Pasqua – Gv 20, 1-9 – Mt 28, 1-10

Pasqua – 24-4-2011

Pasqua 2012

La Risurrezione – I parte

La risurrezione – II parte

GESU’ E’ VERAMENTE RISORTO

(Mt 28, 10)

  1. Il risorto era preoccupato di dimostrare che era tornato in vita, non era un fantasma

Gesù, apparendo disse alle pie donne: Andate ad annunziare ai miei fratelli, che vadano in Galilea e là mi vedranno.

La preoccupazione di Gesù, dopo la risurrezione era questa: farsi vedere; convincere gli apostoli che veramente colui che era morto in croce ed era stato sepolto, adesso era in vita, aveva un corpo come il corpo di prima, faceva tutte le azioni così come faceva prima: pensava GT, lavorava, mangiava; in modo da dare la certezza che veramente era risorto.

Perché Gesù dice: Andate ad annunziare ai miei fratelli che io sono risorto? Perché era preoccupato di far sapere che lui era risorto?

La ragione è questa: voleva far vedere con i fatti, che le parole che aveva detto durante la vita terrena: che la morte non era la fine di ogni uomo, era la fine di questa vita e l’inizio dell’altra, erano vere.

Se gli uomini non vedono queste cose non le credono; debbono toccare con mano, diversamente non credono. La cosa era talmente strana che gli stessi apostoli, vedendo Gesù non gli credono. Sono sbigottiti: è morto o non è morto? Se è morto non è vivo, e se è vivo non è morto! Come si spiega questo fatto?

Quindi Gesù doveva far capire, far vedere a tutti che lui era veramente morto, ma dopo tre giorni aveva ripreso il suo corpo ed era risuscitato, per dirci che noi uomini dobbiamo morire, perché la morte è la punizione del nostro peccato, però siamo destinati a vivere in eterno.

  1. La morte è l’inizio di un’altra vita, la vita dell’aldilà, la vita eterna

L’uomo deve vivere la vita di oggi con questa convinzione, e deve orientare la sua vita di oggi alle certezze della vita di domani; diversamente è un fallito e non capirà niente, non farà niente. Questo è l’annuncio.

Noi cristiani di oggi queste cose non le capiamo. Vedete, io sono sacerdote, ho studiato, ho meditato, ho pregato senza dubbio, ma non è che io capisco queste cose come le hanno capito gli apostoli. Non le capite né voi, né io.

Che cos’è la Pasqua? Gesù è risorto. No, sei risorto tu, perché quando un uomo è andato sulla luna, non è quell’uomo che è andato sulla luna, tutti gli uomini sono andati sulla luna. Un uomo è risuscitato? Tutti gli uomini devono risuscitare, perché non è un caso singolo. Per Gesù è stato singolare, ma lo aveva detto: quando arriverà il giudizio universale, allora io vi chiamerò tutti quanti. Tutti risusciteremo.

Poiché gli uomini se non vedono, non toccano, non sentono, non costatano questo evento come verità storica, non credono, Gesù è risuscitato e ha detto: Andate a dire a tutti che voi non siete simili ai cavalli, ai muli, agli asini, ai gatti, ai cani, i quali vivono e poi muoiono, e dopo che sono morti di loro nessuno più parla, perché non risusciteranno mai più, non hanno un’anima come quella dell’uomo immortale, che dopo che è morto risusciterà e continuerà a vivere, secondo quanto ha meritato durante la vita terrena.

Io oggi prego, perché questa preghiera me la troverò. Perché oggi soffro? Perché questa sofferenza dopo me la troverò. Perché io oggi non rubo, né sono preoccupato di accumulare ricchezze? Perché il bene me lo troverò. È così tutta la vita.

  1. Vivere protesi verso l’eternità

Vivere la vita di oggi, diceva Gesù, con l’occhio fisso in Dio, con l’occhio fisso sull’eternità, diversamente non ci troviamo. Gesù era preoccupato di farsi vedere. A chi l’aveva visto diceva: Andatelo a dire, perché io sono vivo, non sono un morto. E se sono vivo io, sarete vivi anche voi. Quando andrete ad annunziare il mio vangelo, sappiate che è vero, perché io ero morto, ma adesso sono vivo e non morrò mai più.

Se Gesù invece fosse morto e non fosse risuscitato, è chiaro che il suo vangelo non avrebbe avuto il valore che ha oggi.

CONCLUSIONE

Quei tali che dicono: io non ci credo, sono degli imbecilli, non perché lo dico io; l’ha detto san Paolo. È gente che non ha cervello in testa, perché se avesse cervello in testa andrebbe a vedere se questo fatto è vero o non è vero, poiché è un fatto storico la risurrezione di Gesù. Ti devi convincere se è vero o non è vero, ma non per partito preso, come hanno fatto coloro che hanno dato i soldi alle guardie affinché dicessero che non era risuscitato, eppure lo avevano visto. Chi vuole costruire la sua vita sulla falsità è un imbecille, cioè non ha cervello in testa.

Io questo vi volevo dire: Gesù è veramente risorto, e tutta la vita di oggi, la dobbiamo vedere alla luce della vita di domani.

Se la vita di oggi ha un significato nella vita di domani, questa azione la devo fare; se questa azione non ha significato per la vita di domani, non la devo fare.

Veramente si cambia la vita! Non vi dico altro

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