Signore Gesù, mio Dio – Gv 8, 51-59

Gv 8,51-59 – Dobbiamo convincerci che Gesù è Dio 14-4-11

Gv 8, 51-59 – Gesù è il nostro Dio fatto uomo

da un’omelia di P. Francesco Chimienti O.M.

Gesù è L’ETERNO

(Gv 8, 51-59)

  1. Gesù è Dio fatto uomo

Chi è Gesù che muore sulla croce il venerdì santo? La risposta che oggi ci dà Gesù è questa: Io sono l’eterno. Colui che morrà sulla croce è il Dio eterno.

“Prima che Abramo fosse, Io Sono” (Gv 8, 58), dice Gesù; e Abramo era nato prima di Gesù Cristo!

Gesù oggi rivela di essere il Dio fatto uomo, rivela di essere l’eterno. Abramo è stato creato da lui, perché prima che Abramo venisse, lui era. Era nell’eternità.

Gesù è sempre stato, è e sarà. È l’intelletto del Padre, la conoscenza del Padre, l’immagine del Padre. Ecco perché conosce il Padre, ma lo conosce come Dio. è Dio come il Padre, è eterno come il Padre, è infinito come il Padre, è onnipotente come il Padre.

Queste cose non le avremmo mai conosciute, se Gesù non ce le avesse rivelate. Questa è la rivelazione autentica della SS. Trinità.

  1. Gesù ci ha aperto le porte dell’eternità

Appunto perché Gesù è la parola del Padre, l’intelletto del Padre, la sapienza del Padre, io osservo la sua parola e faccio ciò che lui dice.

Sono venuto sulla terra non per fare la mia volontà, ma la volontà del Padre mio che mi ha mandato, diceva Gesù.

Chi manderò?, aveva detto il Padre dall’eternità.

Tu non hai voluto né sacrifici né oblazioni, ebbene dammi un corpo, aveva detto il Verbo di Dio, il Figlio di Dio al Padre, scenderò sulla terra e santificherò e salverò l’umanità. Ecco perché adesso dice: “Se uno osserva la mia parola, non vedrà mai la morte” (Gv 8, 51). Se tu sei uomo morrai, gli dicono, come fai tu a promettere che i tuoi discepoli non morranno?

Di lui la S. Scrittura aveva detto che non conoscerà la corruzione. Morrà, sarà soggetto alla morte per tre giorni, ma non conoscerà la corruzione; il suo corpo non si corromperà, perché Dio il terzo giorno lo risusciterà. Si dice in filosofia: nessuno può dare agli altri ciò che non ha. Se lui non aveva la vita non poteva dare la vita, ma se lui ha la vita può dare la vita. Un genitore morto non può mettere al mondo dei figli, ma un genitore vivo può mettere al mondo dei figli. Se Dio è dall’eternità e vivrà nell’eternità può dare l’eternità. Ce l’ha e la dà. Ci dà la vita dello spirito nel tempo, cioè la vita di Dio. Poiché Gesù è Dio, genera dei veri figli di Dio. Poiché ha la vita di Dio, dà la vita di Dio. La dà perché ce l’ha. Questa è altissima teologia, che Gesù dice con tanta semplicità.

Poiché Gesù vivrà nell’eternità, ci dà l’eternità. Ci dà la vita di Dio qui sulla terra e la vita di Dio nella visione domani. Gesù per salvarci dal peccato e darci la vita di Dio si è assoggettato alla morte, ma lui non doveva morire, perché non aveva peccato. La morte è il castigo del peccato. Poiché lui si è addossato il nostro peccato e la Madonna, corredentrice del genere umano, insieme con Gesù si è addossata il nostro peccato, hanno subito la punizione, il castigo del peccato che è la morte. Però Dio, appunto perché non avevano peccato, ha risuscitato il Cristo, la Madonna invece è stata assunta in cielo. Tutti e due stanno col corpo in cielo e non hanno subito la corruzione.

Gesù dice: Io sono la Parola di Dio, sono Dio fatto carne. “Prima che Abramo fosse, Io Sono”. I nemici hanno capito tanto bene che ha detto di essere Dio, che hanno pensato che avesse bestemmiato. Poiché bestemmiava chi diceva di essere Dio, doveva essere lapidato. Presero le pietre e gliele stavano scagliando contro per ucciderlo; ma non era giunta la sua ora. Sarà ucciso, ma sulla croce, non con le pietre. Gesù si nascose, uscì dal tempio e nessuno lo toccò.

  1. L’importanza della conoscenza della Parola di Dio

Poiché Gesù è la Parola di Dio, è Dio fatto uomo, dice a noi: se voi mi ascolterete e osserverete la mia parola, nemmeno voi vedrete la morte; per voi la morte non ci sarà, perché io risusciterò il vostro corpo e la vostra anima vivrà in eterno. Oggi avrete la grazia di Dio nella fede; domani avrete il possesso che meritano i figli di Dio, nella visione beatifica del paradiso.

Vale la pena ascoltare Gesù? Vale la pena mettere in pratica la parola di Gesù? Sì, perché è la Parola di Dio. E poiché è la Parola di Dio, io ci sto. Ci dà la vita eterna. Noi vivremo in eterno.

Quanta importanza ha la conoscenza della parola di Dio e la sua osservanza, perché, come dice san Paolo, l’osservanza dipende dalla conoscenza. Io faccio delle cose se le conosco, se non le conosco non le faccio.

Ecco l’importanza straordinaria dell’ascolto della Parola nella vita del cristiano per la salvezza eterna, perché con l’ascolto conoscerete il pensiero di Dio, lo attuerete e vi salverete. Se invece non ascolterete la parola di Dio, non conoscerete il pensiero di Dio e quindi non vi potrete salvare.

Ecco la ragione dell’obbligo del cristiano, che conosce il pensiero di Dio, di comunicarlo agli altri, perché se gli altri lo conoscono lo potranno osservare e si potranno salvare. Se invece ci chiudiamo in noi stessi e il pensiero di Dio lo serbiamo dentro di noi e non lo diamo agli altri, non diamo agli altri la possibilità di salvarsi.

Poiché Dio voleva che la sua volontà fosse conosciuta, il suo pensiero, la sua parola si è fatta uomo, e lo abbiamo visto con i nostri occhi, lo abbiamo toccato, lo abbiamo ascoltato.

Quello che abbiamo ascoltato con le nostre orecchie e abbiamo visto con i nostri occhi e abbiamo toccato con le nostre mani, dice san Giovanni, questo noi annunziamo, perché la gioia che abbiamo avuto noi quando lo abbiamo visto, l’abbiamo ascoltato, l’abbiamo toccato, sia anche la vostra gioia. La comunione che il Figlio aveva con noi e col Padre, sia anche la vostra gioia e la vostra comune unione con noi, col Figlio e col Padre.

conclusione

Se la Parola di Dio si è fatta uomo perché fosse conosciuta dagli uomini, potete immaginare voi un cristiano che conosce la Parola e non la dice al fratello?

Questo è il Cristo che muore il venerdì santo, e questo è l’unico comando che il Cristo ha dato ai suoi seguaci, ai cristiani, prima di salire al cielo, perché tutto dipende da questo: “Andate per il mondo intero e annunziate il mio vangelo ad ogni creatura” (Mc 16, 15).

Se poi le creature ascolteranno, osserveranno o rifiuteranno questo annunzio non è problema vostro. A voi interessa annunziare. La salvezza dipende dall’ascolto e dall’osservanza di questa parola; poi Dio farà il resto.

Dice Gesù: “In verità, in verità vi dico: se uno osserva la mia parola, non vedrà mai la morte”. E vi pare poco?

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