At 9, 31-42 – Gv 6, 60-69

da un’omelia di P. Francesco Chimienti O.M.

LA CHIESA DI GERUSALEMME

NELLA CONDIZIONE DI PACE è MODELLO

DELLA CHIESA DI OGGI CHE è IN PACE

(At 9, 31-42)

 

“La Chiesa era in pace per tutta la Giudea, la Galilea e la Samaria; essa cresceva e camminava nel timore del Signore, colma del conforto dello Spirito Santo” (At 9, 31).

 

  1. La Chiesa cresceva e camminava nel timore del Signore

 In Palestina la Chiesa viveva non in tempo di persecuzione, ma di tranquillità e di pace, così come stiamo adesso in Italia.

            Che cosa bisogna fare quando la Chiesa è in pace? I sacerdoti devono fare i sacerdoti, i religiosi devono fare i religiosi e i fedeli devono fare i fedeli. Ognuno deve stare al posto suo!

Pietro cammina e conforta; va in giro per le diverse città e insegna. Continua la predicazione, continua la preghiera, continua l’assistenza di Dio , cioè si vive la vita cristiana.

Gli apostoli devono continuare a fare gli apostoli, non per convertire, ma per mantenere viva la fede. Questo dobbiamo fare noi sacerdoti. E i fedeli, non solo devono ascoltare il messaggio del Cristo, ma devono vivere secondo questo messaggio.

 

  1. La Chiesa era colma del conforto dello Spirito Santo

 Gli Atti degli Apostoli ci parlano di un fenomeno particolare: lo Spirito Santo, nella Chiesa che vive in pace, viene incontro ai fedeli in modo straordinario con i miracoli. Oggi gli Atti degli Apostoli ci raccontano due miracoli operati da san Pietro.

            A che servono i miracoli? Non servono a modificare il modo naturale di evolversi degli avvenimenti. Un uomo, se è ammalato, deve andare dal dottore e potrà guarire se la malattia non è grave, altrimenti deve accettare la morte. Il miracolo è una eccezione nelle mani di Dio , per confermare i fedeli nella fede. Il miracolo non modifica gli avvenimenti umani; ne modifica solo qualcuno che diventa segno dell’intervento di Dio nella sua Chiesa, per affermare che tutto ciò che ha detto è vero.

            Oggi ci sono i miracoli nella nostra Chiesa? Sì! I miracoli avvengono, ma non perché i fedeli devono pretendere che si guarisca col miracolo. Dio è con noi, ma solo di tanto in tanto interviene in modo straordinario per dirci: Io sono con voi, tutto ciò che vi ho detto osservatelo perché è vero. Io sono lo stesso Dio . Se opero in modo straordinario voi mi credete; ma io opero in modo straordinario anche nella fede.

            Il miracolo serve a confermarci nella fede; non serve a non farci vivere la vita naturale. Ecco perché nessuno può pretendere il miracolo; è un’eccezione alla regola che Dio fa per un fine specifico: la salvezza delle anime e la conferma della fede.

 

  1. L’atteggiamento del cristiano dinanzi al miracolo

 

Gli atteggiamenti che l’uomo può avere dinanzi al miracolo sono due: Il primo è vedere l’intervento straordinario di Dio , ringraziarlo e rimanere confermati nella fede. Il secondo atteggiamento consiste nel non riconoscere l’intervento straordinario di Dio , non ringraziarlo, non convertirsi e continuare a rimanere lontani dalla fede. Questa è stata la storia della Chiesa nascente e questa è la storia di oggi.

Quante volte io e voi abbiamo detto: Se il Signore facesse i miracoli! I miracoli Dio li fa anche oggi, li ha fatti e li farà. E non pensate che li fa solo a Lourdes, a Paola, a Pompei, a Loreto! Li fa anche a Grottaglie; li ha fatti e li fa, soltanto che noi siamo tanto ciechi da non vederli. Ecco perché non ci convertiamo, non cresciamo nella fede e non la viviamo nell’interezza. Non vediamo il miracolo come un fatto straordinario, ma come un fatto che doveva necessariamente avvenire. La differenza tra i primi cristiani e i cristiani di oggi è che i primi cristiani vedevano i miracoli, li apprezzavano e ne ringraziavano Dio . Noi invece vediamo i miracoli ogni giorno e non li apprezziamo più; li consideriamo una cosa dovuta.

            Non è vero che non ci sono più i miracoli. Quanti miracoli sono avvenuti a casa vostra e non li avete riconosciuti come miracoli!

Io nella mia vita, ho ricevuto spesso dei miracoli. Proprio ieri sera, andando in macchina, una macchina ci ha sbarrato la strada uscendo da un viottolo di campagna, mentre contemporaneamente veniva un’altra macchina in senso contrario. Dovevo morire, invece il Signore mi ha salvato. Voi dite: è stato un caso! No, io tutta la sera sono stato a dire: Grazie, Signore! Grazie! È un miracolo! La nostra macchina che non si poteva fermare, è riuscita a passare
esattamente tra la macchina che si è immessa nella strada e l’altra macchina, e ci siamo salvati tutti. È intervenuto il Padre Eterno che si è messo avanti a noi e ha infilato la nostra macchina in mezzo alle altre due, perché P. Chimienti doveva andare, doveva predicare e doveva tornare sano e salvo e stamattina doveva continuare a parlare a voi e a lodare Dio .

 

 

            conclusione

 

I miracoli li fa il Signore, oggi? Sì, ma siamo tanto ciechi che non li vediamo. Vi dico questo perché notiate i miracoli che il Signore fa a casa vostra e lo ringraziate.

Dio interviene in modo straordinario nella nostra vita, perché vuole essere ringraziato, vuole che continuiamo a vivere secondo Dio . Se si vive bene, bisogna continuare a vivere bene. In qualsiasi momento il diavolo ci può sbarrare la strada, ma Dio interviene sempre.

Figli miei carissimi, i miracoli c’erano, ci sono e ci saranno; soltanto che gli uomini non li vedono. Quindi che aprano gli occhi e vedano gli interventi straordinari di Dio per ringraziarlo, e soprattutto per continuare a vivere secondo Dio !