Gesù, donaci un cuore nuovo – 1Cor 13, 5 – Lc 4, 21-30

IL CRISTIANO 

HA UN AMORE

PURO E DISINTERESSATO

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Amore puro significa senza secondi fini. “La carità non cerca il suo interesse” (1 Cor 13, 5).

Amore disinteressato significa senza interessi personali, senza altro interesse se non quello di riflettere l’amore di Dio nel prossimo.

L’amore puro e disinteressato consiste nell’amare gli uomini per quello che sono e non per quello che danno, e soprattutto amarli anche quando ci fanno soffrire.

      1.    Ama i fratelli per quello che sono e non per quello che danno

L’amore del cristiano è puro e disinteressato perchè non ama gli uomini per quello che possono darle, ma per quello che sono, figli di Dio e suoi fratelli in Cristo.

La Minima ama senza secondi fini e non per interesse personale. S. Paolo supplicava i Filippesi:

“Se c’è qualche consolazione in Cristo, se c’è conforto derivante dalla carità, se c’è qualche comunanza di spirito, se ci sono sentimenti di amore e di compassione, rendete piena la mia gioia con l’unione dei vostri spiriti, con la stessa carità, con i medesimi sentimenti. Non fate nulla per spirito di rivalità o per vanagloria, ma ognuno di voi, con tutta umiltà, consideri gli altri superiori a se stesso. Non cerchi ciascuno il proprio interesse, ma anche quello degli altri” (Fil 2, 1-4).

       2.    Ama i fratelli anche quando la fanno soffrire

Quando si amano gli uomini anche nella sofferenza è segno che si amano veramente con amore puro e disinteressato. Quando si ama anche chi ci fa soffrire, significa che lo si ama per quello che è – un figlio di Dio – , non per quello che dà, perchè quello che dà non è amabile.

La Minima ama anche quelli che la fanno soffrire, anche quelli che rispondono al suo amore con l’ingratitudine e il disprezzo, perchè in loro vede Dio. Non c’è prova più sicura dell’amore puro e disinteressato, della sofferenza.

Quando una persona vi fa soffrire, e voi, nonostante tutto, continuate a farle il bene e a servirla, il vostro amore è più puro e disinteressato. Questo lo sa bene chi assiste una mamma, un papà o una sorella anziana.

Tante volte, non solo non ti dicono grazie, ma ti giudicano anche; ti criticano, ti biasimano, ti rimproverano! Ci sarebbe da non curarli più, mentre se invece si continua a fare tutto con amore, quell’amore è più puro e disinteressato perchè fatto nella sofferenza e per amore di Dio.

“La carità non manca di rispetto, non cerca il suo interesse, non si adira, non tiene conto del male ricevuto” (1 Cor 13, 5).

CONCLUSIONE

Tra tutte le qualità dell’amore, vi sottolineo soprattutto la carità di vero cuore, perché mi preme la sincerità nell’amore.

Riempitevi di Dio e amate il prossimo come lo ama Dio. Quel Dio che avete dentro portatelo fuori. Quei sentimenti che Dio ha verso gli uomini, e che vi ha comunicato col suo amore, siano i vostri sentimenti verso i fratelli.

La nostra carità non è sincera, purtroppo, perchè non è soprannaturale.

Se noi avessimo gli stessi sentimenti che ha Dio verso i suoi figli, ameremmo i nostri fratelli così come li ama Dio: non sottolineeremmo gli aspetti negativi, ma gli aspetti positivi; non vedremmo nel fratello un uomo incorreggibile, ma un uomo che ha peccato ed è degno di misericordia. Dio ha viscere di misericordia. Quelle stesse viscere di misericordia dovrebbero essere le nostre viscere. E soprattutto, se noi vedessimo nel prossimo Gesù non lo tratteremmo così come lo trattiamo, ma lo ameremmo di vero cuore.

Non dovete perciò fare il proposito di amare il prossimo con sincerità, ma dovete fare il proposito di attingere nella preghiera gli stessi sentimenti che ha Dio quando guarda i suoi figli, per amarli così come li ama lui.

Dovete attingere nella preghiera una fede così viva e forte per poter vedere nel prossimo Gesù, e amarlo come lo ama lui.

L’amore sincero è la conclusione logica della vita di fede; ma voler essere sinceri nella carità senza la vita di fede è un’illusione, una pia illusione; è come volere cambiare ad un albero il suo frutto. Non potete mettere al posto delle pere le mele! Se volete che il vostro albero cambi i  frutti  malvagi  in  frutti  di  carità, dovete cambiare l’albero. Se l’albero affonda le sue radici nell’amore di Dio il frutto sarà l’amore fraterno sincero,

Per cambiare il frutto ad un albero, bisogna fare l’innesto, andare alle origini, alle radici, che sono l’amore di Dio.