Figlio, fratello … Gesù grazie! – Mt 3, 13-17

Mt 3, 13-17 – Battesimo del Signore Gesù

Mt 3, 13-17 – Il Battesimo di Gesù

Col Battesimo riceviamo la pienezza dello Spirito Santo

da un’omelia di P. Francesco Chimienti O.M.

IL BATTESIMO DI GESU’ E IL MIO BATTESIMO

(Mt 3, 13-17)

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La giornata di oggi è dedicata al battesimo di Gesù, però la Chiesa vuole che sia dedicata al nostro battesimo, facendoci vedere che cosa è capitato a Gesù col suo battesimo, che cosa è capitato a noi e quali doni noi abbiamo avuto da Dio quando siamo stati battezzati. Prima di tutto per dire grazie al Signore del grande dono che abbiamo avuto col battesimo, e poi per vivere secondo il battesimo. Il battesimo solo ricevuto non vale niente; è un dono come ricevere un orologio d’oro, ma se lo prendo e lo getto dalla finestra o lo metto nel comò, non serve a niente. Se l’orologio non serve a indicare le ore della giornata a che serve averlo avuto in dono? Così è per il battesimo.

Ieri Gesù è andato a battezzarsi; oggi sono io che vado a battezzarmi, siete voi che andate a battezzarvi. Che cosa è successo a Gesù e che cosa è successo a me e a voi?

 

  1. Si aprirono i cieli ed egli vide lo Spirito di Dio discendere come una colomba e venire su di lui

Col battesimo l’uomo è pieno di Spirito Santo. Io ce l’ho lo Spirito Santo? Sì. Lo Spirito Santo è venuto su di me? Sì, nel battesimo. Adesso io sono pieno di Spirito Santo. Se vivo secondo lo spirito del battesimo, se non ho sciupato il mio battesimo, se vivo in grazia di Dio, adesso lo Spirito Santo è dentro di me, sopra di me. Ecco perché san Paolo dice: Io sono diventato tempio dello Spirito Santo. Col battesimo! (Cfr. 1 Cor 6, 19).

Nel tempio, nella chiesa ci sta il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo; c’è il tabernacolo, il cuore della chiesa, e nel tabernacolo c’è il Cristo. Io sono diventato la chiesa dello Spirito Santo; dentro di me adesso ci sta lo Spirito Santo.

 

  1. Una voce dal cielo disse: “Questi è il Figlio mio prediletto”

Chi può chiamare una persona figlio, se non colui che gli è padre? Un fratello non può chiamare figlio l’altro fratello; può chiamarlo fratello, sorella, nonna, zio, nipote, ma non figlio. Può chiamare figlio il padre e la mamma. Questa volta è il Padre.

Chiama questo tale che si sta battezzando: “Figlio prediletto, nel quale mi sono compiaciuto” (Mt 3, 17).

Quando io sono stato battezzato il Padre mi ha visto? Sì. Mi ha detto qualche cosa? Sì. Ho sentito la voce? No, ma credo.

La voce nessuno la sente più, perché quando Dio manifesta una verità, la manifesta una volta per sempre. Dovete crederla, non potete pretendere di sentirla. Non è che ad ogni battesimo, volete sentire sempre la voce di Dio Padre che dice: “Questi è il Figlio mio prediletto, nel quale mi sono compiaciuto!”.

Non lo fa più, però in ogni battesimo noi dobbiamo sentire questa voce. È Parola di Dio, e la Parola di Dio incomincia una volta e non finisce più, perché le verità di Dio non tramontano più. Il cielo e la terra passeranno, ma la Parola di Dio non passerà.

 

  1. Col battesimo siamo diventati figli di Dio, eredi del paradiso

Quando mi sono battezzato Dio ha detto: “Questi è il Figlio mio prediletto, nel quale mi sono compiaciuto”.

Ero figlio prima del battesimo? No, diciamoci la verità, non ero figlio, ero creatura, ma non figlio. Quando sono diventato figlio prediletto del Padre, nel quale lui si è compiaciuto? Col santo Battesimo. Se sono figlio sono erede della proprietà di Dio? Sì, sono figlio! Mi può diseredare, mi può cacciare? No.

La sua eredità, dice san Paolo, è il paradiso. Quindi se sono figlio, sono anche erede del paradiso. Ecco perché devo andare in paradiso, perché mi ha fatto diventare figlio. Come creatura non ci sarei mai andato, ma come figlio sì, perché essendo figlio ho diritto alla sua eredità. La proprietà che ha Dio è il cielo, quindi in cielo ci devo andare, è chiaro alle condizioni che ha detto Gesù. Perché se io non riconosco Dio come Padre, e se in paradiso non ci voglio andare, non è che ci posso andare per forza. Dio ci lascia sempre liberi, perché alla libertà è legato l’amore. Chi è libero ama, chi non è libero non ama, è schiavo, fa le cose per forza. Dio ci vuole figli e figli liberi, però siamo prediletti. È una cosa che mi commuove e in una maniera straordinaria!

Dice il profeta Isaia: “Ecco il mio servo che io sostengo (con la creazione io sono servo, poi divento figlio), il mio eletto in cui mi compiaccio. Ho posto il mio spirito su di lui (mi ha dato lo Spirito Santo); egli porterà il diritto alle nazioni” (Is 42, 1).

Col battesimo sono diventato profeta, colui che nel nome di Dio deve annunziare il pensiero di Dio a tutti gli uomini.

“Io, il Signore, ti ho chiamato per la giustizia – devi dare a ciascuno il suo, a Dio quello che è di Dio, al prossimo quello che è del prossimo e a te quello che è tuo – e ti ho preso per mano; ti ho formato e stabilito come alleanza del popolo e luce delle nazioni”(Is 42, 6).

Dove arriva un cristiano, arriva la pace, arriva l’amore, la luce di Dio, perché basta una frase della S. Scrittura per aiutarci a vivere in pienezza.

Quando ti vuoi vendicare, Gesù dice: “Perdona!”. Ti cambia la vita, perché se tu segui il tuo istinto, l’odio, c’è da prendere una pistola e sparare; ma poi c’è la galera, lontano da casa, dai figli! Vedete che conseguenze? Invece arriva Gesù e porta la pace: Perdonalo, così l’avrai vinto, l’avrai stravinto!

“Perché tu apra gli occhi ai ciechi e faccia uscire dal carcere i prigionieri” (Is 42, 7).

Il cristiano fa vedere all’altro quello che non vede. Gli dice: Lasciala quella donna! Se quello la lascia si salva. A un figlio: lascia quella sigaretta! Lascia quel vino! Sapete che significa? Si cambia una vita.

         CONCLUSIONE

Questa è la missione del battezzato; è unicamente una missione catechistica, una missione profetica, quella di colui che ripete la Parola di Dio per dare la luce agli uomini, alle nazioni e farle uscire dallo stato di peccato e vivere nella vita di grazia.

Chi sono io? Un figlio di Dio. Dio si preoccupa di me, veglia su di me, perché io possa fare sempre il bene e mai il male. Mi custodisce e mi accompagna fino all’ultimo istante della mia esistenza, quando mi aiuterà ad ingaggiare e a vincere l’ultima battaglia col demonio, perché mi vuole consegnare la sua eredità che è la luce eterna, la luce del cielo, dove non c’è sole che illumina di giorno, né luna che illumina di notte, ma la nostra luce è il Cristo.