Amare come Gesù ci ha amato – Mt 5, 38-42

Mt 5, 38-42 – Non opponetevi al malvagio

Mt 5, 38-42 – Non opponetevi al malvagio

 

da un’omelia di P. Francesco Chimienti O.M.

Taranto, 1979

 

NON OPPONETEVI AL MALVAGIO

(Mt 5, 38-42)

 

“Avete inteso che fu detto: Occhio per occhio e dente per dente; ma io vi dico di non opporvi al malvagio; anzi se uno ti percuote la guancia destra, tu porgigli anche l’altra; e a chi ti vuol chiamare in giudizio per toglierti la tunica, tu lascia anche il mantello. E se uno ti costringerà a fare un miglio, tu fanne con lui due. Da’ a chi ti domanda e a chi desidera da te un prestito non volgere le spalle” (Mt 5, 38-42).

Questa sera vi presento questo insegnamento sconvolgente di Gesù: Non opponetevi al malvagio!

Quanto siamo lontani da questo insegnamento di Gesù!

 

  1. Gesù non si è opposto al malvagio

Gesù il venerdì santo, anche se innocente, fu preso, bendato, sputato, percosso, ma non disse nemmeno una parola, perché aveva presente questo principio: non opporsi al malvagio!

Presentato dinanzi al tribunale religioso, gli furono fatte delle domande sulla sua dottrina. Gesù rispose: Ho parlato in pubblico, potete domandare notizie sulla mia dottrina a coloro che mi hanno ascoltato, non c’è bisogno di interrogare me!

Ricevette uno schiaffo e Gesù disse: “Se ho parlato male, dimostrami dov’è il male, ma se ho parlato bene, perché mi percuoti?” (Gv 18, 23).

A Pilato che lo aveva minacciato di condannarlo, e che gli faceva delle domande, Gesù rispose sempre.

Gesù ricevette la flagellazione, ma non disse neanche una parola e accettò l’incoronazione di spine. Quando lo accusarono, Gesù disse la verità.

Quando Pilato gli disse: Non sai che io ho il potere di condannarti o di liberarti?, Gesù rispose: Tu non hai nessun potere, hai soltanto quel potere che Dio, mio padre, ti dà; io sono stato condannato da Lui, non da te. Andrò a finire in croce e sarà la più grande ingiustizia che voi compirete, ma questa è la volontà del Padre!

Gesù non si oppone al malvagio. Egli ha preso la croce ed è salito sul Calvario, è caduto per terra, gli hanno tirato calci, pugni. Gesù si è alzato, ma poi è caduto una seconda e una terza volta. Ha accettato che una donna gli pulisse il volto e che il cireneo prendesse la sua croce. Poi lo hanno spogliato, ma Gesù non si è opposto al malvagio. Lo hanno messo sulla croce e i suoi nemici lo hanno insultato, ma Gesù non si è opposto al malvagio, non ha risposto agli insulti, anzi ha pregato per i suoi nemici.

Anche il cattivo ladrone ha insultato Gesù, ma Gesù non gli ha risposto ed ha continuato a voler bene a tutti.

Al buon ladrone che gli disse: Ricordati di me quando sarai nel tuo regno, Gesù rispose: Oggi stesso ti do il paradiso (cfr. Lc 23, 42-43).

 

  1. Perché non bisogna opporsi al malvagio

Non bisogna opporsi al malvagio, perché Gesù ha detto: Pregate per i vostri nemici! (Cfr. Mt 5, 44); perché questo è l’insegnamento dell’amore.

Il cristiano sa per fede che niente avviene se non è permesso o voluto da Dio. Il bene è voluto da Dio; il male invece è permesso da Dio per il nostro bene, e quindi dobbiamo accettarlo senza opporci ai malvagi. Infatti tutto è scritto nel libro della vita e niente avviene a caso!

Un’altra ragione per cui non dobbiamo opporci al malvagio è questa: Ogni uomo ha un’anima destinata al paradiso. Nessun uomo sulla terra è stato fissato nel male, così come lo è il demonio, per cui un uomo che ha fatto il male per cento anni, in un giorno può distruggere tutto quel male con un atto di amore!

Anche chi ha ucciso è destinato al paradiso ed ha bisogno della comprensione e della misericordia del prossimo, infatti non esiste nessuno tanto cattivo da non potersi salvare. Gesù è preoccupato di salvare tutti gli uomini, perché nessuno è destinato all’inferno e nessuno è destinato al paradiso. Il paradiso e l’inferno si conquistano, l’uno con i meriti e l’altro con i demeriti. Però Iddio ci ha rivelato, per mezzo del profeta Ezechiele, che se un uomo alla fine dei suoi giorni si pente, può cancellare la sua vita di peccato con un atto di perdono e di misericordia. Ricordate sempre quello che chiamiamo “buon ladrone”, e che noi oggi chiameremmo “brigatista rosso”, aveva ammazzato e rubato, eppure anche per lui c’è stata la salvezza, anche se nell’ultimo istante della sua vita.

Quanti si sono salvati negli ultimi istanti della loro vita! Ve lo posso assicurare io che sono sacerdote. Io ricordo sempre che in una notte d’inverno, a Taranto, fui chiamato al capezzale di un moribondo che aveva supplicato la moglie di chiamargli un sacerdote. Quando arrivai, disse:- Padre, solo voi mi potete salvare! Mi raccontò tutta la sua storia, e con una assoluzione, nel nome di Dio, fu salvato. La sua era una storia dolorosissima, ma si è salvato nell’ultimo istante della sua vita.

 

  1. Vincere il male col bene

Quanto è bello sentir dire da Gesù: Non opponetevi al malvagio! Continuate a far del bene ai vostri nemici! Vincete il male col bene! Se qualcuno vi tira uno schiaffo, fatevi tirare il secondo, e se vi chiede dieci lire, dategli cento lire, cioè vincetelo con la vostra generosità, vincetelo con la vostra benevolenza, perché il bene trionfi sempre. Se non trionfa oggi, trionferà domani o dopodomani.

 

         CONCLUSIONE

Queste dottrine malsane di oggi finiranno, perché come Dio ha vinto ieri, vince oggi e vincerà domani. Abbiate fede!

“Io ho vinto il mondo”, ha detto Gesù. Egli usa la tattica di non opporsi al malvagio; lo lascia pascere, lo lascia ingrassare e poi lo manda all’inferno, se si ostina nel male. Lo lascia ingrassare perché lo vuole salvare e lo salva. Soltanto colui che si oppone con tutte le sue forze alla grazia e alla misericordia divina se ne va all’inferno.

Dio però ha mandato il suo Figlio per salvare gli uomini e non per perderli, per innalzarli e non per ucciderli.