Un cuore pieno di… – Lc 12. 13-21

da un Ritiro catechisti

Grottaglie, 27.10.1996

ACCUMULARE TESORI PER IL CIELO

(Lc 12, 13-21. 35. 58)

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  1. alcune riflessioni fatte da Gesù sulla fine della nostra vita

 Noi parliamo di fine della vita, piuttosto che di morte, perché tutti la temono come iattura. È invece la realtà più bella, perché finisce la valle delle lacrime e raggiungiamo la valle della gioia e della felicità; finisce il pellegrinaggio ed entriamo nella città perenne, preparataci dal Padre; entriamo nel paradiso, nella gloria. Non è una iattura!

Un giorno si avvicinò a Gesù un giovane che gli chiese di fare da giudice tra lui e il fratello per la spartizione della proprietà (cfr. Lc 12, 13-21). Ma Gesù, che delle realtà terrene non s’era mai occupato, perché sono temporanee e hanno valore solo se vissute nella prospettiva dell’eternità, in grazia di Dio, si rifiutò di fare da mediatore, o da giudice in quella occasione per insegnare l’importanza del distacco dai beni della terra ed a volgersi ai beni celesti, alle realtà spirituali. Ma poiché il giovane non capiva, Gesù gli raccontò questa parabola: La campagna di un uomo ricco aveva prodotto in abbondanza una molteplicità di beni. Questo uomo pensò tra sé di demolire i magazzini esistenti, perché insufficienti, e costruire degli altri più grandi, per godere di tutti i suoi beni spensieratamente fino alla fine della sua vita.

  1. Gesù dice: “Stolto, questa notte stessa ti sarà richiesta la tua vita. E quello che hai preparato di chi sarà?” (Lc 12, 20)

 Tuo certamente non sarà! Quindi, dividere a che serve? Accumulare a che serve? Demolire i magazzini a che serve?

  1. “Così è di chi accumula tesori per sé e non arricchisce davanti a Dio” (Lc 12, 21)

 Chi agisce così si troverà con un sacco sfondato, si troverà con le mani piene di mosche, si troverà senza niente. Ha lavorato invano! Così sarà di chi accumula tesori per sé e non arricchisce davanti a Dio. è questo il problema che noi dobbiamo risolvere. La giornata di oggi, la giornata di ieri (non di domani, perché la giornata di domani sta davanti a Dio, non sappiamo se la vivremo) come l’ho vissuta? L’ho trascorsa in grazia di Dio e ogni cosa l’ho offerta a Dio?

Stamattina hai detto: Cuore divino di Gesù, io ti offro per mezzo del Cuore Immacolato di Maria le preghiere, le azioni, le gioie e le sofferenze di questa giornata? Se ti sei confessato e vivi in grazia di Dio, e se pur avendo avuto le tentazioni le hai superate, hai guadagnato la giornata. Ma se non sei in grazia di Dio, l’anima tua è morta, e ogni tua azione è vana. La giornata di ieri è sciupata e così pure quella dell’altro ieri.

Vivi così da dieci anni? Hai sciupato dieci anni!

Vivi così da vent’anni? Hai sciupato vent’anni!

Vivi così da un mese? Hai sciupato un mese!

Come si fa a vivere arricchendosi per Dio? Vivendo in grazia di Dio, facendo ogni cosa per amore di Dio.

  1. “Anche se uno è nell’abbondanza, la sua vita non dipende dai suoi beni” (Lc 12, 15)

Oggi gli uomini cercano non il necessario, ma l’abbondanza; Gesù invece dormiva nelle grotte con gli apostoli e non aveva neppure una stanza solo per sé. La sua casa più ricca era quella di Betania, dove era ospitato, e la casa di Pietro, a Cafarnao, dove Gesù dormiva per terra, sopra una stuoia, secondo l’usanza del luogo.

Ha detto Gesù che la vita eterna di un uomo non dipende dai suoi beni. È l’esempio di san Giuseppe Labbre, o di san Rocco, che venivano a Roma per il Giubileo, vagando per la città alla ricerca di cibo.

Gesù ha anche detto che più si è ricchi, più difficilmente si entra nel regno dei cieli. “è più facile che un cammello passi per la cruna di un ago, che un ricco entri nel regno di Dio” (Mc 10, 25). Immaginate se un ricco può portare le sue ricchezze al Signore. Il Signore non sa che farsene!

Quando poi Gesù ha voluto parlare dell’inferno ha raccontato una parabola, mettendo nell’inferno il ricco epulone, ma non il povero Lazzaro, che invece ha messo in paradiso. Questa è la ragione per cui Giobbe, che sapeva queste cose, quando perdette migliaia di cammelli, di asini, tutte le sue provvigioni e i figli, disse: “Nudo uscii dal seno di mia madre, e nudo vi ritornerò” (Gb 1, 21).

Voi vi sareste ribellati, avreste strepitato!

  1. “Non accumulate tesori sulla terra ma nel cielo, dove né tignola né ruggine consumano, e dove ladri non scassinano e non rubano” (Mt 6, 19-20)

 Accumulare tesori in cielo significa pregare, confessarsi, comunicarsi, fare il bene, annunziare il vangelo, fare catechismo.

  1. “State pronti con la cintura ai fianchi e le lucerne accese” (Lc 12, 35)

 In quel tempo i vestiti erano lunghi, e così si stava in casa; ma quando si doveva lavorare o si doveva combattere, gli abiti venivano alzati e stretti con la cintura.

“Siate pronti con la cintura ai fianchi” significa che ci si deve far trovare da Dio nello stato di combattimento, nello stato di cammino sulla via della perfezione.

Bisogna lavorare, fare le opere buone, perché il Signore ci trovi con le lucerne accese, con la grazia di Dio, con la fede, con l’amore, con le opere della carità.

  1. “Vegliate e pregate in ogni momento, perché abbiate la forza di comparire davanti al Figlio dell’uomo” (Lc 21, 36)

 Non bisogna pregare solo la mattina e la sera, ma in ogni momento; occorre stare con gli occhi aperti, per non fare il male e non permettere agli altri di farcelo!

Bisogna stare attenti dove si mette il piede, bisogna fuggire le occasioni prossime di peccato, fuggire il peccato, pregare in ogni momento per essere trovati degni di comparire davanti al Figlio dell’uomo.

Dovete essere pronti a consegnare l’anima a Dio, con tutte le opere buone compiute, chiedendo perdono per il male fatto. Così il Signore potrà dire: “Vieni, servo buono e fedele”.

 

 

Una risposta a “Un cuore pieno di… – Lc 12. 13-21”

  1. Vivere l’oggi alla Presenza di Dio, sotto il suo sguardo vigile e premuroso di Padre.. Vivere l’oggi nella certezza che ogni pensiero, parola o azione fatta in grazia di Dio, con amore e nel migliore dei modi mi spalanca le Porte del Paradiso. Il vero e unico tesoro da scoprire è da vivere è Gesù, l’unico per il quale la vale la pena vivere.

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