Un testamento d’amore – Gv 14, 18

Gv 14,15-21 – Chi mi ama osserva i miei comandamenti 29-5-11

da un Ritiro del 10.04.1971 tenuto da P. Francesco Chimienti O.M.

LA NOSTRA SALVEZZA ETERNA

è UNA CERTEZZA DATACI DA Gesù

(Gv 14, 18)

Oggi è Sabato Santo, Gesù è morto, l’abbiamo messo nel sepolcro, e domani risorgerà. Gesù è andato via, è morto, ma che cosa ci ha lasciato come testamento di amore? Che è sempre con noi, che va a prepararci un posto, e che vuole che noi siamo sempre con lui.

I. Gesù è sempre con noi

 “Non vi lascerò orfani” (Gv 14, 18).

Nell’ultimo discorso di Gesù si vede non un cuore di padre, né di fratello, né di amico, ma il cuore di una mamma. Gesù sapeva di morire, mentre gli apostoli non volevano convincersi che sarebbe morto e sarebbe andato via. Ha dovuto dire: Non vi rattristate, non si turbi il vostro cuore, non fate la faccia scura, perché me ne vado sì, ma non vi lascio orfani. Una mamma avrebbe potuto dire pure queste parole ai suoi figli; ma è Gesù che dice queste parole a noi. Ci ha conquistati come suoi figli, ci ha amati. È talmente legato a noi, che non ci vuole lasciare.

Questa certezza ce l’ha data proprio nell’ultimo giorno: me ne vado, però non vi lascio orfani, io sarò con voi fino alla consumazione dei secoli. Fino alla fine del mondo, Gesù sarà con noi! Ha mantenuto la parola? Ci ha lasciato orfani, stiamo senza Gesù, o stiamo veramente con Gesù? Stiamo con Gesù come stavano gli apostoli, o stiamo con Gesù in un modo superiore? La risposta è affermativa, perché Gesù quando dà una parola la mantiene sempre.

  1. Nell’Eucaristia

Gesù non ci ha lasciato orfani, prima di tutto perché rimane sulla terra eucaristicamente.

Veramente nell’Eucaristia c’è Gesù in corpo, sangue, anima e divinità, perché l’ha detto lui. Non voglio entrare nelle disquisizioni teologiche o filosofiche, l’ha detto lui, e io credo alla sua parola.

“Questo è il mio corpo”. L’hai detto tu; ci credo!

“Questo è il mio sangue”. L’hai detto tu; ci credo.

Gesù è rimasto con noi nell’Eucaristia. Duemila anni fa per trovare Gesù dovevamo andare in Palestina e in quel luogo della Palestina, dove lui stava. Oggi no, Gesù ce l’hanno tutti. Siamo arrivati a questo assurdo, permettetemi l’espressione, all’inflazione della presenza di Gesù. In un paese Gesù si trova in tantissimi luoghi, e in un convento si trova almeno in due luoghi. A cento metri di distanza voi trovate Gesù. Lasciate un Gesù e andate dall’altro Gesù; veramente dallo stesso Gesù che ha moltiplicato la sua presenza.

Nei nostri paesi, nelle nostre città, non c’è bisogno di fare moltissima strada; a pochissima distanza c’è Gesù.

Allora Gesù stava in un solo luogo, oggi in tutti i luoghi della terra. Ci ha lasciati orfani? No, è con noi sempre, di giorno e di notte.

Quando era con gli apostoli, quando dormiva nessuno lo poteva andare a disturbare, invece oggi se noi dormiamo lui è vivo, è presente ed è sveglio, possiamo andare a trovarlo di giorno e di notte. È sempre a nostra disposizione, non esiste un attimo della giornata in cui possiamo dire: adesso non vado da Gesù, perché Gesù non mi può ricevere. Mi riceve sempre.

  1. Nella Parola di Dio

Gesù è presente nella Parola di Dio, perché la parola di Dio è Gesù.

Quando non potete uscire da casa, e volete parlare con Gesù o ascoltare Gesù, prendete il vangelo, quello è Gesù che vi parla e che vi ascolta. L’Antico Testamento, il Nuovo Testamento, le lettere degli Apostoli, l’Apocalisse, un libro qualsiasi della S. Scrittura, quello è Gesù, perché è parola di Dio, e la parola di Dio è Gesù.

Io vi consiglio di fare veramente così. Siete afflitte? Ascoltate Gesù. Siete piene di gioia? Ascoltate Gesù. Volete risolvere un problema? Interrogate Gesù. Come l’avrebbe risolto lui questo problema?

  1. Nei sacerdoti

Gesù è presente nella persona di tutti i Sacerdoti che stanno sulla terra.

Io penso che nessun sacerdote ha avuto la grazia da Dio di comprendere a pieno la realtà di essere veramente Gesù sulla terra; diversamente noi saremmo morti dalla gioia, o avremmo avuto tanta paura per la nostra indegnità, che non saremmo diventati sacerdoti, non avremmo osato esercitare il ministero sacerdotale, cioè rappresentare Gesù sulla terra.

Vedete, io consacro, e quella consacrazione, che è il mistero dell’assunzione dell’uomo in Dio, la faccio con tanta semplicità, anzi non vedo l’ora di arrivare alla consacrazione, mentre dovrei essere preso dal terrore di questo mistero. Comandare su Gesù in nome proprio: Questo è il mio corpo! Io ti assolvo! In quel momento non mi è mai venuta l’idea che io sono P. Chimienti. È una grazia particolare che Dio dà a noi, però voi dovete sapere che Gesù è presente.

Non vi lascerò orfani, perché vi ho lasciato i sacerdoti, e in ogni sacerdote ci sono io. Sono io che ti ascolto, sono io che ti do il consiglio, sono io che ti tolgo il peccato, sono io che ti do la grazia, sono io che ti do la consolazione, sono io che ti do il coraggio, sono io che ti accompagno, sono la tua luce, non ti lascerò orfano.

La grandezza dell’onnipotenza di Dio, di Gesù e dell’amore di Gesù consiste in questo, che il sacerdote è presente a voi di Taranto, a voi di Grottaglie, agli altri di Roma, di Copenaghen, dell’America del Nord, dell’America del Sud, dell’Australia.

Ci sono trecentomila sacerdoti che perpetuano la presenza di Gesù nel mondo. In ogni villaggio c’è Gesù, perché c’è il sacerdote.

  1. Nella comunità

Quando due o più di due saranno riuniti nel mio nome a pregare il Padre, lì in mezzo a voi  ci sono anch’io, ha detto Gesù. Si tratta di riunirsi nella preghiera. Nella chiesa orante c’è Gesù orante.

Qualunque cosa voi chiederete al Padre nel nome mio, lo dice proprio nel testamento dell’amore il giovedì santo, il Padre ve la concederà perché sto io a pregare con voi. Sono io che prego il Padre e il Padre a me ha detto sempre sì.

  1. In tutti gli uomini

Gesù è presente nei nostri fratelli. “Qualunque cosa voi farete al più piccolo dei miei fratelli, l’avrete fatta a me”.

La quinta presenza di Gesù è Gesù che cammina per le vie del mondo. È Cristo che cammina nei nostri fratelli. è povero? È il Cristo povero! È ignorante? È Cristo ignorante! È ricco? È il Cristo ricco! È piccolo? È il Cristo piccolo! È grande? È il Cristo grande! È sofferente? È il Cristo sofferente! È Cristo che si perpetua nei nostri fratelli. Non vi lascerò orfani.

Gesù ha moltiplicato la sua presenza in una maniera tale che in ogni momento in cui sto con un’altra persona sto sempre con lui.

La presenza è diversa, una volta è eucaristica, un’altra volta è mistica, un’altra volta è personale, però rimane vero che Gesù è veramente presente nel mondo e non ci ha lasciati orfani.

Ha dato una parola, e l’ha mantenuta.

[….]

conclusione

L’unico ostacolo che esiste alla nostra salvezza eterna è la nostra libertà, non il nostro peccato; è la nostra decisione negativa, non la nostra vita negativa; è il nostro no, non il no di Dio che non c’è, non esiste; è la nostra pervicace caparbietà nel male e nella perseveranza nel male, non la misericordia divina che non è capace di purificare il nostro male.

Se con sincerità noi ci troviamo nella condizione di aprire le nostre braccia e dire: Signore, fa’ di me quello che tu vuoi, non guardare i miei peccati ma la fede della tua Chiesa, Gesù è con noi. È con noi per salvarci, oggi, ma soprattutto prima della nostra esistenza ha preparato tutte le cose e ci ha inserito nella storia di questa umanità in una maniera così perfetta, che tutto deve concorrere alla nostra salvezza eterna.

Questa certezza ce l’ha data Gesù. Ci credete?

Quando abbiamo assicurata la nostra salvezza eterna, la vita la possiamo affrontare con serenità. Come dite voi quando fate l’assicurazione per le vostre auto? Faccio l’assicurazione perché qualunque cosa mi possa capitare mi troverò al sicuro!

L’assicurazione della salvezza eterna ce l’ha fatta Gesù. Quindi affrontiamo pure la vita così com’è; con le sue gioie e con i suoi dolori, con il suo male e il suo bene, con le sue difficoltà e le sue angustie, però conserviamo la certezza della parola di Gesù: non vi lascerò orfani, starò con voi fino alla consumazione dei secoli.

E allora oggi, alla vigilia della Pasqua, diciamo a Gesù: Grazie di questo grande dono che mi hai fatto. Soprattutto grazie di questa certezza che mi hai dato.