Venerdì dopo le Ceneri – Excelsior … coraggio, senza paura –

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Venerdì dopo le Ceneri – 2011

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da un ritiro tenuto da P. Francesco Chimienti O.M.  18.02.2002

LA MINIMA TRASCORRE LA QUARESIMA

IN PARTICOLARE

 CON LA PREGHIERA E LA MORTIFICAZIONE

 DEI PENSIERI, DELLE PAROLE E DELLE AZIONI

 

 

            “La Minima trascorre la quaresima così: fa meglio le sue preghiere; sorveglia le sue parole; dà alle sue azioni una perfezione più grande; …bandisce dalla sua mente tanti pensieri inutili, tante immagini vane. Queste mortificazioni fanno un gran bene all’anima” (voce: Quaresima, n. 3).

  1. LA MINIMA TRASCORRE LA QUARESIMA IN PARTICOLARE CON LA PREGHIERA

 

Per la Minima la preghiera è una esigenza fondamentale, per vivere la sua quaresima e la sua vita di quaresima, che unita al digiuno ottiene molto o tutto da Dio.[…]

  1. La Minima come cristiana prega

 La Minima come ogni cristiano non può non pregare, perché il Cristo ha detto che è necessario pregare:

“Disse loro una parabola sulla necessità di pregare sempre, senza stancarsi”     (Lc 18, 1).

“Vegliate e pregate in ogni momento” (Lc 21, 36).

San Paolo conferma questo pensiero del Cristo:

“Pregate incessantemente con ogni sorta di preghiere e di suppliche nello Spirito” (Ef 6, 18).

È la Chiesa che chiede a tutti i cristiani di pregare in modo particolare durante la quaresima. È la preghiera la prima penitenza da farsi durante la quaresima. Mettetevelo bene in testa, perché durante la quaresima invece si fa tutto eccetto la preghiera; oppure alla preghiera si dà pochissimo spazio. No! La preghiera è la prima penitenza, non l’astensione dalle carni.

[…]

  1. La Missionaria della Parola come minima prega molto

 “Nel periodo  di Quaresima la Minima prega molto” (voce:Quaresima, n. 6).

La Minima prega molto perché considera la preghiera necessaria: per respirare spiritualmente, come sono i polmoni per l’uomo; per volare alto spiritualmente, come sono le ali per l’uccello; per vivere in grazia di Dio, come è l’acqua per i pesci.

[…]            La Minima prega molto: tutto chiede ed ottiene con la preghiera; tutto ripara con la preghiera. Durante la quaresima la Minima o abbrevia o toglie dalla sua giornata qualche attività per dedicare quel tempo alla preghiera. Non abbrevia mai la preghiera, né la toglie dalla sua giornata, ma la mette sempre in evidenza, perché ricorda che con la preghiera l’uomo diventa onnipotente, di quella onnipotenza che Dio ha prestato al suo S. Padre san Francesco.

  1. La Minima unisce alla preghiera il digiuno

La Minima per ottenere tutto da Dio, per essere onnipotente presso il trono di Dio, unisce la molta preghiera al digiuno, perché dice la S. Scrittura che “Buona cosa è la preghiera col digiuno” (Tb 12, 8).

La prima Regola di san Francesco ripete: “Buona cosa è la preghiera congiunta al digiuno” (I Reg., cap. 7, n. 24).

E il Cristo aggiunge: “Questa razza di demoni non si scaccia se non con la preghiera e il digiuno” (Mt 17, 21).

Per i figli di san Francesco del primo e secondo Ordine il voto di vita quaresimale ha questo grande valore, quando è unito alla molta preghiera. Ma non ha, oserei dire, nessun valore se non è unito alla molta preghiera.

Lo stesso valore hanno le vostre mortificazioni, le vostre rinunzie, i vostri sacrifici, i vostri digiuni quando sono uniti alla molta preghiera. Prima ci vuole la molta preghiera, poi il digiuno. Prima ci vuole il terreno dove affonda la radice della pianta della vostra santità, poi ci dovete mettere l’acqua della mortificazione. Cosa buona è il terreno della preghiera con l’acqua del digiuno. Ma se il terreno non c’è, a che serve mettere l’acqua sopra una pietra? Non serve a niente.

  1. La Missionaria della Parola come Minima fa meglio le sue preghiere

La Minima prega molto; alla preghiera unisce il digiuno; fa meglio le sue preghiere.

Questo è il vero impegno della Minima in quaresima. Non solo guarda alla quantità di preghiera da farsi, ma guarda in particolare alla sua qualità. Il suo impegno, la sua mortificazione è evitare tutto ciò che può distrarla dalla preghiera, e mettersi nelle migliori condizioni per aggiungere alla quantità la qualità; per questo si propone di fare meglio le sue preghiere.

Le due qualità della preghiera che sono essenziali per pregare meglio sono: la fede e l’umiltà. Su queste due qualità la Minima insiste particolarmente nella preghiera: crede nella onnipotenza di Dio, per cui tutto chiede a Lui e tutto si aspetta da Lui. Inoltre prega con l’umiltà del pubblicano, che non osava nemmeno alzare gli occhi verso il Santo, lui, il peccatore.

  1. La Missionaria della Parola come Minima si esercita nella preghiera come colloquio con Dio, come adorazione della volontà di Dio

 “La preghiera per la Minima è un interrogare Dio per conoscere il suo disegno d’amore su di lei; è un dialogare con Dio per scoprire i segni e gli appelli della sua volontà. Nell’incontro solitario con Dio maturano le scelte della Minima”                                 (voce: Preghiera, n. 950).

La preghiera per la Minima è interrogare Dio, è dialogare con Dio per conoscere la sua volontà e farla. Tutto questo la Minima lo fa sempre, ma in modo particolare durante la quaresima. Alcune volte si presenta come figlia di Dio e dialoga, altre volte si presenta come discepola e lo interroga, altre volte si presenta come serva e chiede il da farsi. In questo modo la Minima conosce la sua volontà per adorarla e per farla. Per la Minima questo è il meglio.

La Minima prega per conoscere la volontà di Dio sulla sua missione, per la sua conversione e per la conversione dei fratelli, per usare della preghiera come mezzo infallibile di conversione e di riparazione.

La Minima parte da Dio con la preghiera e conclude con Dio con la preghiera per compiere la sua missione di penitente nella Chiesa.

RIFLESSIONI

[…]

“A tutte le anime che le sono attorno o che avvicina, la Minima deve ripetere sempre la necessità della preghiera e della penitenza. È il materno richiamo della Vergine” (voce: Preghiera, n. 963).

“La preghiera per la Minima è l’atto con cui rinuncia a mettere la fiducia in se stessa per porla in Dio; riconosce di dovere tutto al Signore ed attende da lui la realizzazione dei suoi desideri. Invece di contare sulle proprie forze trova il suo sostegno più in alto, cioè in Dio” (voce: Preghiera, n. 952).

[…]