Mio Redentore – venerdì santo

CHE COSA FA IN PARTICOLARE LA MINIMA

NELLA GIORNATA DEL VENERDì SANTO

 

La Minima il venerdì santo guarda e medita umilmente le piaghe del Salvatore

“Durante la Settimana Santa e in particolare nel Venerdì Santo, la Minima guarda e medita umilmente le piaghe del Salvatore e vi trova consolazione e forza. Queste sono le sue disposizioni” (voce: Quaresima, n. 7).

CHE COSA RICAVA LA MINIMA DALLA MEDITAZIONE DELLE PIAGHE DEL SALVATORE

 

 

1. La Minima, guardando e meditando umilmente le piaghe del Salvatore, vi trova consolazione e forza.

La Minima, guardando e meditando umilmente le piaghe del Salvatore, vi trova consolazione

  • Consolazione

“Egli portò i nostri peccati nel suo corpo sul legno della croce, perché, non vivendo più per il peccato, vivessimo per la giustizia; dalle sue piaghe siete stati guariti”               (1 Pt 2, 24-25 a).

“…ma uno dei soldati gli colpì il costato con la lancia e subito ne uscì sangue e acqua” (Gv 19, 34).

La Minima riceve consolazione dalle Sue piaghe, dal Suo sangue versato.

a Minima riceve consolazione dal sangue di Cristo uscito dalle sue piaghe, perché ci ha liberati dai nostri peccati, perché ci ha redenti, perché ci ha riappacificati, perché ci ha giustificati, perché ci ha purificati, perché ci ha santificati, perché ci ha fatto vincere il demonio.

  • Ci ha liberati

“…e da Gesù Cristo, il testimone fedele, il primogenito dei morti e il principe dei re della terra. A colui che ci ama e ci ha liberati dai nostri peccati con il suo sangue”        (Ap 1, 5).

  • Ci ha redenti

“…nel quale abbiamo la redenzione mediante il suo sangue, la remissione dei peccati secondo la ricchezza della sua grazia” (Ef 1, 7).

  • Ci ha rappacificati

“…e per mezzo di lui riconciliare a sé tutte le cose, rappacificando con il sangue della sua croce, cioè per mezzo di lui, le cose che stanno sulla terra e quelle nei cieli”  (Col 1, 20).

  • Ci ha giustificati

“A maggior ragione ora, giustificati per il suo sangue saremo salvati dall’ira per mezzo di lui” (Rm 5, 9).

  • Ci ha purificati da ogni peccato

“Ma se camminiamo nella luce, come egli è nella luce, siamo in comunione gli uni con gli altri, e il sangue di Gesù, suo Figlio, ci purifica da ogni peccato” (1 Gv 1, 7).

  • Ci ha santificati

“Perciò anche Gesù, per santificare il popolo con il proprio sangue, patì fuori della porta della città” (Eb 13, 12).

  • Ci ha fatto vincere il demonio

“Ma essi lo hanno vinto per mezzo del sangue dell’Agnello e grazie alla testimonianza del loro martirio, perché hanno disprezzato la vita fino a morire”   (Ap 12, 11).

La Minima infine, dalla contemplazione delle piaghe di Gesù riceve forza, anzi vi trova la forza di andare avanti nella via della perfezione, nonostante la sofferenza.

RIFLESSIONI

  1. L’amore per il Crocifisso nella Minima deve essere sempre vivo

            “Deve essere sempre vivo nella Minima il desiderio di penitenza e l’amore per il Crocifisso” (voce: Crocifisso, n. 850).

Per la Minima la meditazione della passione e morte di Gesù sulla croce non è un impegno soltanto del Venerdì Santo o della Settimana Santa o della Quaresima, ma è un impegno di tutto l’anno. La sua penitenza è fondata sul dato di fede: che col peccato si crocifigge nuovamente Gesù; che il Cristo continua a soffrire la sua passione e crocifissione per i peccati degli uomini.

La Minima per consolare Gesù che soffre e muore ripara come faceva san Francesco. L’amore di san Francesco per il Crocifisso era sempre vivo e presente nella sua vita. Così si comporta la Minima.

  1. La croce senza il Crocifisso è la consegna e l’aiuto che il Cristo chiede alla Minima

            “La croce senza il Crocifisso, ma con i segni della sofferenza è la consegna e l’aiuto che il Cristo chiede alla Minima” (voce: Crocifisso, n. 851).

Di questo argomento, cioè della croce con i segni della sofferenza di Cristo durante la sua passione e morte in croce, ve ne ho parlato con diverse meditazioni, che vi prego di consultare, perché vi faranno sempre del bene. È inutile ripetermi.

  1. La fede consola e dà forza nelle croci della vita

             “è la fede che consola e sostiene la Minima nelle pene sì dure della vita. Uno sguardo alla croce, un altro al cielo consolano, incoraggiano, fortificano fino a far trovare la felicità nella sofferenza e sostengono il cuore nelle sue debolezze, nelle sue tribolazioni, mentre è da compiangersi la Minima senza fede” (voce: Croce, n. 843).

“Lo sguardo alla croce consola, incoraggia” (voce: Croce, n. 844).

“Il ricordo della croce infonde alla Minima coraggio nelle afflizioni e negli abbattimenti” (voce: Croce, n. 845).

“La croce del Cristo, la sua passione è la forza della vita della Minima”          (voce: Croce, n. 828).