Togli il cuore di pietra e dammi …il Tuo Cuore – At 8, 26-40 – Gv 6, 44-51

Gv 6, 44-51 – La Vergine indica l’Eucaristia come il pane vivo 12-5-11

Gv 6, 44-52 – L’Eucaristia è il pane vivo

Gv 6, 44-51 – Viviamo l’Eucaristia – 2013

da un’omelia di P. Francesco Chimienti O.M.

I PRINCIPI CHE DIO HA STABILITO

PERCHè UN UOMO SI CONVERTA

(At 8, 26-40)

Mi fermo sugli Atti degli Apostoli, perché sono il modello della Chiesa di oggi. Se volete convertire qualcuno dovete fare così come ha fatto Filippo. Vediamo quali sono i principi che Dio ha stabilito perché un uomo si converta. Lo vuole Dio e lo vogliamo noi.

  1. All’origine di ogni conversione c’è Dio

 

La conversione degli uomini dipende principalmente da Dio , per questo dobbiamo pregarlo e offrire le nostre sofferenze affinché converta i nostri fratelli.

Il primo a muoversi per operare la conversione è Dio . Gesù oggi nel vangelo di san Giovanni ce lo dice espressamente: “Nessuno può venire a me, se non lo attira il Padre che mi ha mandato”. Quindi nessuno arriva al Cristo se non è Dio Padre a prendere questo uomo e a convertirlo.

Chi vuole convertire suo marito deve rivolgersi a Dio . Se Dio si muove, l’anima si converte; se Dio non si muove, l’anima non si converte. La conversione è opera della misericordia infinita di Dio , invece voi credete che per convertire il proprio marito basta andare da lui e dirgli determinate cose. C’è tanta gente che gira attorno a noi e non si converte, perché noi non preghiamo e non soffriamo per loro. Invece la preghiera e la sofferenza costringe Dio ad intervenire per convertire i nostri fratelli.

La Parrocchia vive, se ci sono fedeli che pregano e soffrono per i peccatori. Se invece non ci sono né sacerdoti, né religiosi, né suore, né fedeli che pregano e soffrono per i peccatori, non ci sono conversioni.

  1. Dio chiama l’uomo a collaborare con lui per la conversione dell’altro uomo

 

L’azione dell’uomo è azione di collaborazione. Dio disse a Filippo: “Alzati, va’ verso il mezzogiorno”. Egli si alzò e si mise in cammino.

Se Filippo non si fosse alzato dal luogo dove stava e non si fosse
 messo in cammino sulla strada che discende da Gerusalemme a Gaza, non avremmo avuto la conversione dell’eunuco.

Quindi ci vuole anche P. Chimienti che parli; ci vuole anche una persona che vada da un’altra a comunicarle il pensiero di Dio . Se io non parlo, voi non vi potete convertire, anche se Dio ha già deciso la vostra conversione.

Filippo, mettendosi in cammino, ha visto che sulla strada non c’era nessuno, era deserta; mentre Dio gli aveva detto: Va’ e mettiti in cammino. Vedendo che la strada era deserta, avrebbe potuto pensare: Dio mi ha ingannato! Ma se se ne fosse tornato a casa sua non avremmo avuto la conversione dell’eunuco.

            All’uomo mandato per convertire gli altri uomini, Dio chiede la fede. Gli dice: Tu non devi vedere quello che vedo io; dopo lo vedrai.

A volte vado in una famiglia e vi trovo dei bestemmiatori e penso: Signore, in questo luogo mi hai mandato? Può quest’uomo diventare sacerdote? Noi vediamo delle circostanze che non sono favorevoli al progetto di Dio , ma Dio guarda il cuore. Difatti gli apostoli e i convertiti, i grandi convertiti, sono dei peccatori. Quando Anania fu chiamato da Dio che gli disse: Va’ in quella strada, in quel palazzo dove si trova Saulo, Anania rispose: Ma quello è un persecutore della Chiesa, se vado mi prende e mi mette in carcere!

– A te non interessa questo, tu va’ e fa’ quello che ti dico io! Dio vuole la fede!

Se io passo dinanzi alla strada e trovo un Matteo che sta riscotendo le tasse e che è un grandissimo imbroglione, dico: Quello non sarà mai un apostolo; mentre Gesù lo chiama tra gli apostoli, e invita me a chiamare altri come Matteo.

            L’uomo è il collaboratore di Dio e non deve esprimere giudizi sui fratelli, deve solo fare come Dio gli dice.

Filippo, anche se non vedeva nessuno sulla strada, non se n’è tornato indietro, ma ha continuato a camminare. Poi ha visto un Etiope, seduto su un carro, che leggeva la Parola di Dio . Lo ha incontrato perché ha fatto come Dio gli ha detto.

Non bisogna esprimere giudizi sui fratelli, perché il giudizio lo deve esprimere solo Dio ; l’uomo è soltanto un collaboratore di Dio.

Deve aprire la bocca e deve parlare. Infatti Filippo raggiunse il carro e disse all’Etiope:- Capisci quello che stai leggendo?

– E come lo potrei se non c’è chi me lo spiega? E allora Filippo prese il passo del profeta Isaia e lo spiegò, e spiegandolo annunziò il Vangelo.

  1. L’uomo deve annunziare la Parola di Dio ai fratelli

 

Chi deve fare il catechismo, più che leggere i libri di cultura, deve leggere la Parola di Dio . Nella S. Scrittura è scritto che tutti saranno ammaestrati da Dio . Così ha fatto Gesù con i discepoli di Emmaus. Ha incominciato da Mosè. Dal primo libro della S. Scrittura, e ha spiegato che tutto ciò che riguarda il Messia si è adempiuto in Gesù.

Così si fa nella catechesi: si parte dalla Parola di Dio e si arriva alla fede. La fede dà la conversione. Non si parte dalle chiacchiere!

L’Etiope disse a Filippo: Come posso capire il profeta Isaia, se nessuno mi istruisce? Ecco il compito del catechista.

Il catechista deve istruire e dire: Dio con queste parole vuole dire questo e questo. L’uomo può ascoltare e credere, e in tal caso si salva; ma può ascoltare e non credere, e quindi non si salva. Però se non ci fosse stato Filippo a spiegargli la Parola di Dio , questo Etiope non avrebbe mai potuto avere la fede. Se noi parliamo, alcuni uomini crederanno ed altri no; ma se non parliamo, mai ci sarà la fede.

Perché oggi tutti sono battezzati, ma nessuno è cristiano? Perché abbiamo dato il battesimo, senza dare la fede. Prima del battesimo avremmo dovuto fare la catechesi; ma poiché il battesimo si riceve da piccoli, non l’abbiamo fatta. I genitori poi si sono dati da fare a non far frequentare il catechismo, né in famiglia, né in parrocchia e né a scuola, per questo non si crede più in Dio . Abbiamo ricevuto il sacramento, ma non abbiamo la fede.

Oggi si dice: Sei cristiano? Sì! Perché? Perché mi sono battezzato.

Tu non sei cristiano, perché il cristiano è colui che vive secondo la Parola di Dio ! Hai mai ascoltato la Parola di Dio ? No! Allora non hai la fede!

I vostri figli non sono cristiani, perché voi vi preoccupate di battezzarli appena nati, ma non vi preoccupate appena incominciano a capire, ad insegnare l’amore di Dio , ad insegnare la fede, a fare la catechesi, che incomincia con l’uso della ragione e finisce con la morte, non con la prima comunione; perché Dio più lo conosciamo, più lo amiamo e più lo serviamo; meno lo conosciamo, meno lo amiamo e meno lo serviamo. Abbiamo dato il battesimo; ma chi di noi si preoccupa di far crescere nella fede?

            In Italia c’è un altro difetto: la presunzione. Gli uomini, oggi, credono di sapere tutto, invece sono dei grossi ignoranti. In questo caso sono loro che non vogliono ascoltare la spiegazione della Parola di Dio .

Filippo annunzia la parola di Dio e l’Etiope crede; però è anche vero che ci sono alcuni uomini che non credono. Ma, se si annunzia, moltissimi uomini crederanno.

Dopo aver creduto l’Etiope disse: C’è l’acqua, perché non mi battezzi?

Noi invece diamo il Battesimo senza la catechesi. Voi mi direte: Padre, ma la Chiesa ha fatto sempre così! L’ha fatto perché i genitori, quando portano il bambino a battezzare, si impegnano a fare dopo quello che si doveva fare prima; cioè si impegnano ad educare cristianamente il proprio figlio non appena ha l’uso di ragione. Ma poi si guardano bene dal prendere il figlio per portarlo al catechismo. Per questo abbiamo cristiani che sono battezzati, ma sono pagani. Non sono io che lo dico. A Roma stanno discutendo sulla situazione italiana e stanno dicendo che l’Italia è pagana.

“Quando furono usciti dall’acqua, lo Spirito del Signore rapì Filippo e l’eunuco non lo vide più e proseguì pieno di gioia il suo cammino” (At 8, 39).

Filippo fu condotto per un’altra strada, la strada della evangelizzazione, perché catechista era e catechista doveva rimanere, non si doveva legare all’Etiope; per cui ognuno continuò per la sua strada. Invece noi ci leghiamo a determinate persone; e gli altri quando li convertiremo?

            conclusione

 

Chiediamoci: Il Signore mi ha mandato ad annunziare il Vangelo? Sì! E sono andato? Agisco come Filippo?

Se non facciamo così, le conversioni non le avremo mai; infatti stiamo diminuendo, non crescendo!

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