Domenica delle Palme – Pace, pace, pace, pace…

Pace, pace, pace

Domenica delle Palme – 2011

Domenica delle Palme – 2012

Domenica delle Palme – 2013

Con quali sentimenti

la Minima trascorre la Domenica delle Palme:

 

1. La Minima trascorre la Domenica delle Palme innanzitutto con gli stessi sentimenti con cui trascorre la Settimana Santa: prega molto, medita la Passione di Cristo, esprime sentimenti di amore verso il Cristo Crocifisso.

 2. La Minima trascorre la giornata della Domenica delle Palme con due sentimenti particolari: di gioia e di tristezza

Di gioia e di tristezza perché la Domenica delle Palme unisce insieme il trionfo regale di Cristo e l’annuncio della sua passione.

Alcune volte prevale il sentimento di gioia, che dura per tutta la giornata. Tante volte ho passato la Domenica delle Palme nella gioia. Non esisteva proprio la passione e morte di Gesù!

Altre volte prevale il sentimento di tristezza, che dura per tutta la giornata. Anch’io tante volte non ho sentito nemmeno un milligrammo di gioia, ma sono stato avvolto dalla tristezza derivante dalla passione e morte di Gesù. Comanda lo Spirito Santo, è lui che dà questi sentimenti.

Altre volte non prevale né l’uno né l’altro sentimento, ma la Minima li vive tutti e due così come lo Spirito Santo le suggerisce.

Nella meditazione di oggi seguo il Vangelo, per vedere che cosa il Cristo fa oggi, e dice oggi, e quali sentimenti suscitano in me le azioni e le parole di Cristo. Io dico “in me” perché applico il metodo biblico penitenziale, per cui quello che lo Spirito Santo dice a me lo annunzio a voi, nella speranza che vi faccia del bene. E vedo che anche voi siete coinvolte dagli stessi sentimenti.

I due sentimenti possono essere esclusivi o prevalenti nella giornata. Siate sempre libere di seguire lo Spirito Santo.

  1. LA MINIMA TRASCORRE LA GIORNATA DELLA DOMENICA DELLE PALME CON SENTIMENTI DI GIOIA

Alla luce degli avvenimenti descritti dagli evangelisti e avvenuti nella domenica delle Palme, vi dico il perché dei sentimenti di gioia della Minima.

  • La Minima gioisce perché il Cristo entra trionfalmente in Gerusalemme come Re d’Israele, come Re mite ed umile di cuore, contraddicendo tutti coloro che aspettavano un Messia terreno, con un regno terreno. Incominciando dai suoi apostoli! Quindi definitivamente sfata questa concezione umana, terrena del suo regno.
  • Entra trionfalmente in Gerusalemme come Re d’Israele, come re mite e umile di cuore

“Dite alla figlia di Sion: Ecco il tuo re viene a te mite, seduto su un’asina, con un puledro figlio di bestia da soma. I discepoli andarono e fecero quello che aveva ordinato loro Gesù: condussero l’asina e il puledro, misero su di essi i mantelli ed egli vi si pose a sedere” (Mt 21, 5).

  • Il Cristo si presenta all’imitazione dei fedeli come re mite e umile

“Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per le vostre anime” (Mt 11, 29).

Gesù dice una cosa e la mantiene!

  • Gesù si presenta come un re che dà la vita per il suo popolo

“Il Figlio dell’uomo non è venuto per essere servito, ma per servire e dare la sua vita in riscatto per molti” (Mt 20, 28).

“Egli ha dato la sua vita per noi” (1 Gv 3, 16).

Gesù chiarisce che il suo regno non è di questo mondo:

“Rispose Gesù: «Il mio regno non è di questo mondo; se il mio regno fosse di questo mondo, i miei servitori avrebbero combattuto perché non fossi consegnato ai Giudei; ma il mio regno non è di quaggiù»” (Gv 18, 36).

Gesù viene come Re mite ed umile di cuore ed io gioisco perché ho questo re, che avrà come trono, fra poco, la croce, per mezzo della quale mi salverà. Poi come sposa salirò anch’io sulla croce, crocifissa col Crocifisso e salverò le anime. È il sublime!

  1. La Minima gioisce perché sa che questa manifestazione l’ha voluta lui fortemente

è bello sapere che ha voluto la festa. Ecco perché non sono contro nessuna festa religiosa, anzi voglio che si facciano le feste, soprattutto la festa a Gesù Sacramentato, al Cuore di Gesù, al Crocifisso. La processione dei misteri, del Crocifisso e dell’Addolorata io la voglio. La dovete volere perché dobbiamo rendere esternamente questo omaggio al Cristo. Sentite:

“Quando furono vicini a Gerusalemme e giunsero presso Betfage, verso il monte degli Ulivi, Gesù mandò due dei suoi discepoli dicendo loro: «Andate nel villaggio che vi sta di fronte: subito troverete un’asina legata e con essa un puledro. Scioglieteli e conduceteli a me. Se qualcuno poi vi dirà qualche cosa, risponderete: Il Signore ne ha bisogno, ma li rimanderà subito»” (Mt 21, 1-7).     

Gesù ha voluto l’asino e ha preparato anche gli animi. E quando i suoi nemici gli dissero: Fa’ che i tuoi apostoli non mettano i mantelli per terra, non agitino le palme, non cantino, non dicano!, Gesù non l’ha accettato. Questa festa la voglio io, e se tacessero questi saranno le pietre a darmi questo tributo (cfr. Lc 19, 40).

  1. La Minima ha sentimenti di gioia, perché sa che questa manifestazione l’ha accettata volentieri da persone umili, come erano i suoi discepoli, la folla e i fanciulli, e l’ha difesa mettendosi contro i suoi nemici.

L’ha voluto Gesù questo ingresso trionfale a Gerusalemme, ed io mi sono messo alla sua sequela. Ha voluto essere acclamato da persone umili. Io sono minimo, voi le minime, gli ultimi della società, dunque stiamo al nostro posto dietro al corteo trionfale del Cristo, re mite e umile di cuore.

Finalmente Gesù è riconosciuto ed è acclamato solennemente, con le parole e con i gesti, Figlio di Davide, il Messia aspettato da secoli. Inoltre è riconosciuto non solo dagli apostoli, ma anche dalla folla e dai fanciulli.

  • Lo acclamano i discepoli

“Era ormai vicino alla discesa del monte degli Ulivi, quando tutta la folla dei discepoli, esultando, cominciò a lodare Dio a gran voce, per tutti i prodigi che avevano veduto, dicendo: «Benedetto colui che viene, il re, nel nome del Signore. Pace in cielo e gloria nel più alto dei cieli!»” (Lc 19, 37-38).

  • Lo acclama la folla

“La folla numerosissima stese i suoi mantelli sulla strada mentre altri tagliavano rami dagli alberi e li stendevano sulla via. La folla che andava innanzi e quella che veniva dietro, gridava: Osanna al figlio di Davide! Benedetto colui che viene nel nome del Signore! Osanna nel più alto dei cieli!” (Mt 21, 8-9).

Gesù non si è opposto! Ha voluto la festa.

“Entrato Gesù in Gerusalemme, tutta la città fu in agitazione e la gente si chiedeva: «Chi è costui?». E la folla rispondeva: «Questi è il profeta Gesù, da Nazaret di Galilea»” (Mt 21, 10-11).

  • Lo acclamano i fanciulli

            “Gli si avvicinarono ciechi e storpi nel tempio ed egli li guarì. Ma i sommi sacerdoti e gli scribi, vedendo le maraviglie che faceva e i fanciulli che acclamavano nel tempio: «Osanna al figlio di Davide», si sdegnarono” (Mt 21, 14-15).

I sommi sacerdoti e gli scribi si sdegnarono, mentre i fanciulli acclamavano nel tempio. Io per questo non ho mai rimproverato i piccolini in chiesa, anche se fanno chiasso. Così rendono gloria a Dio!

I fanciulli lo acclamavano nel tempio. Solo loro lo hanno fatto: “Osanna al Figlio di Davide!”. Mentre i farisei si sdegnavano.

Gesù ha voluto questa festa anche contro tutte le rimostranze dei suoi nemici.

Il titolo di figlio di Davide e quindi di Messia, il Cristo lo ha difeso contro i suoi nemici:

  • sul monte degli Ulivi

“Era ormai vicino alla discesa del monte degli Ulivi, quando tutta la folla dei discepoli, esultando, cominciò a lodare Dio a gran voce, per tutti i prodigi che avevano veduto, dicendo: «Benedetto colui che viene, il re, nel nome del Signore. Pace in cielo e gloria nel più alto dei cieli!». Alcuni farisei tra la folla gli dissero: «Maestro, rimprovera i tuoi discepoli». Ma egli rispose: «Vi dico che, se questi taceranno, grideranno le pietre»” (Lc 19, 37-40).

  •  Nel tempio

“Gli si avvicinarono ciechi e storpi nel tempio ed egli li guarì. Ma i sommi sacerdoti e gli scribi, vedendo le meraviglie che faceva e i fanciulli che acclamavano nel tempio: «Osanna al figlio di Davide», si sdegnarono” (Mt 21, 14-15).

  1. Infine la Minima ha sentimenti di gioia, perché sa che il Cristo ha accettato questa manifestazione fatta in modo umile, cioè con i mantelli messi per terra, con i rami di ulivo agitati per fare festa e col canto spontaneo che si riferiva alla S. Scrittura.

Anche questo entra nella spiritualità minima: fare ogni cosa umilmente. Gesù ha accettato la festa sia da persone umili, sia in modo umile.

           

  • Coi mantelli

Lo acclamano i discepoli:

“Essi condussero l’asinello da Gesù, e vi gettarono sopra i loro mantelli, ed egli vi montò sopra” (Mc 11, 7).

  1. Coi rami di Palme e con le parole

Lo acclama la folla:

“Il giorno seguente, la gran folla che era venuta per la festa, udito che Gesù veniva a Gerusalemme, prese dei rami di palme e uscì incontro a lui gridando: Osanna! Benedetto colui che viene nel nome del Signore, il re d’Israele! Gesù, trovato un asinello, vi montò sopra, come sta scritto: Non temere, figlia di Sion! Ecco, il tuo re viene, seduto sopra un puledro d’asina” (Gv 12, 12-15).

  • Con le fronde e con le parole

Lo acclama la folla:

“E molti stendevano i propri mantelli sulla strada e altri delle fronde che avevano tagliato dai campi. Quelli poi che andavano innanzi e quelli che venivano dietro gridavano: Osanna! Benedetto colui che viene nel nome del Signore! Benedetto il regno che viene, del nostro padre Davide! Osanna nel più alto dei cieli!” (Mc 11, 8-10).

Lo acclama la folla coi mantelli, con i rami degli alberi e con le parole:

“La folla numerosissima stese i suoi mantelli sulla strada mentre altri tagliavano rami dagli alberi e li stendevano sulla via. La folla che andava innanzi e quella che veniva dietro, gridava: Osanna al figlio di Davide! Benedetto colui che viene nel nome del Signore! Osanna nel più alto dei cieli!” (Mt 21, 8-9).

Ecco quello che la S. Scrittura, con le letture che la Chiesa ci mette sotto gli occhi, dice del trionfo regale di Cristo nella giornata di oggi.

OSSERVAZIONI

  1. Sottolineo che si tratta di un Re mite ed umile di cuore

– che serve il suo popolo e non è servito,

– che mette la sua vita per salvare i suoi sudditi,

– che il suo regno non è di questo mondo,

– che predilige gli umili e coloro che si accostano a lui umilmente,

– che non domina, non schiaccia, non dispone,

– che tutto è conforme alla S. Scrittura.

  1. Sottolineo che Gesù ha voluto chiarire agli apostoli e ai suoi seguaci e ai suoi nemici:

– il vero concetto del suo regno, del suo essere veramente re e il modo in cui lo era,

– chi poteva entrare nel suo regno,

– chi ne poteva fare parte e in che modo poteva farne parte.

  1. Sottolineo quali persone lo acclamano Re,

– quali persone non lo acclamano Re,

– e il perché di questi atteggiamenti.

  1. Sottolineo che cosa fecero per acclamarlo Re,

– che cosa dissero, gridando,

– che cosa non fecero,

– che cosa non dissero,

– che tutto è conforme alla S. Scrittura.

RIFLESSIONI

  •  La giornata della domenica delle Palme è una delle giornate particolari che la Minima vive nella gioia e nell’amore

 

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