Vieni e seguimi! – Mc 2, 13

da un’omelia di P. Francesco Chimienti O.M.

DOVERI DELLA CATECHISTA

(Mc 2, 13)

  • Insegnare

Questo deve tener presente una catechista, questo deve tener presente un padre di famiglia, una madre di famiglia, perché io uso il termine catechista, ma ricordatelo catechista è il Papa, catechista è il Vescovo, catechista sono io, catechista sono coloro che fanno catechismo, ma i primi catechisti sono papà e mamma, e quindi anche i nonni per i propri nipoti.

  • Educare

Dovete abituarvi a dire, non solo: “non si fa questo”, ma metteteli nelle condizioni che non lo facciano. Abituarli, affinché facciano sempre quel bene che gli avete insegnato. Non basta dire: “andate a Messa la domenica”, bisogna abituarli ad andare a Messa la domenica. Non basta dire: “la mattina quando ti alzi devi pregare”. La mattina quello non prega, e allora ti alzi e dici: “preghiamo insieme”. Dovete abituarli pregando insieme; dopo un mese, due mesi, un anno, incomincerà a pregare per conto suo.

Non basta dire: “Va’ in chiesa”! Lo accompagnerai tu mamma, in chiesa. Gli insegnerai come si sta in ginocchio, in piedi, che si legge questo libro. Gli darai il libro. Ammaestrate, esercitate! Fateli esercitare nel bene, allontanate le occasioni di peccato. Così ha fatto Gesù.

  • Gesù insegnava ed ammaestrava

“Gesù uscì di nuovo lungo il mare; tutta la folla veniva a lui ed egli li ammaestrava” (Mc 2, 13).

Non c’è niente di più bello che piegarsi sui fedeli per fare in modo che, non solo ascoltino l’annunzio che è stato portato da Gesù, ma lo trasformino in vita; perché Gesù ha detto: Io non sono venuto per i giusti – il giusto, il santo, non ha bisogno di me – ma perché i peccatori diventino santi.

Ci vuole un maestro che mi insegni da peccatore a diventare santo, perché se non c’è questo maestro che mi cura giorno per giorno, purtroppo, peccatore ero e peccatore rimango. Ecco l’azione del cristiano: insegnare, ma anche abituare l’altro, e se stesso a vivere la fede. Questo fanno i religiosi.

Quando noi diventiamo fratini, novizi, chierici, ci parlano del voto di ubbidienza, di povertà e di castità, che bisogna pregare la mattina, fare la meditazione. Sapete che cosa ci insegnano? Come si fa la meditazione e come si legge la Liturgia delle Ore, come si fa ad essere povero. Ci ammaestrano, ci fanno esercitare in quelle verità che ci hanno insegnato, fino a quando non siamo diventati padroni. Allora si può vivere la propria vita, affrontare ogni occasione. Questo non deve però rimanere soltanto nella cerchia dei religiosi; questo deve essere per tutti i cristiani, perché il primo maestro è stato Gesù. Così ha insegnato ai suoi discepoli.

conclusione

La S. Scrittura dice che Gesù andò a mangiare con i suoi discepoli, “erano molti infatti quelli che lo seguivano”. Non si può essere cristiani se non c’è nessuno che ci segue!

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