Figlio se ti presenti per servire il Signore, preparati alla prova – Mc 1, 12-15

2006

2012

Mc 1, 12-15 – Le tentazioni nel deserto

da un’omelia di P. Francesco Chimienti O.M.

Martina Franca, 16.02.1997

LA TENTAZIONE

(Mc 1, 12-15)

Oggi è la prima domenica di quaresima, anno B. Il vangelo di san Marco ci parla delle tentazioni di Gesù.

Gesù è stato tentato nel deserto, all’inizio della sua vita pubblica, da satana, l’unico tentatore. Non ce ne sono altri. Questa mattina vi voglio dare alcuni pensieri sulla tentazione:

  1. La tentazione è una spinta al male

La tentazione è una spinta al male, non è un male. Se fosse stata un male, Gesù non sarebbe stato tentato.

Il demonio lo ha spinto ad andare contro la legge di Dio, ma Gesù ha resistito e ha vinto. Questa spinta l’ha neutralizzata per mezzo della parola di Dio, coadiuvata da quaranta giorni di preghiera e di digiuno.

Guai a noi, se viene a mancare la preghiera come preparazione remota per resistere alla tentazione!

  1. La tentazione vinta è fonte di meriti

Finché la tentazione è nel pensiero, nel desiderio, nella mente, e non è trasformata né in azione né in parole, non è un male ma è un bene.

Quando siamo tentati non commettiamo un peccato; anzi, resistendo, meritiamo dinanzi a Dio. Giustamente, con due parole semplicissime e chiarissime, sant’Agostino dice:- Il peccato non è nel sentire, ma nell’acconsentire.

Finché la spinta sta nella mente, non è mai consumato il peccato, perché stiamo resistendo, stiamo vincendo con la buona volontà, con la preghiera, con la parola di Dio, con la grazia di Dio. Quando invece ciò che pensiamo lo traduciamo in parole o in azione, significa che la spinta ci ha fatto cadere, cioè abbiamo acconsentito. Non abbiamo soltanto sentito la forza del male, ma abbiamo acconsentito. Ecco la ragione perché a chi si viene a confessare dico:- Non mi parlate dei vostri buoni pensieri, né dei vostri cattivi pensieri; ce ne abbiamo quanti ne volete!

La frase che a me è piaciuta di Gesù, del vangelo di oggi, è questa: “Stava con le fiere”.

Finché la tentazione sta nel pensiero, noi stiamo con le fiere. Sono tanti gli animali feroci, e di tutte le specie: uccelli, leoni, pantere, che ci assalgono. Siamo assaliti da mille pensieri cattivi, ma non vi spaventate. La nostra mente è un bosco selvaggio, non puoi mettere piede da nessuna parte che le fiere spuntano di qua e di là; tutte ci assalgono.

Questa immagine delle fiere è stata presa da Dante nella Divina Commedia; e prima di Dante da san Giovanni, che nell’Apocalisse ci parla delle bestie feroci.

Quindi quando acconsentiamo è peccato; ma finché questi pensieri restano nella mente, stiamo meritando. E voi tante volte vi accusate delle virtù, perché non avendo trasformato questi pensieri cattivi in azioni o in parole, significa che avete resistito. Finché sta nella mente, la tentazione non è consumata. La tentazione è consumata e diventa peccato quando diventa parola o azione.

  1. La tentazione è di tutti

È stato tentato Gesù, è stata tentata la Vergine Santa, sono stati tentati Adamo ed Eva quando erano nello stato verginale, saremo tentati anche noi. Non dovete spaventarvi. Nessuna meraviglia: siamo tentati e saremo tentati fino alla morte.

Perché non bisogna spaventarsi? Perché chi ha avuto le nostre tentazioni è stato Gesù nel deserto, che, vincendo il diavolo, ha dato a noi la forza di vincerlo sempre. Quindi il demonio non è più forte di noi.

Gesù, morendo, ha preso il diavolo e l’ha incatenato ai piedi della croce, per cui non è più libero di fare quello che vuole; è legato. San Pietro definisce questa verità con queste parole: Il diavolo è simile a un leone ruggente che ci circuisce pronto a divorarci, ma non ci divora fino a quando non entriamo nella sua guardia. Quando entriamo, ma dobbiamo essere noi con la nostra volontà ad entrare nella sua guardia, allora lui ci può vincere.

Quindi abbiate questa certezza: ci può stuzzicare, ci può molestare, ci può atterrire, ma non ci può vincere.

Gesù, quando parlò di questa verità, disse: Io sono più forte di lui e l’ho disarmato. Quindi è un nemico, ma un nemico disarmato, che fa chiasso, però non ci può vincere. È Gesù che l’ha detto, aggiungendo: Abbiate fiducia anche in me.

  1. Paolo tradurrà questa verità con queste parole: Il Signore manderà la tentazione, ma la tentazione non sarà mai superiore alle vostre forze perché con la tentazione vi darà anche la forza di superarla o la via d’uscita per non cadere (cfr. 1 Cor 10, 13).
  1. Le tre tentazioni che avremo sempre: sulla fede, sulla vocazione, sulla purezza

Potete essere tentate su tutto: dal primo al decimo comandamento. Potete essere tentate di fare il male, come potete essere tentate di non fare il bene. Ognuno di noi in alcune cose sarà tentato e in altre cose non sarà tentato; però tutti saremo tentati: sulla fede, a non credere; sulla vocazione, a lasciarla; sulla purezza, ad imbrattarla.

Queste tre tentazioni sono non solo per le anime consacrate, ma anche per gli sposati; non solo per i cristiani, ma anche per gli altri uomini che non seguono Cristo.

Tutti saremo tentati sulla fede, tutti saremo tentati sulla purezza, tutti saremo tentati sulla vocazione. State attente a non soccombere, a non prendere fischi per fiaschi, perché il demonio si presenterà a voi e vi farà vedere che le azioni contrarie alla purezza, alla vocazione, alla fede sono migliori delle azioni compiute nella fede, nella vocazione e nella purezza. È quello che fece con Eva.

Stiamo attenti; siamo stati avvisati. Il demonio è tentatore, è il più grande ingannatore; viene non per farci del bene ma per farci del male, anzi il male definitivo: portarci con lui all’inferno. Ecco cosa dice san Pietro riguardo alle tentazioni: Siate forti, vigilate!

conclusione

Vigilate per non farvi vincere dal demonio.

Vigilare significa stare con gli occhi aperti, non mettersi nell’occasione prossima del peccato e pregare.

Orientatevi sulla parola di Dio; rispondete con la parola di Dio.

Vigilate con gli occhi aperti, stando attente dove mettete il piede; vigilate nella preghiera. Sono le stesse parole che disse Gesù agli apostoli nel Getsemani: “Vegliate e pregate per non entrare in tentazione” (Mc 14, 38).

Infine siate forti nella fede, come ha fatto Gesù. La fede ci è data per mezzo della parola di Dio. Credete alla parola di Dio e non all’inganno del demonio e vincerete certamente.