Cammina alla luce del suo splendore – Mt 5, 13-16) – S. Antonio da Padova

Mt 5, 13-16 – Vivete il Vangelo

Mt 5, 13-16 – Cristo è la vera luce del mondo

da un’omelia di P. Francesco Chimienti O.M.

Taranto, 1978

Porta il Vangelo, Cammino verso il Regno, congresso mondiale di ...

LA VOLONTà DI DIO VERSO DI NOI E’ 

CHE ANNUNCIAMO IL VANGELO

 E LO TESTIMONIAMO CON LA VITA

(Mt 5, 13-16)

  1. La predicazione del Vangelo dà la salvezza

                 “Voi siete la luce del mondo” (Mt 5, 14).

Che cosa il Padre celeste vuole da voi? Vuole che facciate la sua volontà, e la  sua volontà è che vi salviate l’anima e siate felici per tutta l’eternità (cfr. 1 Ts 4, 3). Io sono venuto dal cielo e sono venuto per trasmettervi questo pensiero del Padre. Vi illumino perché non si può trasformare la vita di un uomo con una sola parola. Gesù per tre anni ha spiegato tutto ciò che l’uomo deve fare per conseguire la salvezza e la felicità eterna, e ha racchiuso in due comandamenti tutto l’operato dell’uomo: “Amerai il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima e amerai il prossimo tuo come te stesso”.

         La missione di Gesù è stata quella di predicare. Per che cosa? Per salvare.

Chi avrebbe potuto salvare noi del 1978, chi ci avrebbe detto la parola che ci avrebbe dato la salvezza? Allora Gesù, prima di salire al cielo, poiché definitivamente lasciava la terra, disse agli apostoli e alle cinquecento persone circa che stavano con lui sul monte degli Ulivi, prima di salire al cielo: Come io sono stato mandato dal Padre, così io adesso mando voi.

Che cosa dobbiamo fare? Andate e ripetete quello che io ho detto, perché le parole che io ho detto porteranno la salvezza alle anime di tutti i tempi. Sono parole eterne! I cieli e la terra passeranno, ma il mio vangelo non passerà.

Sono parole eterne, parole che devono essere annunziate in tutti i tempi e in tutti i luoghi: in Africa, in Australia, nella Cina, in India, nell’America del Nord, al Polo Nord, al Polo Sud ed anche in Italia e anche a Taranto e anche nella parrocchia di san Francesco di Paola. Non sono parole dette agli Ebrei in Palestina soltanto per gli uomini di quel tempo, con quei costumi, no! A tutti gli uomini di tutti i tempi e di tutti i luoghi. Ecco perché adesso io sono un altro Cristo.

         Il cristiano deve essere luce! Non filosofo, non coniglio, ma coraggioso come lo è stato Gesù. La città che sta sulla montagna, non si può nascondere. Il cristiano che è pieno della luce di Cristo, non può tacere, deve parlare. Non si accende una luce per tenerla sotto il moggio, che sarebbe quel recipiente col quale i contadini una volta misuravano il grano. Una quarantina di chili misura il moggio, un recipiente aperto solo da sopra e chiuso da tutte le parti.

Se si accende la luce deve fare luce. Se sei cristiano hai acceso la luce da me che sono Gesù, luce del mondo. Ebbene il messaggio che il Padre ha affidato a me, io lo affido a te, perché tu devi annunziarlo, e non devi aver paura. Adesso tutti hanno paura di essere cristiani, tutti hanno paura di farsi vedere e di farsi sentire cristiani. Ma a chi sei figlio? Non sei figlio della Chiesa? Quando fosti battezzato, sei stato generato da un padre e da una madre, la mamma è la Chiesa, e chi parla male della mamma non è degno di essere chiamato figlio. Di tutti possiamo parlare male, non della Chiesa. Io sono orgoglioso di essere cristiano! Se voi non siete orgogliosi non siete figli. Mi vanto di essere cristiano! Sono disposto a mettere la vita per difendere questa parola di salvezza che è il mio vangelo.

Dice Gesù: la vostra luce risplenda davanti agli uomini, in modo che vedendo le vostre opere buone diano gloria al Padre vostro che è nei cieli.

  1. Al cristiano si chiede la testimonianza di vita

Non soltanto dire: Beati i poveri!, ma essere poveri. Non basta dire: Beati i miti!, ma essere miti. Non basta dire: Ama i tuoi nemici!, ma perdonare i nemici. Non basta dire: Gesù ha detto: Pregate continuamente!, ma pregare continuamente. Non basta dire: Devi ascoltare il vangelo di Gesù!, ma ascoltare la parola di Gesù. Non basta dire: Da questo momento in poi il divorzio non c’è più!, ma non divorziare. Non basta dire: Bisogna onorare il padre e la madre!, ma rispettare il padre e la madre. Non basta dire: Adora il Signore Dio tuo!, ma non bestemmiare, andare in chiesa, andare a messa, pregare. Ecco la testimonianza di vita!

Il proverbio che voi dite, e i proverbi sono la saggezza di Dio, è: Le parole volano, ma gli esempi trascinano.

Belle parole, belle parole!, ma le parole entrano da un orecchio ed escono dall’altro; invece bisogna testimoniare.

“Siate miei testimoni”, ha detto Gesù. Dovete vivere secondo l’insegnamento di Gesù.

San Paolo poteva giustamente dire: Siate miei imitatori come io lo sono del Cristo.

Tutti dobbiamo seguire il Cristo; Gesù ha detto: Seguitemi, fate come io ho fatto. Ha incominciato prima a fare per trent’anni e poi ad insegnare, perché il valore della vita di un uomo consiste nel tradurre in pratica, in vita, quello in cui crede.

         conclusione

Sì, sono le idee che trascinano il mondo, ma le idee trasformate in vita. Questo è il cristianesimo! Il cristianesimo non è un atto di vita: una prima comunione, una cresima, un matrimonio, è una vita intera, e la vita non può essere interrotta. Se è interrotta si muore, si è puzzolenti.

Dice Gesù: Se il sale perdesse il sapore, se il cristiano perdesse il sapore di essere cristiano, come lo saleremmo? Come lo faremmo diventare un’altra volta cristiano? A che serve? Serve solo ad essere gettato via e calpestato dagli uomini.

Invece, ascoltate dice Gesù: “Risplenda la vostra luce davanti agli uomini, perché vedano le vostre opere buone e rendano gloria al Padre vostro che è nei cieli” (Mt 5, 16).