In Te Signore, vivo – Ger 20, 10-13 – Gv 10, 31-42

Gv 10,31-42 – Gesù è il Figlio di Dio 15-4-11

Gv 10, 31-42 -Gesù dichiara di essere il figlio di Dio

Gv 10,31-42 – Gesù vuole fare ragionare i suoi nemici

 

da un’omelia di P. Francesco Chimienti O.M.

06.04.1979

 

FIDUCIA IN DIO, NOSTRO LIBERATORE

(Ger 20, 10-13)

 

“Il Signore è al tuo fianco come un prode valoroso”

(Ger 20, 11)

 

Il profeta Geremia aveva dei nemici che lo tormentavano. Di solito i nemici usano due tattiche per fare il male: una nascosta, cioè ti fanno il male ma non se ne fanno accorgere; un’altra invece è manifesta, cioè ti affrontano a viso scoperto.

Coloro che fanno il male di nascosto sono quelli che si dichiarano amici, ma sono amici apparenti, dinanzi fanno gli amici, mentre di dietro fanno i nemici, perché lo sono. Invece quelli che fanno il male sfacciatamente, sono quelli che si dichiarano nemici.

Il profeta Geremia aveva tutte e due queste specie di nemici, per cui non ce la faceva più!

Quelli che facevano gli amici, dicevano agli altri: andate voi avanti, fategli voi del male, fatelo cadere, in modo che di lui non se ne parli più.

Il profeta dinanzi a questa situazione doveva o disperarsi o mettersi nelle mani di Dio.

La disperazione non è degli uomini forti, è dei vili. Poiché Geremia non era un vile, ma un uomo santo, buono, forte, si mette nelle mani di Dio: Signore, liberami dagli amici che mi vogliono fare il male di nascosto e liberami dai nemici che mi vogliono fare il male. Signore, in te io confido.

Quando l’uomo confida nel Signore, il Signore si mette al suo fianco, alla sua destra, come un guerriero valoroso, e non permette a nessuno di avvicinarsi e di fargli male. Essendo forte, essendo vincitore e sempre vincitore, quando i nemici si avvicinano, li mette a terra.

In quel tempo non c’era la pistola, non c’era il fucile mitragliatore, c’era la spada, ecco perché Geremia pensa a un guerriero con la spada che sconfigge e getta a terra l’avversario.

          “Per questo i miei persecutori cadranno e non potranno prevalere” (Ger 20, 11).

Poi, rivolto al Signore, dice: Signore, tu sei il mio scudo. Allora si usava lo scudo per difesa. Il Signore si sarebbe messo davanti a lui e non avrebbe permesso che gli altri gli potessero nuocere.

Gesù, quando parlò della fiducia che dobbiamo avere in lui, disse:

          “Venite a me, voi tutti, che siete affaticati e oppressi e io vi ristorerò” (Mt 11, 28).

Ecco il pensiero che io metto dinanzi a voi: non abbiate paura né degli amici, né dei nemici. È chiaro degli amici apparenti, perché gli amici veri sono disposti anche a morire per noi. L’amicizia è una cosa molto bella, però ci sono anche quelli che fanno gli amici davanti e i nemici di dietro. E allora quando vi troverete in questa necessità dite: Signore, io confido in te, liberami dai nemici nascosti e dai nemici manifesti.

Voi dite un proverbio che non è giusto, è falso: dai nemici mi guardo io, dagli amici mi guardi Iddio! È falso perché gli amici veri fanno del bene sempre. Sono i falsi amici, che in realtà sono dei nemici nascosti, quelli che ci fanno il male. E allora: Signore, io confido in te, liberami tu dai nemici che si vedono e dai nemici che non si vedono. Dio certamente ci libererà.

Alla fine dice: Signore, io ti ringrazio, perché hai ascoltato la preghiera di questo poveretto che ti ha chiesto aiuto. Ti ringrazio perché mi hai liberato da tutti i miei nemici, sia da quelli che conoscevo, sia da quelli che non conoscevo.

          Abbiate questa fiducia. Dice san Giovanni: abbiate fiducia in questo Dio, che ha sconfitto il mondo e tutti i suoi nemici. Un solo nemico è rimasto sulla terra, che Gesù ancora non ha sconfitto; l’ha sconfitto in sé, ma non lo ha sconfitto in noi: è la morte.

Non l’ha sconfitta ancora perché anche noi morremo, però la sconfiggerà alla fine del mondo. Allora non ci sarà più morte.