E tu, cosa sei chiamato a costruire? – Mt 16, 13-19

2008

2013

Mt 16, 13-20 – Tu sei Pietro

Mt 16, 13-20 Chi sei tu, Gesù, per me

Mt 16, 13-19 Santi Pietro e Paolo

da un’0melia di P. Francesco Chimienti O.M.

 

CIASCUNO DI NOI

E’ CHIAMATO A COMPIERE UNA MISSIONE

(Mt 16, 13-19)

 

 

  1. La missione che Dio affida all’uomo è grandissima

Vi vorrei parlare della grandezza di Dio quando benefica i suoi figli.

Le parole rivolte da Gesù a Pietro e a Paolo sono parole che Dio oggi dice a me e dice a voi. Non mettetevi fuori della rivelazione! Non dite: queste parole erano per san Pietro, per san Paolo! No, queste  parole per noi!

Contemplate la grandezza di Dio quando benefica i suoi figli: “Tu sei Pietro (tu sei Maria, tu sei Nicola) e su di te edificherò la mia Chiesa” (Mt 16, 18).

Dio quando benefica un uomo non ha limiti, lo benefica da Dio. Dice: “A te darò le chiavi del regno dei cieli, e tutto ciò che legherai sulla terra, sarà legato nei cieli; e tutto ciò che scioglierai sulla terra, sarà sciolto nei cieli” (Mt 16, 19).

Dio affida all’uomo tutto ciò che doveva fare Lui.

Voi dite:- Noi non siamo niente! Io quando penso a voi, penso alla vostra missione di mamme, di papà; è una missione stupenda!

Dio solo può creare, ma ad un certo momento è sceso sulla terra e ha detto: A te io darò la possibilità di procreare, cioè di creare al posto mio degli uomini, che saranno figli miei e figli tuoi.

La creazione è solo di Dio, ma poiché i genitori creano al posto di Dio, il loro frutto è figlio di Dio e figlio loro. È una cosa stupenda!

Gesù a san Pietro ha detto: Edificherò la mia Chiesa su di te. A te dice: Sarai procreatore di figli, che una volta nati non morranno mai più; ve li troverete tutti in paradiso, fino alla fine dei secoli e per tutta l’eternità. Quei figli saranno sempre figli vostri. Avete avuto il dono di partecipare alla creazione! Ognuno di voi vedrà i benefici che Dio gli ha dato.

A me Gesù ha detto: Edificherò la mia Chiesa su di te: se sciogli io sciolgo, se leghi io lego, cioè mi ha fatto sacerdote.

Dio non ha mantenuto per sé nessuna delle sue facoltà, le ha tutte delegate agli uomini, perché vuole che gli uomini siano i suoi diretti collaboratori.

Quando rifletto su queste grandi realtà rimango confuso, pensando alla mia vita fatta di stupidaggini, di piccolezze, di meschinità, mentre Dio è intervenuto in essa in modo grandioso. Io non sapevo niente, ma lui mi conduceva per mano!

Che bisogna fare? Bisogna solo dire: Grazie!

Ad esempio, salvare le anime è una missione stupenda! Solo Dio può fare questo, ma Dio si serve di voi, si serve di me. Quante anime troveremo in cielo, perché le abbiamo salvate noi! Io certamente troverò in cielo tanti figli che sono nati per la mia intercessione, perché sono venuti da me tanti papà e mamme che volevano fare l’aborto ed ho consigliato: Lasciate nascere questi figli, li cresco io! Poi li hanno cresciuti loro! Sono nati e nasceranno figli per il mio intervento, e li troverò tutti in paradiso! È una missione grandissima!

Dio ha chiamato ciascuno di noi a compiere una missione, e la dobbiamo compiere fino in fondo. Ognuno di voi consideri la sua missione; io ho considerato il mio sacerdozio e la vita religiosa, che per me sono una missione così grande da essere inconcepibile.

 

  1. L’uomo compie la propria missione nella sua miseria

Nessuno mai si accorgerà della grandezza della mia missione, così come la vede Dio. Nessuno mai si accorgerà della missione che voi state compiendo, così come la vede Dio.

Noi uomini che cosa vediamo? Di san Paolo e di san Pietro hanno visto che li hanno presi, messi in carcere, liberati, che hanno subito persecuzioni, incomprensioni, lotte, tanto che san Paolo ha detto: Ho terminato la mia corsa, il mio sangue sta ormai per essere sparso in libagione, cioè sto per morire, però mi hanno fatto versare sangue da che sono nato finora! (Cfr. 2 Tm 4, 6).

Chi si accorge della grandezza delle anime dinanzi a Dio? Nessuno! Nessuno mai si è accorto chi era Pietro o chi era Paolo. Hanno potuto dire solo: è un povero disgraziato!

Vi ricordate quando Paolo andava verso Gerusalemme e dinanzi a lui c’erano dei profeti che ispirati dalla Spirito Santo, dicevano: Dove vai? Non andare! Ti aspettano catene, tribolazioni e morte (cfr. At 29, 23). Ma lui è andato, ha offerto la sua vita per Dio ed è andato in carcere, pronto a morire per Dio.

La nostra grandezza è rivestita dalla nostra miseria; per questo nessuno mai ha saputo chi era san Francesco di Paola, nessuno mai ha saputo chi era Padre Pio e nessuno mai saprà quanti santi ci sono a Grottaglie! E ce ne sono! Perché non li vediamo? Perché questa grandezza divina è rivestita dalla miseria umana, che noi con gli occhi vediamo. Quindi è nascosta, ma c’è, perciò confortatevi! Può darsi che siete proprio voi i santi dei quali Dio si compiace, anche se siete rivestiti di tante miserie, di tante disgrazie.

 

  1. Bisogna riconoscere che tutto viene da Dio e bisogna ringraziarlo

Dopo che l’angelo liberò Pietro dal carcere, Pietro rientrando in sé, disse: “Ora sono veramente certo che il Signore ha mandato il suo angelo e mi ha strappato dalla mano di Erode e da tutto ciò che si attendeva il popolo dei Giudei” (At 12, 11).

Ringraziatelo, perché Dio è sempre vicino a noi, anche nei momenti di miseria, di tribolazione e di sofferenza. Egli ci ha affidato una missione e vuole che sia custodita e portata a termine. Per questo, Dio è vicino a noi.

Dice san Paolo: “Il Signore però mi è stato vicino e mi ha dato forza, perché per mezzo mio si compisse la proclamazione del messaggio e potessero sentirlo tutti i gentili: e così fui liberato dalla bocca del leone. Il Signore mi libererà da ogni male e mi salverà per il suo regno eterno; a lui la gloria nei secoli dei secoli. Amen” (2 Tm 4, 17-18).

Dio ci aiuta, ci è vicino. Il Cristo è vicino a me! Quanto mi piace quell’episodio di san Paolo, raccontato negli Atti degli Apostoli, quando a Corinto era scoraggiato perché aveva predicato e predicato, ma non aveva concluso nulla. Dicono gli Atti degli Apostoli, che la notte Gesù fu vicino a Paolo, mentre dormiva nel carcere da dove doveva essere portato a Roma e gli disse: “Coraggio! Come hai testimoniato per me a Gerusalemme, così è necessario che tu mi renda testimonianza anche a Roma” (At 23, 11). Ho bisogno di te!

È bello sapere che il Signore ci è stato vicino e ci ha dato la forza di compiere il nostro dovere. Abbiamo avuto delle vicende dolorose nella nostra vita, però Gesù è stato sempre vicino a noi, ci ha liberati. Avete avvertito questa liberazione, questo Dio vicino a voi, questo Dio che vi ha dato la forza?

 

CONCLUSIONE

“A Dio, onore e gloria nei secoli dei secoli. Amen!” (1 Tm 1, 17).

Una volta che Dio mi ha dato una missione da compiere, una volta che mi ha affidato questa missione che porto a compimento per grazia di Dio nonostante la mia miseria perché non mi devo gloriare e non mi devo esaltare, e una volta che ho constatato che il Signore è stato sempre vicino a me perché compissi la missione che lui mi ha affidato, diciamo: A lui la gloria nei secoli dei secoli!

Celebriamo insieme questa santa Messa per ringraziarlo e glorificarlo.

Dite ogni giorno: A lui, e solo a lui, la gloria nei secoli dei secoli. Amen!v