Che grande forza l’amore …. Gv 17, 19

Martina Franca, 20.08.1977

 

LA PREGHIERA DI GESU’ 

PER L’UNITA’ DELLA CHIESA

(Gv 17, 19)

 

  1. Che tutti siano una sola cosa

“Padre santo, custodisci nel tuo nome coloro che mi hai dato, perché siano una cosa sola, come noi” (Gv 17,19).

La preghiera di Gesù per tutti coloro che credono alla sua parola, è che siano una sola cosa. Quando san Paolo ha voluto spiegare in che cosa consiste l’unità di tutti i credenti, ha detto: uno è il Padre nostro.

Noi dobbiamo essere una cosa sola, perché abbiamo un solo Padre, il Padre nostro che è nei cieli. Poiché tutti siamo figli dello stesso Padre, formiamo tutti una sola cosa.

Non componiamo la stessa famiglia nell’unità quando non ci riconosciamo fratelli. Ma se non ci riconosciamo fratelli, significa che non riconosciamo nemmeno Dio come Padre di tutti. Purtroppo vi devo dire, con l’intelligenza crediamo che siamo tutti figli dello stesso Padre, che fa splendere il sole e fa scendere la pioggia sui buoni e sui cattivi, però non lo crediamo con i fatti.

Quando Gesù, dopo la risurrezione, disse alla Maddalena e alle pie donne di andare dagli apostoli e di dire che era risuscitato, disse: “Andate dai miei fratelli”. Quindi Gesù, pur essendo il Figlio di Dio vero, naturale, per mezzo della sua passione, morte e della sua risurrezione, ci ha dato la grazia di diventare figli adottivi di Dio. Essendo diventati figli adottivi di Dio, lo stesso Gesù che aveva il diritto, perché lui è il Creatore e il Signore, di non chiamarci fratelli, ci chiama fratelli. Se Gesù ci considera fratelli, perché non dobbiamo considerarci tali noi? L’unità della famiglia consiste nel riconoscere lo stesso padre.

 

  1. Siamo fratelli perché figli dello stesso Padre

San Paolo continua e dice che siamo uno, perché abbiamo ricevuto tutti lo stesso battesimo.

Nel battesimo – poiché noi eravamo figli del diavolo, figli della ribellione, figli della disobbedienza – viene sepolta la creatura vecchia, con la concupiscenza della carne, la superbia della vita e la cupidigia, e nasce un’altra creatura, la creatura nuova, che noi chiamiamo figlio di Dio.

Dice san Giovanni: vedete quanto è grande la nostra dignità, perché ci chiamiamo figli di Dio e lo siamo realmente.

Prima del battesimo eravamo creature di Dio, però non dimentichiamoci mai questa realtà di fede, anche se oggi per mezzo della grazia e di un atto di benevolenza di Dio siamo figli suoi, perché pur essendo figli rimaniamo sempre creature. La Madonna si è ritenuta sempre creatura di Dio ed infatti all’Arcangelo Gabriele disse: “Eccomi, sono la serva del Signore, si faccia di me secondo la tua parola”.

La Madonna era figlia di Dio e fra poco sarebbe diventata anche la mamma del Figlio di Dio, ma si è ritenuta creatura, perché sapeva che se vogliamo stare nello stato di umiltà, che significa stare al proprio posto, non dobbiamo dimenticare mai questa realtà che, prima di essere figli, siamo creature, e non dobbiamo mai prenderci troppa confidenza col nostro Creatore e Signore.

Tutti siamo stati battezzati nella stessa acqua, nella stessa nuvola, tutti siamo passati, dice san Paolo, attraverso il Mar Rosso, tutti ci siamo salvati e siamo arrivati al di là della sponda del peccato. L’essere stati salvati tutti dalla stessa acqua, l’essere stati sepolti tutti nella stessa acqua del Battesimo e l’essere risuscitati in Cristo nuova creatura, ci rende veramente figli di Dio e fratelli fra di noi. Su questo punto insiste in modo particolare il Papa Paolo VI, e prima del Papa il Vaticano II. Anche i “fratelli separati” sono fratelli, perché siamo stati battezzati nella stessa nuvola e nella stessa acqua. È il Battesimo che dà l’unità.

 

  1. Una è la nostra fede

Dice san Paolo: Uno è il Padre, uno è il battesimo, una è la fede.

L’unità nostra è data dalla fede; ecco perché Gesù insiste molto sulla conoscenza del Padre e dice: “il mondo non ti ha conosciuto, ma io ti ho conosciuto; questi sanno che tu mi hai mandato. E io ho fatto conoscere loro il tuo nome e lo farò conoscere” (Gv 17, 25-26).

Non c’è fede senza conoscenza di Dio. La fede scaturisce dalla sorgente che si chiama conoscenza di Dio. è vero che la fede è un dono, ma questo dono, se non è conosciuto è come se non l’avessimo. Quindi più conoscenza di Dio c’è, più fede ci sarà.

Oggi spesso non ci capiamo più, perché non si mettono in dubbio aspetti accidentali delle verità di fede, ma si mettono in dubbio aspetti sostanziali. Ma sulle verità di fede non esistono tempi moderni che le possono cambiare. Non si può dire: prima si ubbidiva, ora non si ubbidisce più. Prima si osservava il sesto comandamento, ora non lo si osserva più. No, no! “Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno”, ha detto Gesù.

Diceva san Paolo a Timoteo: I miei e tuoi fedeli che ci hanno ascoltato, appena arriva l’ultimo predicatore che racconta loro l’ultima favola, la prendono come vangelo! Diceva poi agli Efesini: Anche se venisse un angelo a predicare il contrario di ciò che vi ho annunziato, sia scomunicato; anche se venissi io stesso ad annunziarvi verità diverse da quelle che vi ho annunziato in Cristo, io sia anatema, sia scomunicato!

Non cambiano mai le verità del Vangelo, rimangono sempre identiche, altrimenti non sarebbero verità di fede. Dio è verità e il primo attributo della verità è quello di essere eterna. Tutto può cambiare, anche il cielo e la terra, ma la Parola di Dio non può cambiare; non esistono verità di fede acquisite che possono essere superate. Le verità degli scienziati possono cambiare, perché man mano che acquisiscono altre conoscenze correggono le loro affermazioni precedenti, ma con Dio non è così.

 

conclusione

Noi siamo uno perché abbiamo lo stesso Padre. Siamo uno perché siamo stati battezzati e salvati da Cristo col battesimo. E siamo uno perché abbiamo la stessa fede. E allora riconosciamoci fratelli, così riconosciamo Dio come Padre. Riconosciamoci fratelli, appartenenti alla stessa famiglia, perché abbiamo lo stesso Cristo come salvatore, redentore e santificatore. Riconosciamoci fratelli, perché abbiamo lo stesso deposito di fede, che dobbiamo custodire gelosamente, affinché in ciascuno di noi non venga mai meno quella fede che il Signore ha gettato come seme.

Disse Gesù: Simone, Simone, verrà il momento in cui tu vacillerai, però io ho pregato il Padre affinché la tua fede non venga mai meno. Potrai anche peccare, ma la tua fede non verrà mai meno. Poi aggiunse: Quando tu sarai confermato nella fede, conferma i tuoi fratelli nella fede.

Se la vostra fede è forte, confermatela e datela ad altri: questo è l’atto di carità più bello che possiate compiere.

 

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