Il pensiero di Dio si accoglie… sine glossa – Mc 7, 1-8

2007

2011

2013

Mc 7, 1-13 – Un peccato che Dio combatte, l’ipocrisia

Mc 7,1-8.14-15.21-23 – Trasgredite i Comandamenti ma osservate la moda

IL VALORE

DEI COMANDAMENTI

E DELLA PAROLA DI DIO

(Mc 7, 1-8)

1.         Fedeltà alla Parola di Dio

La parola di Dio, il precetto di Dio, il comandamento di Dio bisogna prenderlo così com’è, senza mettere acqua nel vino, perché il vino annacquato non è più vino; senza allungare il brodo, perché il brodo allungato non è più brodo.

Se invece li cambiate non è più pensiero di Dio, ma il vostro pensiero.

Ora Gesù dice: Voi siete degli abili truccatori, fate vedere di essere dalla parte di Dio, mentre in effetti non osservate più i comandamenti. Dio dice di onorare papà e mamma, ma quando i genitori sono vecchi, nessuno dei figli vuole tenerli con sé. I genitori lasciano la proprietà ai figli, non solo per farli crescere nel benessere, ma anche per essere accuditi.

Dice il Signore: voi con la scusa di fare del bene, trascurate il comandamento di Dio, non osservate il mio precetto: onora tuo padre e tua madre, assisti tuo padre e tua madre quando sono vecchi. Quindi siete degli ipocriti, degli imbroglioni.

 

2.         Non si può falsare il pensiero di Dio

 Anche noi siamo degli ottimi truccatori. Dio ha detto: quando ti sposi ti unirai a tua moglie e i due non saranno più due ma una sola persona, e ciò che Dio ha unito l’uomo non può sciogliere. Anzi, io vi dico: se un uomo manda via la propria moglie, e si unisce ad un’altra donna è un adulterio. Se la donna è stata mandata via dal proprio marito e si unisce ad un altro uomo è adulterio. Questo è il pensiero di Dio. Veniamo noi: Padre, sa, se ho commesso questa colpa è per necessità, bisogna vedere il caso! No, il pensiero di Dio è questo e non dobbiamo imbrogliare, perché Dio non si fa imbrogliare, rimaniamo imbrogliati noi. Prima di sposarti pensaci cento volte; non ti devi sposare giocando e scherzando. Dopo che ti sei sposato quella è la tua donna, e non ti puoi più separare.

Ma io sono un buon cattolico! Tu sei solo un fico secco, tu sei figlio del diavolo. Non cambiamo le carte in tavola.

Dio ha detto: Non uccidere! Non puoi dire: ma quello è un mio nemico. Non devi uccidere sia che ti è amico, sia che ti è nemico, perché la vita è di Dio, non tua.

Sa, io sono rimasta incinta, ma non volevo restare incinta! Quello è figlio tuo e non lo puoi uccidere. Ma io tengo sedici anni! Chi te l’ha detto di unirti ad un uomo? Non lo sapevi che mettendoti con un uomo potevi diventare mamma? Iddio ti ha detto: Non uccidere!, non devi uccidere.

Non dovete cambiare le parole di Gesù e farvi un altro vangelo. Chi trasgredisce questa legge, con sincerità deve dire: Ho peccato! Non deve giustificare il suo modo di agire. Il giusto è giusto, l’ingiusto è ingiusto. Non chi uccide è un eroe, e chi si fa uccidere è un cretino.

Gesù dice: “Siete veramente abili nell’eludere il comandamento di Dio, per osservare la vostra tradizione” (Mc 7, 9).

           conclusione

Il cristiano deve essere coerente con la tradizione e col pensiero di Dio, così come lui ha detto, senza cambiare niente, senza aggiungere e senza togliere.

Il primo a non essere coerente sono io; allora insieme, io e voi, chiediamo perdono a Dio di questa non coerenza col suo pensiero. E poi chiediamogli questa grazia: Signore, facci essere sempre coerenti tra la tua parola e la nostra azione.

La coerenza si chiama testimonianza, che sarebbe quel comandamento che ci ha dato Gesù prima di salire al cielo: Andate, predicate, battezzate e siate miei testimoni in tutto il mondo.

Attraverso la vostra azione gli uomini abbiano a vedere che siete coerenti con ciò che dite e con ciò che pensate. Che il Signore ci dia la grazia della coerenza.