E incontro chi Ti ama e Ti incontro… – At 3, 1-10 – Lc 24, 13-35

Lc 24,13-35 – Il Cristo risorto cammina con noi ma nessuno lo riconosce – 2011

Lc 24, – 13-35 – Il Cristo da i segni della sua risurrezione – 2012

Lc 24, 13-35 – Gesù in cammino con i discepoli di Emmaus – 2013

da un’omelia di P. Francesco Chimienti O.m.

 

 

 

 

IL PROFETA Dà AGLI ALTRI

QUEL CRISTO CHE HA DENTRO DI sé

(At 3, 1-10)

“Quello che ho te lo do” (At 3, 6).

Sono le parole che Pietro dice ad un uomo storpio fin dalla nascita e povero, infatti chiedeva l’elemosina per vivere.

            Cosa aveva Pietro? Aveva Cristo e lo dà a questo storpio, che risolve così ogni suo problema.

Facendo la meditazione su questo episodio , ho riconosciuto di essere uno storpio, perché il peccato veniale, le cattive inclinazioni, certe miserie mi hanno ridotto storpio nell’anima, mi hanno impoverito. Non sono un morto, perché è il peccato mortale che fa morire nell’anima, ma sono uno storpio. A fianco a me ci sono altri storpi ed altri poveri. La prima domanda che mi sono posto stamattina è questa:

  1. Io ho il Cristo?

 Incomincio da me, perché la prima carità si deve usare verso se stessi. Nessuno può dare ciò che non ha. Se voglio dare il Cristo, lo devo possedere nella pienezza.

Dio è presente nell’anima con la sua grazia? Quanta pienezza di grazia ho?

Posso possedere il Cristo come Parola, perché è parola di vita eterna; ma cosa possiedo della parola del Cristo? Quanta ne possiedo? Questo è stato sempre l’interrogativo della mia vita e lo è tutt’ora. Vorrei comunicare a voi lo stesso tormento che ho io, circa il possesso della Parola di Dio !

Se ho la grazia e se ho la Parola, quanta grazia ho? Quant’acqua c’è nell’anima mia? Un bicchiere, una damigiana, un lago? Non perché ho un bicchiere d’acqua, posso dire di avere l’acqua, perché non basta a dissetare neanche me stesso.

Dice Gesù: Siate perfetti come è perfetto il Padre vostro che è nei cieli. Sono impegnato a riempire l’anima mia dell’oceano di Dio , o sono contento delle quattro gocce di acqua che ho?

Gesù ha detto che il Regno dei cieli lo conquistano solo i violenti. Ho questa ferma volontà di salvarmi e di arrivare alle più grandi altezze della santità o mi sono fermato lungo la strada e sto guardando gli orizzonti limitati che la meta raggiunta mi può dare? Quello che ho basta solo a me o posso darlo anche agli altri?

  1. Conosco la Parola di Dio ?

 Il secondo mio tormento si trasforma in questa domanda: Ho tanta parola del Cristo, che possa estinguere le esigenze dell’anima mia e di quella degli altri? Quanta parola di Dio ho accumulato, meditato e trasformato in vita? La mia risposta è: tanto poco quanto niente!

È vero che ne ho poca, però ogni giorno intendo arricchirmi di Parola di Dio e con una goccia al giorno alla fine dell’anno riempirò qualche bicchiere di acqua.

            conclusione

“Quello che ho te lo do: nel nome di Gesù Cristo, il Nazareno, cammina!” (At 3, 6).

Sarà la grazia di Dio a raddrizzarmi e a farmi camminare. Più grazia e più Parola di Dio ho, più mi raddrizzerò e più camminerò. Allora potrò camminare per le vie del mondo e dire ai fratelli: Quello che ho te lo do! Altrimenti mi illuderò di dare, perché, come dice il profeta Geremia, se la cisterna è screpolata l’acqua della grazia e della Parola di Dio si perde.

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