Dio ha vera compassione per l’uomo – Mc 8, 1-10

2007

2011

Siate pazze di Gesù Eucaristia

Martina Franca 17.12.1989

A CHI SEGUE CRISTO NULLA MANCHERA’

(Mc 8, 1-10)

Dal miracolo della moltiplicazione dei pani si ricava questa certezza di fede, che è valida non solo nel futuro, ma anche nel presente. A chi segue il Cristo non solo nulla gli mancherà, ma anche nulla gli manca. Dovete avere questa certezza di fede per affrontare con serenità l’avvenire.

  1. il Cristo  sente compassione delle necessità di chi lo segue

 

         “Sento compassione di questa folla: ormai da tre giorni mi vengono dietro e non hanno da mangiare” (Mtc 8, 2).

  1. Il Cristo vede le necessità della folla che lo segue

[…]

  1. Il Cristo sente compassione della folla che non mangia da tre giorni

[…]

Le mie riflessioni

  1. Il Cristo vede la nostra sequela

Il Cristo ha visto che nel profondo del cuore siamo stati sinceri quando gli abbiamo detto: Signore, ti seguirò dovunque tu vada!

Non siamo quindi degli abbandonati, non siamo degli isolati, non siamo degli uomini che camminano alla ventura, che non sanno che cosa debbono fare e che cosa capiterà loro. No, c’è l’occhio vigile di Dio su di noi, perché il Cristo ha visto che noi lo seguiamo e che siamo sinceri nella nostra sequela.

Su questo dovete fare l’esame di coscienza: Ho detto il mio sì a Dio? è un vero sì, costi quel che costi? Ciò che ho detto corrisponde a ciò che sta dentro il mio cuore?

Domani potrete peccare; ma il peccato non è un ostacolo alla santità. È una caduta; si chiede perdono, ci si rialza e si riprende il cammino. È la cattiveria che Dio non condivide! È la cattiva volontà che Dio non accetta, non la debolezza! La debolezza è inerente alla natura umana. La terra ha dato il suo frutto! Miseria siamo e miseria produciamo!

Quando la miseria produce il bene, è opera di Dio. Il volere e l’operare dipendono da Dio, dice san Paolo. Quando io voglio un’azione e la faccio, ciò è possibile perché Dio me ne dà la forza. Non entreremo in paradiso per le nostre opere buone, di cui non siamo noi gli autori, ma per la infinita misericordia di Dio.

Quello che voglio da voi è la sincerità di chi dice: voglio seguire il Cristo e voglio veramente camminare! Non accetto invece la doppiezza di chi a parole dice di voler seguire il Cristo, ma di fatto non lo segue; è ferma, non cammina. Non mi riferisco a chi si impegna ma non ce la fa, pecca e poi si rialza e riprende il cammino. La debolezza non elimina la sincerità.

Dio vede che lo seguiamo e siamo sinceri, ed accetta l’offerta di noi stessi. Chi invece lo segue ma non è sincero, è uguale alle persone che non lo seguono. Chi sta nell’Istituto e non è sincera, è uguale a quelle vergini che non stanno nell’Istituto e non fanno niente.

  1. Il Cristo vede le nostre necessità

Il Cristo vede le nostre necessità, non solo spirituali ma anche materiali.

Il Cristo vede che siete sole, vede che siete ammalate, vede che vi dibattete in determinate necessità, vede che avete la tentazione, vede che non ce la fate!

  1. Il Cristo sente compassione di noi

Dio vede, il Cristo vede le nostre necessità; ma ciò che più mi commuove è che sente compassione. In altri termini non dobbiamo andare da lui e dire: Signore, sono solo! Signore, sono tentato! Signore, io non ce la faccio! Signore, io non ho il mensile! Signore, Signore! No, non ce n’è bisogno, perché è lui che sente compassione e prende l’iniziativa. È una cosa sublime. È commovente sapere questo. Ecco perché io sono tranquillo. Dio mi risolve i problemi in un batter d’occhio.

Nella moltiplicazione dei pani è il Cristo che prende l’iniziativa, non è la folla che lo seguiva a dire: E adesso come facciamo? Sono tre giorni che non mangiamo!

La folla lo seguiva senza preoccuparsi di nulla. Metteva in pratica queste frasi della S. Scrittura: Non di solo pane vive l’uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio. Cercate prima di tutto il regno di Dio e tutto il resto vi sarà dato in aggiunta.

L’iniziativa la prende Gesù. Fate il vostro dovere, seguite il Cristo e non vi preoccupate del resto. Il Cristo interviene con un’azione prima ordinaria e poi straordinaria.

Prima bisogna usare i mezzi ordinari, poi subentra l’azione straordinaria. Ricordatelo sempre: dove finisce l’uomo, lì incomincia Dio. L’uomo è capace di arrivare a dieci? Dio incomincia da undici.

Quando sei ammalato prima devi chiamare il medico, poi il Signore guiderà le mani del chirurgo che ti farà l’operazione e la vista non la perderai. Prima viene l’azione ordinaria: andare dal medico, andare dal confessore; poi interviene Dio. Sei tentata? Vai dal Padre a dire il tuo problema. Non vuoi andare? Creperai, perché Dio non interviene in modo straordinario in prima battuta, interviene in modo ordinario. Dopo, quando il Padre avrà parlato e avrà detto: fai questo e questo!, anche se ha detto una sciocchezza, Dio interverrà in modo straordinario, e per mezzo di quel consiglio ti farà risolvere il problema. Ricordatelo sempre, perché più di una di queste signorine che hanno la vocazione, vorrebbero prima la guarigione del papà, della mamma, del fratello, prima il posto, i soldi, la casa e poi consacrarsi al Signore. Non risolveranno mai i loro problemi, perché Dio arriva dopo, non prima. Prima devi prendere il pane che hai, poi te lo moltiplica; prima devi andare dal dottore, poi ti farà usare la medicina giusta che ti guarirà; prima devi manifestare con umiltà il tuo caso al Padre, poi ti toglierà la tentazione.

Ormai avete la vostra esperienza! Avete usato gli stessi mezzi, senza che il Padre ve li avesse consigliati, e la tentazione non se n’è andata, le cadute si sono moltiplicate, quell’ossessione è rimasta. Siete andate dal Padre e tutto si è risolto. Perché? Perché Dio incomincia dove l’uomo finisce.

Come facciamo con sette pani a dar da mangiare a tanta gente? Voi portatemi il vostro pane; poi incomincio io. Spezzava il pane e si moltiplicava tanto che tutti ne mangiarono.

    Esame di coscienza

Sei convinta che Dio ti vede? Che vede la sincerità del tuo cuore?

Sei convinta che vede le tue necessità, per cui non devi avere nessuna paura?

Sei convinta che Dio si muove a compassione delle tue necessità senza bisogno nemmeno che tu gliele dica? Abbiamo l’esempio delle nozze di Cana. L’intervento del Cristo è avvenuto tramite l’intercessione della Vergine, ma sempre senza che gli sposi avessero detto niente. La maggior parte delle grazie le abbiamo senza che le chiediamo. Sente compassione!

Credi nei mezzi umani come inizio dell’intervento straordinario di Dio nei tuoi riguardi? O credi nei mezzi umani come fine a se stessi? Il medico ha detto: Non c’è più niente da fare, e tu alzi le mani? Oppure vai dal Signore e dici: Signore, adesso fai tu?

[…]

        II. a chi lo segue, il Cristo dà il necessario, l’utile e il superfluo

A noi non mancherà niente, proprio niente. Noi viviamo nell’abbondanza, nel superfluo.

[…]

  1. […]

CONCLUSIONE

  1. Il metro di Dio è diverso dal metro dell’uomo

Dio misura con l’infinito, l’uomo misura con i cento centimetri, che chiama metro.

L’uomo dice: dove troveremo tanti pani nel deserto da sfamare una folla così numerosa? L’uomo misura col metro di cento centimetri. Gesù invece prese i sette pani e i pesci, li spezzò e li diede. Tutti ne mangiarono, si saziarono e rimasero dodici sporte di pane.

Io traduco questo pensiero con queste parole: per l’uomo 4+4=8 e 4-4=0; per Dio: 4+4=0 e 4-4=8.

  1. La sequela del Cristo è una avventura di fede

Si crede, ma non si vede! Bisogna credergli, seguirlo e fare. Dopo avremo dal Cristo il possibile e l’impossibile, ma prima bisogna credergli. È un’avventura.

– Io ti dico, sali sul monte Moria, disse Dio ad Abramo, e sacrifica il tuo figlio, l’unico tuo figlio, quel figlio che tu ami.

Noi avremmo detto:- Come farò io ad avere una discendenza di popoli, se mi verrà a mancare questo figlio?

La risposta di Abramo invece è stata questa:- Tu così hai detto e così faccio, perché tu puoi generare figli ad Abramo anche dalle pietre.

Abramo ha sacrificato suo figlio, e Dio gli ha dato i popoli. Questo è Dio. bisogna credergli.

Va’, vendi tutto quello che hai, dallo ai poveri, poi vieni e seguimi ed io ti darò il regno dei cieli! Un regno che si realizza prima sulla terra. Quindi noi stiamo vivendo il regno dei cieli sulla terra, poi si realizzerà nell’eternità.

Ripeto: Bisogna credergli, seguirlo, fare come lui dice, solo dopo avremo dal Cristo il possibile e l’impossibile.

È questo l’esame di coscienza che dovete fare, perché la sequela del Cristo è un’avventura di fede. Chi non fa questa avventura di fede e di amore, non sarà mai capace di avere i miracoli da Dio. A Dio tutto è possibile, ma è altrettanto vero che a chi crede tutto è possibile.

  1. L’ultima parola che vi dico è un augurio: Che di voi, alla morte si possa dire: “Beata colei che ha creduto nell’adempimento delle parole del Signore”.

Queste parole le ha dette santa Elisabetta per Maria Santissima; che i vostri vicini di casa possano dire le stesse parole quando voi morrete.