Al tuo nome possa dare sempre lode – At 14, 5-18 – Gv 14, 21-26

Gv 14, 21-26 – Chi ama la Vergine sarà amato dalla SS. Trinità 23-5-11

Gv 14, 21-26 – Gli effetti dell’amore alla Vergine

 

da un’omelia di P. Francesco Chimienti o.m.

NON ATTRIBUIRSI L’ONORE DOVUTO A DIO

(At 14, 8-18)

Mi fermo sugli Atti degli Apostoli perché sono un modello della vita della Chiesa di ieri e della Chiesa di oggi.

  1. Paolo e Barnaba a Listra sono scambiati per dei

 San Paolo, cacciato da Iconio va a Listra, e anche qui va incontro alla persecuzione. Mentre predica vede uno storpio, lo guarda in faccia e si accorge che crede alle parole che lui dice, crede nel vangelo e desidera ardentemente di essere guarito, ma non dice nemmeno una parola. San Paolo gli legge l’anima e poiché per ricevere un miracolo bisogna volerlo e bisogna credere che Dio può farlo, gli dice: “Alzati e cammina”. Gli fa il miracolo.

Non appena la gente vede che lo zoppo si è messo a camminare, grida al miracolo. Gli abitanti di Listra non erano giudei, non credevano nel Dio unico e vero, erano pagani, credevano a molti dei. Poiché come da noi c’è la devozione a san Ciro e a san Francesco, a Listra c’era la devozione a Giove e a Mercurio. Credono che siano scesi sulla terra Giove e Mercurio e abbiano fatto il miracolo.

Il sacerdote del tempio dedicato a queste divinità, venuto a conoscenza dell’accaduto, prende un bue e delle corone di fiori e va incontro a Paolo e Barnaba per offrire loro un sacrificio, come si offriva alle divinità. Li avevano presi per Giove e Mercurio.

Quando san Paolo si accorge di questo, non ci vede più e grida:- No, per carità, noi non siamo dei, siamo uomini come voi! Il vero Dio non è né Giove né Mercurio, il vero Dio è un altro che voi non conoscete e che noi vi predichiamo. Questo Dio ha creato il cielo e la terra ed è venuto a salvarvi, però voi dovete lasciare queste vanità e gli dei falsi. Io ho fatto il miracolo, ma non sono dio, Dio è un altro. A Lui dobbiamo offrire sacrifici, lui dobbiamo onorare, lui dobbiamo pregare.

  1. Paolo e Barnaba chiariscono l’equivoco

 La grande tentazione degli apostoli è cercare la gloria degli uomini. Una catechista che prepara i ragazzi della prima comunione, vuole che i genitori le battano le mani e le dicano: Quanto sei buona, quanto sei brava!

La nostra grande tentazione è volere la gloria degli uomini, per cui quando l’abbiamo siamo contenti e felici, ma quando non l’abbiamo ci rattristiamo e ci lamentiamo. Questa è la grande tentazione di tutti gli uomini: volere l’applauso, il consenso. Questa è la più grande tentazione degli apostoli di tutti i tempi: la gloria degli uomini.

San Paolo dice:- Noi siamo esseri umani, mortali come voi.

Noi dobbiamo dire: Ci battete le mani perché abbiamo fatto il catechismo, perché abbiamo predicato, ma figli miei carissimi, noi siamo altoparlanti. Ciò che diciamo non è nostro, ma di Dio ; noi siamo uomini come voi!

Bisogna combattere la vanagloria riconoscendo i propri limiti umani. Siamo grandi, perché Dio ci ha fatti grandi, altrimenti non saremmo grandi. Ecco la lezione che viene dalla Madonna: L’anima mia magnifica il Signore. Lui mi ha fatto grande perché è l’Onnipotente. Lui mi ha fatto grande, ma io non sono grande, io sono una donna come tutte le altre. Lui è venuto e mi ha detto: vuoi essere la mamma di Dio ? è stato Dio che mi ha chiamata ad essere la mamma del Figlio suo.

La Vergine riconosce i propri limiti umani, tanto è vero che dice: Ecco la serva del Signore. Serva ero prima e serva sono adesso, fai di me quello che vuoi, ma io non dirò mai di essere la mamma di Dio .

            Dal vangelo sappiamo che la Madonna ha incontrato Gesù sulla via della croce e l’ha seguito fin sulla croce, ma non per dire: Sono la mamma di Dio , ma per dire: Sono la mamma di un grande malfattore!, perché Gesù era stato condannato a morte come il più grande dei delinquenti. Dovete sapere che quando uccidevano i delinquenti, quando li mettevano in croce, mai nessuna mamma era presente, per evitare almeno il dolore morale di ricevere le bestemmie di tutta la gente che passava sotto la croce. Ebbene la Madonna è l’unica donna, mamma del Figlio di Dio , che è andata sotto la croce, non soltanto per vedere lo strazio del Figlio e sentire nel suo cuore e nella sua carne lo strazio e la sofferenza del Figlio, ma anche per ricevere il dolore morale: Svergognata che non sei altra, le dicevano; ecco la mamma di chi sei, del più grande delinquente!

  1. Paolo e Barnaba annunziano il vero Dio

 San Paolo prende occasione da questo episodio per dire: le divinità che voi amate, adorate, sono delle vanità, sono delle stupidaggini, convertitevi. Prende occasione da questo avvenimento per invitarli a lasciare gli dei e ad adorare il Dio vivente, il creatore, il benefattore, il salvatore di tutti gli uomini.

San Paolo mette da parte la gloria degli uomini, per dare gloria a Dio , come diciamo nella S. Messa: “Per Cristo, con Cristo e in Cristo, a te Dio Padre Onnipotente nell’unità dello Spirito Santo, ogni onore e gloria”.

Questo ha insegnato san Paolo: Non a me la gloria, Signore, ma a te! Non a me l’adorazione, ma a te! Non a me la preghiera, ma a te!

Ricordo un giorno la gridata di P. Pio, quando un uomo gli disse:- Padre, fatemi questa grazia!

Gridando come un forsennato disse:- A me, a me venite a chiedere la grazia? Io non sono niente; da Lui dovete andare, e indicava il Santissimo, Lui è il Santo, Lui è il Creatore!

Io penso che così gridava san Paolo: Non a me dovete pregare, ma a Dio . Dovete adorare il vero Dio , dovete dare a Lui ogni onore e gloria, noi siamo soltanto dei servitori di Dio .

Un giorno san Paolo disse: Se io cercassi la gloria degli uomini non sarei il servitore di Dio .

            conclusione

Che cosa sono le ricchezze? Oggi ci sono e domani non ci sono più, mentre Dio c’è oggi, domani e sempre.

Imitate i vostri predecessori, dirà l’autore della lettera agli Ebrei, imitateli nella fede, perché Cristo è ieri, oggi e sempre. A Lui ogni onore e gloria.