Il perdono è la vittoria dei forti – Mt 12, 1-8

Mt 12, 1-18 – Come si santifica la domenica

da un’omelia di P. Francesco Chimienti O.M.

Omelia 20.07.1990

 

L’AMORE CHE PERDONA

(Mt 12, 1-7)

“Se aveste compreso che cosa significa: Misericordia io voglio e non sacrificio, non avreste condannato persone senza colpa” (Mt 12, 7).

  1. Che cosa significa: “Misericordia io voglio e non sacrificio”?

Gli Ebrei, allora, ma anche adesso, facevano consistere tutta la loro vita spirituale nelle manifestazioni esterne. E la stragrande maggioranza dei cristiani, oggi, dopo la venuta di Gesù, fa consistere la vita cristiana nelle manifestazioni esterne, ma non nel cambiamento di vita.

Dio, però, per mezzo del profeta Isaia, ci dice: che me ne faccio delle feste, dei pleniluni, dei sacrifici se angariate il debole, la vedova, l’orfano, se non fate il bene, se conservate presso di voi il pegno del debole e del povero? (Cfr. Is 1, 11-14). Se aveste capito la parola del Signore: “Misericordia io voglio e non sacrificio”!

  1. Dio non vuole sacrifici, ma un amore che perdona

Misericordia significa amore che perdona, amore che perdona tutte le offese dei fratelli.

Il sacrificio, dice Dio, deve essere la manifestazione esterna di ciò che si è dentro, perché se non è la manifestazione esterna di ciò che si sente dentro non lo voglio, perché non esprime i vostri sentimenti.

Gesù diceva: a che serve lavare le mani, lavare i piatti, lavare i bicchieri, fare le abluzioni, a che serve se non disciplinate il vostro cuore? Non sono le cose che stanno fuori a contaminare l’uomo, ma le cose che stanno dentro. Dal cuore, infatti, provengono i propositi malvagi, gli omicidi, gli adulteri, le prostituzioni, i furti, le false testimonianze, le bestemmie. Questo rende immondo l’uomo; ma il mangiare senza lavarsi le mani non rende immondo l’uomo (cfr. Mt 15, 11. 19).

Isaia diceva: A che servono i vostri sacrifici se puntate il dito sui vostri fratelli, cioè se li giudicate? (Cfr. Is 58, 4-9).

CONCLUSIONE

Gesù ha detto: “Misericordia io voglio e non sacrificio”, e io sono convinto sempre più che quando giudichiamo l’altro sbagliamo sempre.

Gesù diceva: Non voglio sacrifici, ma voglio che tu non giudichi tuo fratello, perché il diritto di giudicare, Dio non l’ha dato a nessuno se non a me, ed io, pur avendo questo diritto, non giudico perché sono venuto per salvare non per giudicare (cfr. Gv 3, 17), perché giudicare significa condannare, e giudicando tu usurpi un diritto che non è tuo.

Gesù ci dice: amore voglio, misericordia voglio e non sacrifici! E non giudicate, perché si sbaglia sempre nel giudicare il prossimo.

2 Risposte a “Il perdono è la vittoria dei forti – Mt 12, 1-8”

  1. Se comprendessimo queste parole, cambierebbe la nostra vita e, attraverso noi, quella di ogni ambiente in cui viviamo. O Signore, cambia il nostro cuore.

    1. Il Signore apra la nostra mente alla comprensione delle Scritture e il nostro cuore all’amore verso i suoi insegnamenti perché diventino carne della nostra carne. Come la Vergine, diciamo a Gesù:- Eccomi, sono tuo!

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