Purifica il mio cuore, Signore – Mc 10, 23

da un’omelia di P.Francesco Chimienti

 

UN OSTACOLO AL VIAGGIO VERSO IL PARADISO

“Quanto difficilmente coloro che hanno ricchezze entreranno nel regno di Dio” (Mc 10, 23)

  1. Siamo in viaggio verso il paradiso

Il punto di partenza di questo vangelo è un gesto di Gesù: “Mentre usciva per mettersi in viaggio”.

Gesù lo dobbiamo imitare sia per quello che fa, sia per quello che dice.

Gesù usciva per mettersi in viaggio verso Gerusalemme.

Qual è il nostro viaggio? Il viaggio verso la Gerusalemme celeste, il paradiso.

Stiamo in viaggio, verso il cielo. Finché vivremo qui sulla terra, ogni giorno è un viaggio verso il cielo. Oggi Gesù ci dice: camminate appresso a me, venite dietro di me.

Dove andiamo? Verso il paradiso. Chi viene dietro di me va in paradiso. Ecco il viaggio.

 

  1. Un ostacolo al cammino verso la santità

Gesù oggi ci rivela un ostacolo al viaggio verso il paradiso, un ostacolo alla santità, alla perfezione: l’attaccamento ai beni della terra.

Questo giovane va da lui e dice: Signore, che devo fare per diventare santo. E Gesù gli dice: Vuoi diventare santo? Osserva i comandamenti.

Voi avreste risposto come ha risposto lui: Io li osservo i comandamenti. Vado a Messa ogni giorno, ma voglio fare qualche cosa di più.

Allora Gesù l’aiuta a distaccarsi dai beni della terra, perché molti uomini sono attaccati ai beni della terra.

Gesù dice: “«Va’, vendi quello che hai e dallo ai poveri e avrai un tesoro in cielo; poi vieni e seguimi». Il giovane, rattristatosi per quelle parole, se ne andò afflitto, poiché aveva molti beni” (Mc 10, 21-22).

Voi potreste dire: Io non sono ricco e sto a posto. No, qualsiasi cosa alla quale voi siete attaccati, per cui non la volete vendere, non la volete dare, quella è per voi e per me una ricchezza. Anche una sedia, anche una matita, un libro, qualsiasi cosa, anche una opinione; quella è ricchezza per me.

Qualsiasi cosa! Può essere l’intelligenza, cioè le proprie vedute; la volontà, il modo di fare; il corpo, l’affetto; e possono essere i beni della vita. Ecco perché gli apostoli dissero: Signore, nessuno allora può andare in paradiso! Avevano capito che non si trattava di ricchezze, di soldi, ma si trattava di attaccamento alle cose della terra.

Ognuno di noi, fosse anche il più povero, se è attaccato a quei quattro stracci che lo coprono, e non li vuole dare, non li vuole mettere a disposizione, è ricco.

  1. Per seguire Gesù bisogna essere distaccati da tutto

Gesù aggiunge: Va’, vendi, dallo ai poveri, poi vieni e seguimi.

Cosa vuol dire? Dovete seguire me, dovete essere attaccati a me, senza attaccamento a nessuna creatura; nessuna, fosse anche la più santa.

Ecco perché a coloro che vogliono seguire Gesù nella integrità e nella totalità, ha detto: se tu non rinunzi a tuo padre e a tua madre, non puoi essere mio discepolo.

Affetti più sacri del papà e della mamma non ci sono. Dio non vuole che noi amiamo papà e mamma? Sì. Ci ha dato un comandamento: Onora tuo padre e tua madre. Eppure, quando si tratta della santità dice: lascia tuo padre e tua madre, tua moglie, tuo marito, i tuoi figli, la tua casa, le tue proprietà.

Non vuole l’attaccamento alle cose della terra; vuole che devi essere attaccato a Lui e distaccato dalle cose della terra: Va’, vendi, dà. Staccato!

Questo è l’invito di Gesù.

Però la reazione dell’uomo qual è?

Rattristatosi per quelle parole, il giovane se ne andò afflitto. Dice: Senti, fammi il favore, tu ti fai i fatti tuoi e io mi faccio i fatti miei. Questa è la risposta dell’uomo; ma non c’è santità. Spesso noi diciamo a Gesù: questo sì, questo no! Questo no!

È triste! Si vuole seguire Gesù, non secondo il metro indicato da lui, ma secondo il metro indicato da noi.

“Io sono il Signore Dio tuo e non avrai altro dio fuori di me”, fosse pure tuo padre e tua madre, fosse pure tuo figlio, fosse pure tuo marito, fosse pure la casa dove abiti!

  1. Non c’è paradiso per chi non si distacca dai beni

Alla fine Gesù fa una considerazione sull’atteggiamento degli uomini. Vede quest’uomo che non vuole lasciare le sue ricchezze perché è attaccato, che non vuole lasciare la sedia, non vuole lasciare la sua stanza, il suo paese, e dice: “Quanto difficilmente coloro che hanno le ricchezze entreranno nel regno di Dio!” (Mc 10, 23).

Diciamo la verità, arriveremo alla morte, che sarebbe l’ultimo giorno del nostro pellegrinaggio, e solo allora ci accorgeremo di avere vissuto una vita invano. Allora, ma adesso no! Allora capiremo chi è il marito, chi è la moglie, chi sono i figli; allora capiremo cos’è la casa. Erano tutti mezzi che Dio ci aveva dato per vivere questa vita, ma sempre orientati a Lui. Non erano un fine, erano un mezzo per vivere questa vita, per cui, se ci sono, sia lodato Gesù Cristo.

Vi ricordate quando non c’era il riscaldamento a casa vostra? Si stava bene. Adesso avete il riscaldamento, come state? Meglio. Ma se vi togliessi il riscaldamento cosa succederebbe? La fine del mondo.

Diventiamo schiavi delle nostre comodità. Quando non ci sono, le desideriamo; quando ci sono, non ce ne vogliamo distaccare.

Ecco la considerazione di Gesù: “Com’è difficile entrare nel regno di Dio”. Il regno di Dio si consegue nelle rinunce.

Chi vuole essere mio discepolo deve rinnegare se stesso. Rinuncia!

Gli apostoli, da persone intelligenti, avevano capito che non parlava soltanto di quel ricco, di quel giovane, ma parlava di tutti coloro che erano attaccati; e anche loro erano attaccati alle cose della terra, e dissero: Signore, se queste sono le condizioni per salvarsi, chi mai si può salvare?

  1. Ci salveremo per la misericordia di Dio

Anche noi stiamo nelle stesse condizioni, tutti siamo attaccati alle nostre cose.

Chi è attaccato alle proprie idee, alla propria volontà, chi è attaccato al proprio cuore, agli affetti, alla casa. Chi mai si può salvare?

Gesù dà una risposta di fede: Abbiate fiducia in Dio. è impossibile all’uomo, sì è vero, ma è possibile a Dio, perché a Dio tutto è possibile.

          Dio può fare dell’uomo quello che l’uomo non è capace di fare.

Come lo fa? Per mezzo della sofferenza. Vi toglie il marito, vi toglie la moglie, vi toglie i figli, e tutto è finito. Un figlio se ne va in Sicilia, quell’altro se ne va a San Giorgio Ionico, quell’altro se ne va a Torino, dove stanno i figli? Non ci stanno più.

Ciò che è impossibile all’uomo è possibile a Dio.

Dio fa dell’uomo quello che l’uomo non è capace di fare da se stesso, e quindi la misericordia di Dio trionfa sempre e ci salva.

conclusione

È vero che Gesù ci ha messo le condizioni, ma è altrettanto vero sapere che quando noi non siamo capaci di fare queste cose, sarà Dio, nella sua infinita misericordia, a salvarci.

Ecco perché quando andremo in paradiso, tutti quanti canteremo insieme alla Vergine Santa il nostro Magnificat alla misericordia di Dio che ci ha salvati.

Una risposta a “Purifica il mio cuore, Signore – Mc 10, 23”

  1. Grazie Gesù che intervieni con le tue operazioni mirate a toglierci quello che non saremmo stati mai capaci di eliminare dalla nostra vita. E’ la spogliazione della X stazione della via crucis: Umiliante, dolorosa, ma necessaria per diventare la creatura nuova di cui parla s.Paolo.

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