Un’alleanza tra un uomo e una donna … – Mc 10,1-12

da un’omelia di P.Francesco Chimienti O.M.

Grottaglie, 1984

 

IL MATRIMONIO,

LE SUE INSIDIE E I SUOI RIMEDI

(Mc 10, 1-12)

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  1. Nel matrimonio c’è parità di diritti, ma missione diversa

Le parole che hanno colpito me sono quelle che Gesù dice parlando del matrimonio: “L’uomo non separi ciò che Dio ha congiunto” (Mc 10, 9).

Dobbiamo capire qual è la linea di Dio e qual è la linea dell’uomo. La linea di Dio è questa: Dio ha creato l’uomo, però ha creato un doppio sesso: maschile e femminile; uomo è il maschio e uomo è la donna. Parità di diritti, parità di doveri. Uno non è superiore all’altro, però la missione è diversa.

Vorrei essere capito. Una cosa è la missione dell’uomo, una cosa è la missione della donna. Siamo uguali sì, ma la donna è donna e l’uomo è uomo. Uguali nei diritti e nei doveri, ma la donna deve fare la madre, non può fare il padre; l’uomo è padre e deve fare il padre.

Perché? Perché Dio ci ha creati così.

All’uomo ha dato gli organi del maschio e alla donna ha dato gli organi della femmina. Dall’unione dell’uno con l’altro si ha il matrimonio e quindi il figlio. Ma uno deve mettere la parte sua e l’altro deve mettere la parte sua. Non ci può essere scambio. Almeno questo dovete capire. Quindi, quando nasce il figlio, la donna tiene una missione particolare nei riguardi del figlio, e l’uomo tiene una missione particolare nei riguardi del figlio, non si possono confondere gli atteggiamenti dell’uno con quelli dell’altro.

Siamo tutti uguali! No, per carità! Uguali nei diritti, nei doveri, nella natura, nell’intelligenza, nel corpo, nell’anima, in tutto; ma la missione è diversa.

Chissà se almeno voi mi capite. Perché è qui che nascono gli equivoci. Ecco perché tante liti nei matrimoni.

Siamo uguali! E chi vi toglie l’eguaglianza?

La donna è una schiava! Ma per carità, dove sta la schiava? Non ci sta. Né l’uomo deve dirci adesso: io sono schiavo della donna.

Volete unirvi in matrimonio per la generazione, quindi per la continuazione del genere umano? Dio ha stabilito così: “all’inizio della creazione, dice Gesù, Dio li creò maschio e femmina; per questo l’uomo lascerà suo padre e sua madre e i due saranno una carne sola” (Mc 10, 7).

Convincetevi, i figli li avete sposati? Non sono più vostri; neanche quelli che stanno a casa con voi. Una volta che si sono sposati, questo matrimonio su che cosa è fondato? È fondato sull’amore.

Dio quando crea le cose, le crea secondo la sua idea. Quale idea? Quella che lui ha realizzato nella Trinità. Nella Trinità sono tre le persone: Padre, Figlio e Spirito Santo; ma sono una cosa sola, una sola natura.

Chi realizza l’unità nella Trinità? L’amore. Nel matrimonio tre sono: marito, moglie, figlio. Chi realizza l’unità nel matrimonio tra questi tre esseri? L’amore.

Permettetemi l’espressione: che cosa è il matrimonio? È una goccia, una goccia di acqua dell’amore di Dio, che è un oceano.

Quando voi guardate un padre, una mamma e un figlio, là è realizzata la SS. Trinità. Sono tre persone diverse, ma l’unità viene ad essere composta dall’amore.

Nel matrimonio ci sono tre persone diverse. L’unità viene composta dall’amore. Mettete l’amore, c’è il matrimonio; togliete l’amore, non c’è il matrimonio, non c’è, si chiama prostituzione.

Il nervo principale del matrimonio è l’amore. Questo amore forma l’unità.

 

  1. Le insidie all’unità del matrimonio

Le insidie all’unità del matrimonio sono provocate dagli atteggiamenti dell’uomo e della donna contro l’amore.

Tutti gli atteggiamenti che vanno contro l’amore sono contro il matrimonio. Tutti gli atteggiamenti che favoriscono l’amore sono favorevoli al matrimonio, perché l’amore fa unità. Quando voi nel matrimonio togliete l’unità, non c’è più matrimonio.

In fondo in fondo, le insidie al matrimonio sono date da tutti i peccati, da tutti i difetti, da tutti gli atteggiamenti che vanno contro l’amore, perché sgretolando l’amore è sgretolata l’unità, sgretolando l’unità è sgretolato il matrimonio.

  • La prima insidia al matrimonio è la diversità di gusti e di vedute

San Paolo ci ha detto: perché l’amore rimanga sempre amore, alcune volte il marito deve sopportare la moglie; altre volte la moglie deve sopportare il marito.

Il marito è nervoso? La moglie deve avere pazienza. La moglie vuole andare al cinema e lui non ci vuole andare? La deve sopportare. Uno vuole andare a caccia e l’altra non vuole che vada? Lo deve sopportare. Se togliamo la sopportazione dal matrimonio, il matrimonio non c’è.

Dice: ma vi sembra giusto che lui vuole andare sempre a caccia, sempre a pesca, sempre al pallone? Quello è il marito che hai.

L’amore è sopportazione. La sopportazione non riguarda le offese, ma il modo di vedere, di agire, di pensare. Queste cose ve le dico perché le dovete ripetere ai vostri figli, ai vostri nipoti, perché non si capisce più niente nel matrimonio.

 

  • La seconda cosa che insidia il matrimonio è l’offesa

È vero o non è vero che qualche volta vostro marito vi ha offeso? È vero o non è vero che qualche volta voi avete offeso vostro marito? È vero o non è vero che qualche volta voi avete offeso i vostri figli, e qualche volta i figli hanno offeso voi? Si offende, veramente! Veramente ci hanno detto parolacce, veramente hanno compiuto dei gesti che non erano giusti dinanzi a Dio e dinanzi agli uomini.

Cosa ci vuole perché l’amore rimanga? Il perdono.

Ecco un altro aspetto particolare. Non è detto che due persone che si sposano non si offendono mai! Se si offendono si devono perdonare; così l’amore rimane.

Bisogna perdonare, altrimenti l’amore non c’è più. Sopportatevi sempre, perdonatevi sempre!

 

  1. I rimedi alla disgregazione dell’unità

  • Per mantenere l’unità, e quindi l’amore, occorre la rinunzia

Qualche volta, nella vita matrimoniale, bisogna fare delle rinunzie. Chi non rinunzia a se stesso non può essere discepolo del Cristo, ma non potrà andare d’accordo nemmeno col marito.

A me piace andare a letto alle otto, a lei invece piace andare a letto alle undici. Devo rinunziare ad andare a letto alle otto.

A te piace stare in casa, quello invece vuole andare a prendere un po’ d’aria a Cassano Murge. Andrai a Cassano a prendere aria.

Dovete rinunziare a qualche cosa, altrimenti non andate d’accordo. Voi dite che queste sono stupidaggini. La rinunzia è fatta di stupidaggini.

 

  • L’altro rimedio per mantenere l’unità del matrimonio è la donazione

Non esiste matrimonio senza dono. Ogni giorno vi dovete donare, vi dovete offrire. Ogni giorno!

Non c’è matrimonio senza il dono, la donazione. L’offerta è sempre rinunzia: io tengo centomila lire e le do a te. Cosa ho fatto? Ho fatto felice te, ma io ho rinunziato alle centomila lire. Questo è il dono: dare all’altro ciò che è tuo. Lui diventa felice, e tu te ne privi.

 

          conclusione

 

Nel dono c’è l’amore, c’è il perdono, c’è la sopportazione, c’è tutto.

Se Dio dopo averci creati non ci riempisse di doni, noi diremmo: Dio non ci ama; perché il dono è sempre la manifestazione più bella dell’amore.

Quando andate a trovare le vostre figlie, cosa fate? Portate dei doni. Vi private voi dei soldi per portarli ai vostri nipoti, però siete felici di donare. È sempre privazione, ma è dimostrazione di amore.

Se nel matrimonio viene a mancare il dono di se stessi, non c’è l’amore.

Voi che siete già sposati, lo sapete. Quando ci sono liti in famiglia tra marito e moglie, basta la donazione e tutto è risolto.

È vero o non è vero?