Gesù è davvero un buon pastore…. – Gv 10, 1-10

da un’omelia di P. Francesco Chimienti O.M.

Grottaglie, 1981

LE VOCAZIONI SACERDOTALI, RELIGIOSE E LAICALI

(Gv 10, 1-10)

 

  1. Gesù è il pastore supremo

Gesù, durante la sua vita, parlando di sé e di noi ha fatto questo paragone, ha detto che noi siamo le pecore e che lui è il pastore. In realtà io non sono una pecora e Gesù non è un pastore. Gesù è il Signore del cielo e della terra; però, poiché ci vuol far capire il suo pensiero, ci parla con i paragoni.

L’autore della lettera agli Ebrei ci dice che il Signore è il pastore supremo, il più grande pastore. Oggi, con questo vangelo, la Chiesa vuole attirare l’attenzione dei fedeli su un problema importante, quello delle vocazioni sacerdotali e religiose.

Gesù è il pastore e noi siamo le pecore, ma gli uomini sulla terra sono miliardi, come fa a guidarli?

 

  1. Gesù chiama altri uomini a guidare il suo gregge

Gesù ora è in paradiso, ma continua a guidare il suo gregge chiamando alcuni uomini e mettendoli in tutti i punti della terra per essere i pastori delle pecore e condurle alla salvezza eterna. Gesù ha bisogno di altri pastori, anche se lui rimane sempre il capo e il pastore supremo di tutte le pecore.

Sulla terra lui è il capo invisibile e si fa rappresentare da altri capi visibili, ai quali affida una porzione di gregge.

Se ci sono questi uomini che rappresentano Gesù, voi avete Gesù in mezzo a voi; se invece non avete questi uomini che lo rappresentano, siete pecore senza pastore.

Come si fa ad avere i pastori? Voi non vi ponete questo problema, perché ce ne avete tanti; ma quanta gente sta senza pastore! Questo problema se lo pone la Chiesa.

Come si risolve? Poiché il responsabile della salvezza di tutti gli uomini è il Cristo, noi dobbiamo pregare Dio Padre perché ci mandi questi pastori, i sacerdoti che lo rappresentino. Se lui ce li manda, noi li abbiamo.

Veramente Dio vuole che gli uomini lo rappresentino qui sulla terra e chiama alcuni uomini a rappresentarlo, ma gli uomini chiamati accettano l’invito di Dio? è qui il problema vero, perché se io dico di sì, voi avete il pastore; ma se io dico di no, voi non avrete il pastore. Il difetto non è da parte di Dio, che non chiama, anzi chiama moltissimo, ma è da parte dell’uomo che non risponde di sì.

Dio è preoccupato di salvare le anime, e veramente chiama gli uomini a rappresentarlo sulla terra, perché le anime si salvino. Noi che cosa dobbiamo fare? Pregare il Signore affinché mandi questi pastori, ma soprattutto affinché gli uomini chiamati da Dio rispondano generosamente alla sua chiamata, perché spesso gli uomini non rispondono a questa chiamata. Non vi posso dire perciò che la colpa è di Dio, non ve lo dirò mai perché non è vero; è dell’uomo che non accetta la chiamata di Dio.