Manda il tuo Spirito, Signore – Gv 20, 19-23

Gv 20, 19-31 – L’esaltazione della misericordia di Dio – 2011

Gv 20, 19-31 – Abbiate fede! – 2013

 

 

da un ritiro ai catechisti tenuto da P. Francesco Chimienti O.M.

Grottaglie, 06.04.1986

 

I PENSIERI MANIFESTATI DA GESÙ RISORTO

(Gv 20, 19-31)



“La sera di quello stesso giorno, il primo dopo il sabato, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesù e si fermò in mezzo a loro e disse: «Pace a voi!». Detto questo, mostrò loro le mani e il costato. I discepoli gioirono finalmente al vedere il Signore. Gesù disse loro di nuovo: «Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anch’io mando voi». Dopo aver detto questo, alitò su di loro e disse: «Ricevete lo Spirito Santo; a chi rimetterete i peccati saranno rimessi e a chi non li rimetterete, resteranno non rimessi»” (Gv 20,19-23).



     I. la risurrezione di Gesù Cristo è un fatto storico

 

Moltissime volte nella mia vita ho avuto il desiderio di vedere in sogno qualche defunto per domandargli: Esiste l’altra vita? E se esiste, come si sta? E io che cosa devo fare per conseguirla e stare bene?

Questo desiderio l’ho avuto, soprattutto nei primi giorni dopo la morte della mamma e del papà; ma è stato soddisfatto, perché c’è stato Gesù, un uomo che ha vissuto la vita terrena, così come la vivo io, che è morto ed è risorto.

Siamo sicuri della morte di Gesù, perché egli ha subito una morte violenta: l’hanno messo in croce e l’hanno visto morire. Il centurione, per essere sicuro che Gesù fosse morto, con la lancia gli trafisse il cuore. Pilato affidò questo corpo a Giuseppe d’Arimatea, a Nicodemo e ad altri che lo presero, lo pulirono e lo deposero nella tomba. I suoi nemici, cioè i sommi sacerdoti, gli scribi e i farisei, per evitare che ci fosse qualche imbroglio, chiesero a Pilato di mettere dinanzi al sepolcro delle guardie. Le guardie sigillarono la pietra che chiudeva il sepolcro, era simile ad una macina da mulino, rotolata in un solco dinanzi all’apertura del sepolcro, simile ad una caverna, e davanti furono messi dei soldati.

I nemici di Gesù pensarono: È morto, è stato sepolto e di lui non si parlerà mai più! Ma dopo tre giorni questo uomo riprese il suo corpo ed incominciò a vivere un’altra vita, la vita di lassù.

Mio padre prima di morire mi chiese:- Figlio mio, tu mi devi dire se è vero che c’è l’altra vita. Io gli risposi:- Sì, c’è. Replicò:- Se lo dici tu, significa che davvero c’è!

Io invece, dico a me e a voi, non perché ve lo dico io esiste l’altra vita, non perché l’ha detto Gesù, ma perché Gesù è morto, ha ripreso il suo corpo ed ha ripreso a vivere. Dicono gli apostoli: L’abbiamo visto risorto con i nostri occhi e l’abbiamo toccato con le nostre mani. 

San Paolo afferma: Io sono stato l’ultimo a vederlo, l’ho ascoltato con le mie orecchie e l’ho toccato!

Gli apostoli hanno mangiato e bevuto con Gesù risorto.

La risurrezione di Cristo è un fatto storico. Gli apostoli dicono: L’abbiamo visto con i nostri occhi. Lo abbiamo visto morto, lo abbiamo visto deposto nel sepolcro, la pietra del sepolcro è stata sigillata, e l’abbiamo visto risuscitato. Dopo la risurrezione viveva come noi. La porta del cenacolo era chiusa, ma, a porte chiuse, egli è entrato e ha detto: Sono io, non temete! Guardatemi, toccatemi, sono proprio io!

Tommaso non ha creduto, perché non era presente nel cenacolo la domenica di Pasqua e ha detto: Se Gesù è veramente risorto, lo devo vedere io e lo devo toccare io! Gesù lo sfidò, apparendo agli apostoli nel cenacolo, dopo una settimana, e disse a Tommaso:- Vieni, metti il tuo dito nelle mie piaghe, la tua mano nel mio costato e non essere più incredulo, ma credente.

Il mio desiderio di sapere com’è l’altra vita è stato soddisfatto, perché un uomo è veramente morto e veramente ha ripreso il suo corpo e ha incominciato a vivere un’altra vita, la vita di lassù.

La fede nella risurrezione di Gesù ha trasformato il mondo. Gli angeli, che erano davanti al sepolcro vuoto, dicevano:- Gesù è risorto! È un vivo, non è un morto! Perché cercate un vivo tra i morti? Non è qui!


II. i sentimenti di Gesù risorto, che manifesta apparendo agli apostoli

 

  1. La prima parola che Gesù dice agli apostoli, apparendo nel cenacolo, è: «Pace a voi!»

Gesù, venendo sulla terra ci dice: Vivete in pace!

Il dono più grande che Dio ha portato agli uomini è stato quello della pace.

Quando i politici o i grandi parlano della pace, io non capisco mai cos’è la pace. Quando vedo i cortei di uomini che camminano per la strada, con le bandiere alzate e che gridano: Vogliamo la pace!, non capisco che cosa vogliono.

Che cos’è la pace? È l’armonia, la concordia, è avere gli stessi sentimenti dell’altro.

Stare in pace significa pensarla come l’altro, avere gli stessi desideri e sentimenti dell’altro. Se l’altro piange, io piango con lui; se l’altro ride, io rido con lui.

Per avere la pace due sono le persone con le quali devo andare d’accordo: Dio e il mio prossimo. Se vado d’accordo con Dio, sto in pace con Dio; se vado d’accordo con gli uomini, sto in pace con gli uomini.

Che si deve fare per andare d’accordo con Dio? Va d’accordo con Dio ed è in pace con lui, chi fa quello che Dio dice; chi non fa quello che Dio dice è in guerra con lui.

Il Signore Gesù dal cielo è venuto sulla terra ed è apparso agli apostoli e ad altri col suo corpo glorioso, che ha la velocità del pensiero e che non è soggetto alle leggi cui è soggetto il mio corpo, per cui mentre io mangio, digerisco, cammino, sudo, mi stanco, il suo corpo non ha bisogno di mangiare, di bere, non suda, ha la velocità del pensiero, è sottile come lo stesso spirito, per cui entra ed esce senza bisogno di aprire e di chiudere le porte.

Il corpo con queste doti è detto spirituale. Il corpo risorto di Gesù ha dimostrato di avere queste doti.

Gesù, apparendo agli apostoli dice:- Figli miei, io stavo lassù e sono venuto quaggiù e vi dico: Se volete essere felici nella vita di oggi, siate in pace con Dio. Quindi ciò che Dio vi ha detto, fatelo! Se farete quello che Dio vi dice, sarete in pace anche con gli uomini, altrimenti non sarete in pace con gli uomini e sarete infelici voi e tutti coloro che vi sono vicino.

Io domando a voi, che siete catechiste: Un uomo che bestemmia, trasgredendo il secondo comandamento, o chi non va a messa la domenica, trasgredendo il terzo comandamento, o chi durante la giornata non prega, trasgredendo il primo comandamento, o chi uccide, ruba, dice bugie o trasgredisce uno degli altri comandamenti, ha la pace? Raccoglie l’augurio del Cristo risorto: la pace sia con te?

Voi potete fare tutte le manifestazioni che volete, con tutti i cartelloni che volete, ma se non siete in grazia di Dio, non siete in pace e non potete dare la pace, né potete esigere la pace.

Io vorrei domandare a tutte le signorine, ai giovani e agli uomini che fanno il corteo per la pace: Stai in grazia di Dio? Se la risposta è negativa, dovrebbero uscire dal corteo, perché non hanno la pace ma la guerra dentro il loro cuore. E chi ha la guerra non può invocare, né dare la pace. 

Chi sta in grazia di Dio, sta in pace con Dio, possiede la pace e dona la pace.

Bisogna anche essere d’accordo con i fratelli, per essere in pace con loro.

I primi tre comandamenti riguardano la pace con Dio, gli altri comandamenti riguardano la pace con i fratelli.

Per stare in pace con i fratelli devo ubbidire ai superiori, non devo uccidere, ma nemmeno devo danneggiare gli altri, né devo ferirli, né devo commettere atti impuri, quindi non devo profanare il mio corpo, né quello degli altri; non devo rubare né per me, né per gli altri; devo rispettare gli altri.

Se faccio questo sto in pace con i miei fratelli, altrimenti non sto in pace con loro e quindi non dono la pace.

Spesso qualcuno mi domanda: Come faccio a stare in pace con mia zia, con mia suocera, con mia nuora, con mio cognato, con mio figlio, con mio nonno?

I veri nostri nemici sono i parenti, ma per stare in pace bisogna vincere il male con il bene.

Se tu non saluti chi ti ha offeso, non stai in pace con lui! 

Se si vuole vivere da seguaci del Cristo, da cristiani, se si vuole vivere la vita di quaggiù secondo il pensiero di Dio, si deve vivere in pace con Dio e con i fratelli!

Come si fa? Ha detto Gesù:- Chiedete lo Spirito Santo!

E ancora Gesù dice agli apostoli: A chi rimetterete i peccati saranno rimessi, a chi non li rimetterete, resteranno non rimessi.

Gesù ci dà due mezzi per avere la pace: lo Spirito Santo e i Sacramenti. 

Il Cristo dopo la risurrezione è salito al cielo, di là ha mandato sulla terra lo Spirito Santo, che ci santifica. Ora è l’era dello Spirito Santo, che è il nostro santificatore. Se vogliamo salvarci, dobbiamo ricevere lo Spirito Santo, e Cristo lo ha inviato non solo agli apostoli, ma anche a me e a voi. Lo abbiamo ricevuto nel battesimo, ma lo riceviamo sempre, continuamente, in ogni sacramento. E voi che avete la gioia e la grazia di ricevere l’Eucaristia ogni giorno, ogni giorno vi riempite dello Spirito Santo.

Non c’è santificazione senza lo Spirito Santo, e non ci può essere salvezza senza lo Spirito Santo!

Lo Spirito Santo viene in noi con i suoi sette doni: sapienza, intelletto, consiglio, fortezza, scienza, pietà e timor di Dio. Non esiste santità senza la presenza dello Spirito Santo!

Chi vuol crescere nella santità, deve crescere nello Spirito. Chi vuole morire santamente, deve vivere nello Spirito Santo e con lo Spirito Santo.

E se pecchiamo, cioè trasgrediamo la legge di Dio, quindi non siamo in pace con Dio o con i nostri fratelli, che cosa dobbiamo fare? Il Cristo risorto ci ha pensato e ci ha dato il sacramento della Penitenza o confessione. Gesù agli apostoli ha detto: A chi rimetterete i peccati, saranno rimessi! Quindi basta andare dal sacerdote, il quale, nel nome di Cristo, ci toglie il peccato, che ci mantiene in guerra con Dio, e ci fa tornare in pace con Dio.

 

      2. Beati coloro che hanno fede

Il secondo pensiero del Cristo, dopo la risurrezione, è stato questo: Figli miei, beati quelli che credono senza aver visto! Beati coloro che hanno la fede, perché sono veramente destinati all’eternità!

Poiché uno dei suoi apostoli, Tommaso, non credeva nella sua risurrezione, Gesù è riapparso per costringerlo a credere, perché se non avesse creduto non si sarebbe potuto salvare.

Non c’è salvezza, senza la fede! Con la fede c’è la salvezza!

Quale fede vuole Gesù? La fede ragionata, la fede dell’uomo che deve vedere e deve capire, non la fede di colui che non vede e non capisce! Ecco la ragione perché si fa uno di noi: scende sulla terra, chiama Tommaso e scende al livello dell’uomo incredulo e dice: Qual è la difficoltà per cui tu non credi? Perché non vedi? Eccomi!

Qual è la difficoltà per cui tu non credi? Perché non mi hai toccato? Toccami!

Qual è la ragione per cui tu non credi? Perché vuoi fare l’esperienza che hanno fatto gli altri apostoli? Fa’ l’esperienza, però non rimanere nella condizione di incredulità, abbi fede! Metti il tuo dito nelle mie mani! Stendi la tua mano e mettila nel mio costato! E non essere più incredulo, ma credente!

Chi non crede, non ha la chiave per aprire la porta dell’eternità. Chi crede ha questa chiave che mette nella toppa ed apre la porta che conduce all’eternità.

Gesù dirà poi agli apostoli: Andate per il mondo intero, predicate il vangelo ad ogni creatura, coloro che crederanno si salveranno!

La chiave della salvezza per gli uomini è la fede: chi crede si salva, chi non crede si danna.

Poi Gesù dice giustamente a Tommaso: Tu sei stato testa dura, hai creduto perché hai visto, però ricordati che adesso gli altri non vedranno, ma dovranno credere a ciò che tu dirai.

In altri termini, c’è una fede umana basata sulla testimonianza degli altri fratelli. Non è necessario che io abbia personalmente l’esperienza della risurrezione del Cristo per credere; basta che ci siano stati altri fratelli che abbiano avuto quell’esperienza.

Io credo che esiste New York, non perché l’ho vista, ma perché altri ci sono stati e me ne hanno parlato. È da sciocchi dire: New York non esiste, perché io non l’ho mai vista! C’è bisogno che la devi vedere tu, perché esista?

Esiste Reagan? Esiste Craxi? È da sciocchi dire: Io non li ho visti, quindi non esistono! Se li hanno visti altri uomini, che possono testimoniare che esistono, perché non ci devo credere?

La nostra stessa esistenza è un atto di fede. Quando mi hanno detto: Tu sei figlio di Porzia e di Bartolomeo, io ho creduto e ancora ci credo, ma non ho visto quando sono nato! Gli altri l’hanno visto e me lo hanno testimoniato. Così è avvenuto per il Cristo, gli altri lo hanno visto risuscitato e lo hanno testimoniato.

San Pietro diceva: Noi siamo testimoni della risurrezione del Cristo, per questo vi diciamo che Gesù è risuscitato.

Non è necessario che ciascuno di noi veda Gesù risuscitato, per credergli.

A Tommaso Gesù dice:- Perché mi hai veduto, hai creduto! Beati quelli che, pur non avendo visto, crederanno! Gesù vuole che noi crediamo, questo è il suo pensiero!

 

Che cos’è la fede?

Ci sono due specie di fede. Dice san Giacomo: C’è la fede senza le opere e la fede con le opere, cioè la fede intellettuale e la fede operosa.

– Credi che Dio esiste? Sì.

– Preghi? No. La tua fede è intellettuale!

– Credi tu che Dio esiste? Sì.

– Preghi tu? Sì. Hai la fede operosa, perché con l’opera della preghiera attesti che Dio esiste e ti raccomandi a lui.

Dio ha parlato, in che consiste la fede? Nel fare come Dio ha detto. Se io ascolto Dio che parla e che ha parlato, manifestando il suo pensiero che è contenuto nella Bibbia, e faccio come lui ha detto, credo e mi salvo. Se invece ascolto quello che lui mi dice, ma mi guardo bene dal fare come Dio ha detto, io credo ma non mi salvo, perché avrei una fede senza le opere.

Ha detto san Giacomo:- La fede senza le opere è una fede morta, non è viva!

La fede morta è come il morto che si tiene a casa; dopo ventiquattro ore lo si deve portare via, anche se è la persona più cara, perché puzza.

La maggior parte di noi ha la fede ricevuta nel Battesimo e crede che Dio ha detto: amerai i tuoi nemici, ma non mette in pratica questo comando.

Questa è fede autentica e operosa o è fede fatta di parole? È fede di parole!

Dice san Giovanni:- Figlioli miei, non amiamo Cristo e non crediamo in lui soltanto a parole, ma con i fatti! La fede si misura dalle opere: chi compie le opere della fede crede, chi non le compie non crede.

La fede che vuole il Cristo, perché possiamo salvarci è la fede fatta di opere. In altri termini: Se tu preghi, credi e ti salvi. Se tu non bestemmi, se vai a messa la domenica e santifichi le feste, se ubbidisci, se rispetti il prossimo, se non dici falsa testimonianza, se non rubi hai una fede fatta di opere; se invece, nonostante tu sappia che il Cristo, il Figlio di Dio, è venuto sulla terra, è morto ed è risuscitato, ti guardi bene dall’osservare i dieci comandamenti, la tua è una fede senza le opere, e non dà la salvezza.

Gesù venendo dal cielo sulla terra dice a me:- Ti vuoi salvare? Devi stare in pace con Dio e devi credere.

Ecco il valore della pace e della fede: dalla pace dipende la salvezza, dalla fede dipende la salvezza.

 

      3. Come il Padre ha mandato me, anch’io mando voi!

Il Cristo affida a ciascuno di noi la missione di andare per il mondo intero e predicare la pace, che consiste nello stare in armonia con Dio e con i nostri fratelli. Chi non sta in armonia con Dio e con i fratelli, non ha la pace e non la può dare. Nessuno dà ciò che non ha. Io posso dare cento lire se ho mille lire; ma se ho cinquanta lire non potrò mai dare cento lire.

Gesù dice: Il Padre ha mandato me sulla terra per dirvi: Siate in pace con Dio e col prossimo; credete a tutto quello che vi ho detto e agite di conseguenza, così vi salverete. Ora come il Padre ha mandato me, io adesso mando voi. Andate per il mondo intero, annunziate, predicate, gridate, fatevi sentire e fatevi capire.

Che cosa dovete gridare e annunziare? La pace! Lo Spirito Santo! La remissione dei peccati!

Non c’è salvezza, non c’è santificazione senza lo Spirito Santo. Se non confessate le trasgressioni, le ribellioni che avete fatto nei riguardi di Dio, i vostri peccati non vi saranno rimessi.

È falso, se si sta in peccato, dire che si può fare la comunione senza la confessione!

Le parole di Gesù sono precise. A noi sacerdoti ha detto:- A chi rimetterete i peccati, saranno rimessi! Quindi devo andare dal sacerdote a dire i miei peccati e lui mi assolverà da essi. Ma se non vado dal sacerdote a confessarmi, i miei peccati non possono essere rimessi.

 

conclusione

Andate e predicate la pace, lo Spirito Santo, la remissione dei peccati. Dite di confessarsi, altrimenti non c’è salvezza.

La prima salvezza ci viene col Battesimo, ma chi ha peccato dopo il Battesimo deve confessarsi per ritornare in grazia di Dio.

Gesù ci ha inviato a predicare il suo vangelo ad ogni creatura per il mondo intero. Il vostro mondo è quello in cui vivete. Le creature a cui dovete dare l’annuncio sono quelle che incontrate lungo le strade della vostra vita. Date loro la fede, che viene comunicata tramite la Parola di Dio, il pensiero di Dio. Solo chi aderisce alla parola di Dio, al pensiero di Dio può ricevere la fede. 

A noi sacerdoti e a voi catechiste, Dio ha affidato la più bella missione che potesse dare agli uomini. A voi e a me ha detto:- Andate per il mondo intero, predicate, annunziate, salvate! Perché coloro che crederanno all’annunzio che voi darete, si salveranno, mentre coloro che non crederanno all’annuncio non si salveranno.

Ma come faranno a credere, se non c’è chi parla? E come potranno parlare, se non c’è chi li manda? Allora Dio, tramite il Cristo e la Chiesa, manda noi ad annunziare la Parola di Dio. Chi ascolta e fa come Dio dice si salva.

Noi siamo gli artefici della salvezza dei nostri fratelli!

San Paolo dice:- Beati i piedi di coloro che annunziano il Vangelo!

Se ci sono coloro che annunziano, ci sarà la fede e la salvezza; se non ci sono coloro che annunziano, non ci può essere né la fede, né la salvezza, perché la salvezza dipende dalla fede, la fede dipende dall’annunzio e l’annunzio dipende da colui che parla nel nome di Dio.

Gesù risorto è venuto a dire: Siate in pace, abbiate fede, perché io ho vinto il mondo per voi, e chi viene dietro di me, certamente si salverà, mentre chi mi lascia non potrà salvarsi; non perché io non posso salvarlo, ma perché non vuole essere salvato.

Gesù a Tommaso ha detto:- Perché mi hai veduto, tu hai creduto! Beati quelli che, pur non avendo visto, crederanno!

E noi apparteniamo proprio a questa categoria di persone, che hanno creduto senza aver visto il Cristo. Il Cristo continua a stare a fianco a me e continua a camminare con me, perché la sua preoccupazione non è quella di farmi vivere quaggiù, ma di darmi la felicità eterna.