Festa dell’apostolo Mattia – At 1, 15-22 – Gv 15, 9-17

 

da un’omelia di P. Francesco Chimienti O.M.

DIO è ALL’ORIGINE DI OGNI VOCAZIONE

(At  1, 15-25)

 

 

 

  1. La vocazione di Mattia

 Oggi è la festa di san Mattia, un apostolo come Pietro, Giacomo e Giovanni. Soltanto che lui non fu scelto da Gesù, come Pietro, Giacomo, Giovanni e gli altri apostoli, ma fu scelto dagli apostoli per sostituire Giuda che si era suicidato, perché se non si fosse suicidato ma avesse chiesto perdono a Dio , sarebbe rimasto apostolo anche se aveva tradito il Maestro. Gesù lo avrebbe perdonato come ha perdonato Pietro, infatti il delitto di Giuda è uguale al delitto di Pietro, soltanto che Pietro ha chiesto perdono, Giuda non ha chiesto perdono.

L’episodio  della scelta di Mattia è raccontato negli Atti degli Apostoli. Pietro fa il sorteggio di alcuni nomi, perché Dio  aveva chiamato gli altri e Dio  doveva chiamare colui che doveva sostituire Giuda.

Per essere apostolo doveva essere testimone della risurrezione di Gesù, perché doveva annunziare la sua morte e la sua risurrezione. Mattia era uno dei discepoli che aveva partecipato alla vita di Gesù, aveva assistito alla morte di Gesù e lo aveva visto risuscitato, per questo il suo nome è messo nell’urna. Tirano a sorte, invocano lo Spirito Santo ed esce fuori il nome di Mattia.

 

 

  1. Chi chiama è Dio

 Con questo episodio  voi sapete subito che le parole di Gesù, dette nell’ultima cena, sono vere: “Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi” (Gv 15, 16).

La scelta dell’apostolo è divina. All’origine di ogni vocazione specifica c’è sempre Dio . Tenetelo presente, è Dio  che chiama, e Dio  non bisogna contraddirlo. Non rattristate lo Spirito Santo col peccato mortale, ma anche non opponetevi, non resistetegli. Chi non accetta la vocazione che Dio  dà, resiste allo Spirito Santo che è all’origine di ogni vocazione. Dio  dà la vocazione ma non costringe l’uomo ad accettare, perché la costrizione non è amore. Dio  ha la possibilità di costringere un uomo a seguirlo, ma lui vuole la libera scelta, vuole la libera sequela. Ecco perché su cento giovani, dell’uno e dell’altro sesso, trentaquattro dicono di sì e sessantasei dicono di no, pur avendone chiamati cento. Dio  non costringe gli uomini a seguirlo, ma li invita. Sembra che sia indifferente dire di sì o dire di no! No, per Dio  non è la stessa cosa. Ha un piano specifico di amore su di te, ti ha manifestato la sua volontà, è nel tuo interesse accettare, ma non ti costringe, perché l’imposizione non è amore e Dio  vuole l’amore non vuole la violenza.

 

 

  1. A chi chiama, Dio affida una missione

 Dice il Signore Gesù: “Io vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto” (Gv 15, 16).

La parola apostolo significa inviato, mandato; è una parola greca. Noi adesso diciamo apostolo. Chi sono gli apostoli? Tutti i cristiani, perché tutti i cristiani sono mandati, inviati. Il primo apostolo è Gesù, che è stato inviato dal Padre sulla terra, e lui ha obbedito, è venuto. Gli altri apostoli sono i Dodici. Poi questo nome è rimasto solo per i Dodici, gli altri fanno apostolato ma non sono chiamati col vero nome di apostoli, perché i Dodici hanno una caratteristica specifica che noi non abbiamo: essere stati testimoni della risurrezione di Gesù, scelti da Gesù, hanno ascoltato la dottrina di Gesù, hanno visto la risurrezione di Gesù e hanno annunziato la parola di Gesù.

Noi siamo stati scelti da Dio , senza dubbio; siamo stati inviati da Dio , senza dubbio; andiamo a predicare la dottrina di Gesù, ma non siamo testimoni della sua risurrezione.

La Chiesa parla di eremiti, pastori, vergini, confessori; dà dei termini specifici, invece la parola apostolo l’ha attribuita solo ai Dodici. Il tredicesimo è Paolo che fu chiamato direttamente da Gesù dopo la sua risurrezione, come eccezione. Paolo è stato testimone della risurrezione di Gesù non perché l’ha visto risorgere in quel giorno, ma perché quando l’ha visto sulla via di Damasco era veramente Gesù col suo corpo, non era una visione, era quello stesso Gesù che hanno visto gli apostoli nella risurrezione, quindi col suo corpo. In altri termini, Gesù per farsi vedere da santa Margherita non è sceso dal cielo col suo corpo, è stata una visione, invece per san Paolo è sceso dal cielo col suo corpo, l’ha visto come l’hanno visto gli altri apostoli: Giacomo, Pietro, i discepoli di Emmaus. Ecco perché anche lui è testimone della risurrezione di Gesù.

 

 

 

conclusione

 

All’inizio di ogni vocazione c’è Dio , anche della vostra vocazione cristiana c’è Dio . Dio  vi ha chiamati ad essere cristiani, quindi non dovete avere paura. Andate a casa vostra, perché siete stati mandati, e nell’ambiente in cui vivete: sarà la casa, il mercato, la scuola, l’ufficio, il lavoro, qualsiasi ambiente in cui vivete annunziate Gesù e il suo Vangelo.

Se annunziate siete apostoli; se non annunziate non siete apostoli.