E la Parola si diffondeva… – At 17, 22 -18,1 – Gv 16, 12-15

Gv 16, 12-15 – Lo Spirito di Verità 1-6-11

Gv 16, 12-15 – L’azione della Vergine

Gv 16, 12-15 – Lo Spirito di Verità

da un’omelia di P. Francesco Chimienti O.M

COME SI ANNUNZIA IL VANGELO

(At  17, 22-34)

Paolo ad Atene fu condotto all’Areopago per esporre la sua dottrina, poiché avevano sentito che parlava di Gesù e della risurrezione. Lo Spirito Santo ha voluto che fosse scritto questo discorso di san Paolo per due motivi. Prima di tutto per il contenuto, dice delle cose stupende; e secondo, per il metodo, ci dice come si annunzia il Vangelo.

Non mi fermo sul contenuto, mi fermo sul metodo, perché ogni catechista e ogni sacerdote deve sapere come si annunzia il Vangelo, altrimenti facciamo i buchi dentro l’acqua, e buchi dentro l’acqua non se ne fanno.

  1. Parlare di Dio

 Quando si annunzia il Vangelo si deve parlare di Dio  e delle verità che riguardano Dio . Chi invece di spiegare il Vangelo e di annunziare il Cristo si mette a parlare del terremoto, della guerra in Corea, della guerra del Golfo Persico, fa un buco nell’acqua. Non è Vangelo!

Gesù ha detto: Andate ed annunziate il vangelo in ogni luogo e a tutte le creature. Se invece mi metto a parlare della guerra di Corea, della guerra adesso del Golfo Persico o del Libano, non annunzio il Vangelo, anche se sto parlando dall’altare.

Se una catechista si mette a parlare delle patate, dei giochi, della scuola, nell’ora di catechismo, non annunzia il Vangelo. Quello non è catechismo.

  1. Per convertire

 Quando si annunzia il Vangelo si deve parlare per convertire l’uomo, non per imbottirlo di idee nuove.

Adesso io sto parlando con voi. Di che cosa vi devo parlare? Di Dio . Per fare che cosa? Per cambiarvi, per convertirvi, altrimenti non vi annunzio il Vangelo. Gesù è venuto sulla terra per parlare del Padre, affinché l’uomo cercasse Dio  e cambiasse vita per salvarsi.

San Paolo ha girato il mondo e ha parlato di Dio , del Cristo, Figlio di Dio , e delle verità che riguardano Dio , perché l’uomo si desse da fare a lasciare le cose della terra per cercare le cose del cielo. La prima persona che sta nel cielo e regge l’universo è Dio , quindi si deve cercare Dio  per cambiare la propria vita e salvarsi.

Ascoltare la Parola per non cambiare è fuori del piano di salvezza di Dio . Il cristiano è stato mandato da Gesù per le vie del mondo per annunziare il Vangelo, e se non annunzia il Vangelo non è autentico annunziatore. E se annunzia il Vangelo tanto per annunziarlo, senza indurre l’altro a convertirsi, il suo non è annunzio di Vangelo, perché il Vangelo cambia l’uomo.

Nessuno deve accostarsi a Dio , al vangelo, al Cristo senza cambiarsi, perché se non si cambia, l’annunzio della Parola non ha portato l’effetto. A me non interessa per niente la festa della prima comunione, e nemmeno a Gesù Cristo interessa. A noi interessa la conversione dell’anima!

Se siete state con i ragazzi di prima comunione per due mesi, e domenica prossima a Messa ne verranno soltanto sette, ne avete salvato sette, non ventiquattro.

Ventiquattro hanno fatto la festa, ventiquattro hanno fatto la fotografia, ma non li avete salvati, perché Dio  non arriva alle anime se non per convertirle, per cambiare la loro vita. Se la loro vita non è cambiata, Dio  non è arrivato.

San Paolo, ai pagani i quali adoravano molti dei, ha parlato del Dio  unico. Lo ha presentato come Creatore, come Signore, come benefattore e come onnipresente. Egli dice: “Dio dà a tutti la vita, il respiro e ogni cosa” (At  17, 25). Significa che Dio  ci dà tutto, pure la luce; tutto, anche l’aria; dà la vita, il respiro ed ogni cosa. Dio  ha stabilito un ordine perfetto in ogni cosa “perché gli uomini lo cercassero”. Anzi non c’è bisogno nemmeno di cercarlo, perché è onnipresente. “In lui infatti viviamo, ci muoviamo ed esistiamo” (At  17, 28).

Queste tre parole sono un capolavoro della rivelazione del cristianesimo sull’uomo: In Dio  viviamo, ci muoviamo ed esistiamo! Non c’è bisogno nemmeno di cercarlo, perché ogni respiro è respiro di Dio , ogni sguardo è sguardo di Dio . Dio  si è profuso in tutte le creature, ed ogni creatura è l’immagine di Dio : o della sua potenza, o della sua grandezza, o della sua bellezza. Per cui dice san Paolo: “voi cercate a tentoni”, come si fa nel buio, mentre Dio  è dovunque, dentro e fuori di noi. Noi siamo la goccia d’acqua e Dio  è l’oceano. Partecipiamo della grandezza di Dio  e nel medesimo tempo siamo tanto piccoli da rimanere sbalorditi della sua grandezza; ma siamo una qualche cosa di Dio , partecipiamo di Dio , siamo una goccia, siamo permeati di Dio . Non ci sta nessuna parte di noi da dove si può escludere Dio ; siamo permeati di Dio , siamo la spugna, di più, siamo la goccia d’acqua nell’oceano. Ecco perché san Paolo diceva: voi chi siete? La stirpe di Dio . Voi chi siete? I figli di Dio . Siete partecipi della vita di Dio .

Mamma che mi ascolti, come tuo figlio è qualcosa di te, così tu sei qualcosa di Dio . In lui viviamo, in lui ci muoviamo, in lui esistiamo! È una cosa stupenda! Però dice san Paolo: cercate di cambiare vita. Cambiate perché Dio  ha affidato il giudizio degli uomini a Colui che ha risuscitato dai morti, a Gesù Cristo. Lo ha risuscitato e gli ha affidato la giustizia. E allora, cambiate vita.

conclusione

Dio, per mezzo di me viene a voi, e dice a tutti gli uomini, di tutti i luoghi, di ravvedersi, di cambiare. Ovunque andate annunciate il vangelo di Dio . Se nell’annunzio mancano i due elementi: o non parlate di Dio  o non parlate della necessità della conversione, voi non annunziate il Vangelo. Potete parlare di mille cose, ma queste due cose le dovete sempre dire. Parlate del messaggio del Cristo per dire all’altro: Tu non vivi secondo questo messaggio, perciò t’invito a cambiare vita; oppure: Tu vivi secondo questo messaggio, continua a vivere come stai vivendo, anzi ti dico fai di tutto per vivere meglio.

Dobbiamo diventare santi. Dite voi: per forza? No, per amore! Stando vicino al sole, non si può non risplendere. Se stai vicino al sole diventi come il sole, luce; ma se stai lontano dal sole, non darai luce ma darai tenebre. Chi segue me, dice Gesù, non cammina nelle tenebre, ma nella luce.

Togliamo la parola “per forza” e mettiamo la parola “per amore”. Cambiarsi non significa soltanto cambiarsi dal male al bene, ma passare dal bene al meglio, dal meglio all’ottimo, dall’ottimo al santo, dal santo al perfetto.

Siate perfetti come è perfetto il Padre vostro che è nei cieli, ha detto Gesù.

Il cammino del cristiano non si ferma mai. Si raggiunge una meta per ripartire per un’altra meta.