandone altre, perché sono un tesoro, ed essendo un tesoro lo sfrutta tutto.

La Minima, accettando con tutto il cuore le mortificazioni di questo tempo santo, esclude il fine umano, le impazienze, le lamentele, la malavoglia, l’interesse egoistico; ma include sempre il fine soprannaturale, la gioia, il consenso, l’uniformità della sua volontà alla volontà divina, l’impegno a salvare i fratelli, ad aiutare e consolare il Cuore di Gesù.

In altri termini, accettando le sofferenze, le mortificazioni con tutto il cuore voi spaziate nell’universo, non nel mondo, e lo mettete a posto, perché l’unico mezzo che tiene in mano Dio per salvare il mondo è la sua sofferenza, che già ha messo in deposito, e la vostra e mia sofferenza. Non ha altro mezzo. Ecco perché il mondo è pieno di sofferenza.

  • Le accetta malgrado le proprie ripugnanze

Questo è naturale che ci sia! La Minima sa per esperienza che tante volte, pur accettando le mortificazioni di buon cuore e con tutto il cuore, la parte sensitiva del cuore prova delle ripugnanze. Ebbene queste ripugnanze non devono proibire alla Minima di accettare tutte e singole le mortificazioni, e ottenere così il massimo dei meriti e fare tanto bene ai fratelli con l’offerta fatta con fini specifici. La ripugnanza non ci deve fermare, né ci deve allarmare! Tante mortificazioni sono ripugnanti, ma le accettiamo. Non dovete pensare che Gesù non soffrisse quando lo hanno denudato!

Non vi posso togliere la ripugnanza! Sono mortificazioni provvidenziali che il Signore vuole o permette per dei fini particolari. Accettatele di buon cuore e con tutto il cuore, nonostante le ripugnanze.

 

  1. Le offre

Questo è il secondo verbo che la Minima deve coniugare durante la quaresima per santificare le mortificazioni di questo santo tempo.

L’offerta delle mortificazioni per la Minima significa:

retta intenzione nell’accettarle; significa mettere l’indirizzo alla lettera delle sue azioni; significa farle per Iddio e non per gli uomini, farle per puro amore di Dio, mettendo dei fini particolari che impreziosiscono ogni cosa.

I tre fini particolari che la Minima tiene sempre presenti sono:

  • Riparare i propri peccati

Perché dobbiamo sciupare la sofferenza se serve per riparare i propri peccati? Accettiamo la sofferenza e purifichiamo l’anima nostra.

  • Riparare i peccati dei fratelli e così ottenere la loro conversione.

Quanto sono preziose queste mortificazioni per la conversione dei peccatori! Il Signore le accetta perché ogni grazia si paga.

  • Consolare Gesù che soffre per i peccati degli uomini e prima di tutto per i nostri peccati.

Io completo in me – dice san Paolo – quello che manca alla passione di Cristo per il bene  della Chiesa (cfr. Col 1, 24).

 

[…]

“Nella sofferenza, che la Minima accetta giorno per giorno, sono racchiusi infiniti tesori. Tutto le serve per sollevare, aiutare, esortare e riprendere con fermezza le anime che ne hanno bisogno” (voce: Sofferenza, n. 829).

Se al vostro apostolato unirete la sofferenza, otterrete le conversioni.

 

“La Minima sa che le sono riservate incomprensioni e sofferenze maggiori, ma tutto accetta perché grande sarà la sua ricompensa” (voce: Sofferenza, n. 830).

 

Beati coloro che credono e soprattutto mettono in pratica queste belle cose, che sono ripugnanti alla natura umana, ma sono sublimi per un’anima che vive di fede.

Io rimango sbalordito quando ascolto chi ha accettato la sofferenza della cecità o della sedia a rotelle o del polmone d’acciaio! Hanno una gioia, una serenità che solo Dio può dare.

Noi abbiamo solo da vergognarci!