Un amore riconoscente – Lunedì santo – Gv 12, 1-11

Lunedì santo 2011

Lunedì santo 2012

I poveri li avrete sempre con voi – Lunedì santo 2013


IL LUNEDI’ SANTO

E’ LA GIORNATA DELL’AMORE RICONOSCENTE

DI MARIA DI BETANIA VERSO IL CRISTO

 

 

  1. Maria di Betania dimostra la sua riconoscenza verso Gesù in diversi modi, che sono atti esterni di amore, che si ricavano dal Vangelo del giorno.

La riconoscenza è verso Gesù perché ha risuscitato Lazzaro, suo fratello, morto da quattro giorni.

  1. Il Vangelo del lunedì santo racconta la cena in casa di Marta e Maria, con la presenza di Lazzaro, il risuscitato, e di Gesù, il benefattore. Gli apostoli sono gli invitati conviviali.

L’episodio è riportato da san Giovanni:

            “Sei giorni prima della Pasqua, Gesù andò a Betania, dove si trovava Lazzaro, che egli aveva risuscitato dai morti. E qui gli fecero una cena: Marta serviva e Lazzaro era uno dei commensali. Maria allora, presa una libbra di olio profumato di vero nardo, assai prezioso, cosparse i piedi di Gesù e li asciugò con i suoi capelli, e tutta la casa si riempì del profumo dell’unguento. Allora Giuda Iscariota uno dei suoi discepoli, che doveva poi tradirlo, disse: «Perché quest’olio profumato non si è venduto per trecento danari per poi darli ai poveri?». Questo egli disse non perché gl’importasse dei poveri, ma perché era ladro e siccome teneva la cassa, prendeva quello che vi mettevano dentro. Gesù allora disse: «Lasciala fare, perché lo conservi per il giorno della mia sepoltura. I poveri infatti li avete sempre con voi, ma non sempre avete me». Intanto la gran folla di Giudei venne a sapere che Gesù si trovava lì, e accorse non solo per Gesù, ma anche per vedere Lazzaro che egli aveva risuscitato dai morti. I sommi sacerdoti allora deliberarono di uccidere anche Lazzaro, perché molti Giudei se ne andavano a causa di lui e credevano in Gesù” (Gv 12, 1-11).

 

  1. Il sentimento fondamentale che scaturisce da questa lettura è la riconoscenza della famiglia di Betania per il miracolo della risurrezione di Lazzaro, operato da Gesù.

Per la Minima il lunedì santo è la giornata della riconoscenza nei riguardi del Cristo per tutto il bene che le ha fatto con la sua passione e morte.

 IL LUNEDì SANTO è LA GIORNATA DELL’AMORE RICONOSCENTE DELLA MINIMA VERSO IL CRISTO

 Il motivo della riconoscenza della Minima è:

– tutto il bene che Gesù le ha fatto con la sua passione e morte;

– tutti i benefici di cui continuamente la riempie;

– in particolare per averla liberata dal peccato e averle dato la grazia.

La Minima era morta col peccato e il Cristo l’ha risuscitata con la sua grazia, per questo gli dice: grazie!

In che modo la Minima manifesta il suo amore di riconoscenza.

La Minima manifesta il suo amore riconoscente verso il Cristo seguendo passo passo l’amore riconoscente di Maria di Betania.

Questa donna prepara una cena per Gesù, gli unge i piedi con una libbra di olio profumato e glieli asciuga con i suoi capelli, e il profumo si diffonde nella sala.

Per la Minima la cena è la S. Messa;

l’ungere i piedi di Gesù con molto profumo è la molta preghiera;

l’asciugare i piedi di Gesù coi capelli è l’uso della mortificazione;

la fragranza del profumo, che si spande per tutta la casa è il grande beneficio della preghiera e della mortificazione della Minima che tutta la Chiesa, corpo mistico di Cristo, avverte.

La Minima manifesta il suo amore riconoscente verso il Cristo:

– con la partecipazione attiva alla S. Messa;

– con molta preghiera di ringraziamento;

– unendo alla preghiera la mortificazione, il digiuno, la rinunzia, la sofferenza.

a.  La Minima manifesta oggi e sempre il suo amore riconoscente verso Dio e verso il Cristo, con la partecipazione attiva alla S. Messa

 La S. Messa, oltre ad essere il sacrificio di Cristo che offre se stesso al Padre per i quattro fini principali: adorazione, ringraziamento, propiziazione e impetrazione, è anche la mensa del Signore, il banchetto del Signore, la cena del Signore.

Ebbene la Minima unisce il suo ringraziamento a quello del Cristo e in questo modo ringrazia Dio in modo adeguato, perché tutto è fatto in nome di Cristo, capo del corpo mistico, di cui anche la Minima fa parte.

“Per Cristo, con Cristo e in Cristo”, diciamo nella S. Messa. Inoltre la Minima, partecipando alla mensa del Signore e mangiando le carni del Signore, si unisce al Cristo per elevare il suo ringraziamento imperituro a Dio per tutti i benefici ricevuti, e in particolare per il dono della grazia.

b. La Minima manifesta oggi e sempre il suo amore riconoscente verso Dio e verso il Cristo con molta preghiera di ringraziamento

 La preghiera, e la molta preghiera, è il significato che deriva dal simbolo del profumo usato da Maria di Betania per ungere i piedi di Gesù. Li unse “con una libbra di olio profumato di vero nardo”. Una libbra corrisponde a 300 grammi di profumo, quindi è una grande quantità. Molto profumo, molta preghiera!

Il significato che dà la S. Scrittura al profumo è appunto la preghiera:

“Come incenso salga a te la mia preghiera, le mie mani alzate come sacrificio della sera” (Sal 140, 2).

“I quattro esseri viventi e i ventiquattro vegliardi si prostrarono davanti all’Agnello, avendo ciascuno un’arpa e coppe d’oro colme di profumi, che sono le preghiere dei santi” (Ap 5, 8).

“Poi venne un altro angelo e si fermò all’altare, reggendo un incensiere d’oro. Gli furono dati molti profumi perché li offrisse insieme con le preghiere di tutti i santi bruciandoli sull’altare d’oro, posto davanti al trono. E dalla mano dell’angelo il fumo degli aromi salì davanti a Dio, insieme con le preghiere dei santi” (Ap 8, 3-4).

c. La Minima manifesta oggi e sempre il suo amore riconoscente verso Dio e verso il Cristo unendo alla preghiera la mortificazione, il digiuno, la rinunzia, la sofferenza.

La mortificazione è il significato che deriva dal simbolo dell’asciugare i piedi di Gesù con i capelli, come ha fatto Maria di Betania.

L’uso dei capelli per asciugare i piedi, è simbolo di grande mortificazione.

Nella S. Scrittura umiliare i capelli che sono l’ornamento più bello di una donna, è segno di grande mortificazione. È quello che fece la Regina Ester per umiliarsi dinanzi a Dio e ottenere la salvezza del suo popolo.

“La regina Ester cercò rifugio presso il Signore, presa da un’angoscia mortale. Si tolse le vesti di lusso e indossò gli abiti di miseria e di lutto; invece dei superbi profumi si riempì la testa di ceneri e di immondizie. Mortificò molto il suo corpo e con i capelli sconvolti si muoveva dove prima era abituata agli ornamenti festivi” (Est 4, 17 K).

“Il vostro ornamento non sia quello esteriore – capelli intrecciati, collane d’oro, sfoggio di vestiti” (1 Pt 3, 3).

 d. A tutto questo non posso fare a meno di sottolineare l’effetto che produsse il profumo: “tutta la casa si riempì del profumo dell’unguento”.

 

Ebbene la pratica quotidiana della S. Messa, della comunione, della preghiera di ringraziamento, unita alla mortificazione da parte della Minima, produrrà come effetto che tutto l’Istituto e tutta la Chiesa ne sentirà il beneficio, perché corpo mistico di Cristo.

La parte benefica il tutto, e il tutto benefica la parte.