Posso chiamarti … Mamma! Grazie, Gesù! – Gv 19, 26 – Lc 2, 33-35 – Maria Ss. Addolorata

Maria SS Addolorata

Lc 2, 33-35 La Madonna addolorata – Festa dell’Addolorata

“Donna, ecco il tuo figlio”

“Gesù allora, vedendo la madre e lì accanto a lei il discepolo che egli amava, disse alla madre: “Donna ecco il tuo figlio” (Gv 19, 26)

I.  il Cristo consegna alla Vergine Giovanni, come suo figlio         

La Vergine Addolorata è ai piedi della croce, vicino al Cristo crocifisso. Le sofferenze del Figlio sono le sue sofferenze, gli insulti al Figlio sono insulti al suo cuore di mamma.

La Vergine è oggetto di somma pietà da parte degli amici, ma è oggetto di disprezzo da parte dei nemici di Gesù, perché mamma di un malfattore crocifisso.

Il Cristo, dalla croce, guarda la sua dilettissima madre, “la piena di grazia”, “la benedetta fra tutte le donne”, e, volendola ricompensare della sua perdita, pensa di donarle, nella persona di Giovanni, tutti gli uomini come figli, per cui le dice: “Donna, ecco il tuo figlio!”.       

Con queste parole, il Cristo morente unisce per sempre insieme i suoi più grandi amori terreni: la Vergine e l’apostolo che ha sentito battere il suo cuore nell’ultima cena. Da quel giorno la Vergine accoglie come proprio figlio Giovanni e tutti gli uomini che vivono sulla terra. Potevamo aspettarci di più dal Cristo, morente sulla croce?

II. il Cristo consegna alla Vergine ogni cristiano come suo figlio            

Gesù, morendo in croce dice alla madre, indicando Giovanni: “Donna, ecco il tuo figlio” (Gv 19,26).

Da questo momento anche io divento il figlio della Vergine. Che parole consolanti! Figlio della Vergine il Cristo, e figlio della Vergine io. Lui figlio naturale, io figlio adottivo; lui figlio vero, io figlio vero.

Avendo la stessa madre, divento anche fratello del Cristo, però lui santo ed io peccatore.

Il Cristo non ha  detto: Ecco tuo            figlio!, nel consegnarmi a lei, ma ha detto: “Ecco il tuo figlio”, il tuo unico, il prediletto. Ossia, io per la Vergine, sono il Cristo.

Dono più grande di questo, Gesù, non me lo poteva fare. Adesso non sono più orfano, straniero, ospite, forestiero. Ho un padre: Dio; ho uno sposo: lo Spirito Santo; ho un fratello: il Cristo; ho una mamma: la Vergine.

Posso più temere della mia salvezza o della mia santificazione? Dio Padre mi ha amato tanto, che ha mandato il Figlio per salvarmi; lo Spirito Santo mi ha amato tanto, che mi insegue in mille modi per santificarmi; il Cristo mi ha amato tanto, che è venuto sulla terra per redimermi e affidarmi alla Vergine come figlio.

A Lei, come figlio devoto, d’ora in poi mi offro, e in attestato della mia devozione le consacro gli occhi, la mente il cuore e tutto me stesso.

A lei tutto il mio amore. Mi sforzerò di amarla come l’ha amata il Cristo, anche se lui l’ha amata in modo infinito, mentre io, per quanto l’ami, non arriverò ad amarla nello stesso modo.

 

Il cristiano sa che la Vergine è fedele alla missione ricevuta dal Cristo. Come mamma cammina con lui; non lo lascia mai solo; rende il suo cammino sicuro, la protegge e chiede per lui ogni bene. Il suo amore, di mamma è infinito.

“Ecco la tua Madre”

“Poi disse al discepolo: «Ecco la tua madre!». E da, quel momento il discepolo la prese nella sua casa” (Gv 19, 27).

I. il Cristo consegna a Giovanni la Vergine, come sua madre          

Dall’alto della croce, il Cristo vede la Vergine, sua madre e Giovanni, il suo discepolo prediletto. Alla madre consegna, come figlio, Giovanni; al discepolo prediletto consegna, come madre, la sua mamma. Con un cenno della testa dolorante, rivolto a Giovanni, dice: “Ecco la tua madre!”. Da quel momento — dice il Vangelo — Giovanni prese come madre la Vergine, e la tenne sempre con sè.

Gesù moriva sulla croce, e la Vergine sulla terra era privata per sempre del suo figlio. Come avrebbe potuto questo cuore di madre continuare a battere allo stesso ritmo, privo del suo vero e unico amore: Gesù? Per rimediare a questo, il Cristo consegna alla Vergine il suo discepolo prediletto, e con lui consegna alla Madre sua tutti gli uomini. Da questo momento la Vergine, novella Eva, diventa, per volontà del Cristo, la Madre di tutti i viventi.

II. il cristo consegna ad ogni cristiano la vergine come madre        

Gesù, morendo sulla croce, dice a Giovanni: “Ecco la tua madre!”. Alla  madre Gesù aveva consegnato noi come figli, ora a Giovanni e a noi consegna la sua mamma come nostra madre.

Lei, madre vera di Gesù, ora è anche mia madre vera. Lei, madre naturale di Gesù, ora diventa mia madre adottiva.

Tutto potevo aspettarmi, ma questo dono di Gesù morente sulla croce, supera ogni mia aspettativa. Gesù non dice infatti a Giovanni: “Ecco tua madre”, ma gli dice: “Ecco la tua madre!”, ossia lei non è una madre qualunque per me, ma lo è come lo era del Cristo. Dopo l’Eucaristia, il Cristo non poteva farmi dono più grande.

La sua mamma è diventata anche la mia mamma. Mi ha accettato come figlio, ed ora mi considera e mi tratta come figlio a tutti gli effetti.

La Vergine mi ama tanto che riversa su di me tutto il suo amore, quello stesso amore con il quale ha amato e ama il suo Gesù. Ieri aiutava, assisteva e proteggeva Gesù. Oggi aiuta, assiste e protegge me, perché mi. santifichi e mi salvi.

Ieri la Vergine, come mamma, seguiva il Cristo lungo la via dei Calvario e stava ai piedi della croce; oggi, come mamma, segue me e sta sempre con me. Ieri la Vergine per il Cristo soffriva fisicamente e visibilmente; oggi soffre spiritualmente e segretamente per me, ogni qualvolta pecco.

Da lei, come madre buona, mi aspetto che mi conservi e mi difenda oggi e sempre come cosa e possessione sua.

 

Il cristiano custodisce fedelmente l’amore verso la Madre del Signore. È sempre la Vergine a sostenerla, in ogni attimo della giornata, attenta alle sue vicende, ispiratrice di misericordia, pronta a risolvere ogni sua necessità. Conosce il suo cuore e l’ascolta, per questo il cristiano non teme nulla.