Dio è Amore, non temere mai! – Es 3, 1-6.9-12 – Lc 13, 1-9

Pace, pace, pace

da un’omelia di P. Francesco Chimienti O.M.

Martina Franca 14.07.1993

Dio è AMORE CHE ILLUMINA, CHE RISCALDA,

 CHE Dà FORZA ALL’UOMO

(Es 3, 1-6. 9-12)

Mi fermo sulla prima lettura, tratta dal libro dell’Esodo. Le parole che mi hanno colpito sono: “Dio apparve a Mosè in una fiamma di fuoco in mezzo a un roveto” (Es 3, 2).

Queste parole e tutto il testo mi hanno suggerito l’idea con la quale il Signore ha voluto parlare all’anima mia: Dio è amore che illumina, che si dona, che riscalda; è amore che dà forza all’uomo.

I. Dio è amore, è fuoco che arde e non si consuma, è amore che si dona

 

         Il Signore gli apparve in una fiamma di fuoco in mezzo a un roveto. Egli guardò ed ecco: il roveto ardeva nel fuoco, ma quel roveto non si consumava” (Es 3, 2).

  1. L’amore di Dio si effonde su tutte le creature

Il simbolismo del fuoco indica Dio Amore, perché Dio è un fuoco che arde e non si consuma.

  1. Giovanni, volendo definire Dio, disse: “Dio è amore; chi sta nell’amore dimora in Dio e Dio in lui” (1 Gv 4, 16).

Se la creatura rimane nella carità rimane in Dio, perché Dio è carità, è amore, e come ricompensa si dona alla creatura.

La creatura che ama ha in dono l’amore stesso di Dio, ha in dono Dio stesso!

Dice la S. Scrittura: “La sua tenerezza si espande su tutte le creature” (Sal 144, 9).

La creazione è proprio l’espressione dell’amore che si dona, e l’uomo, creato da Dio e mantenuto nella sussistenza da Dio, è l’espressione vivente dell’amore di Dio, che ha voluto perpetuare se stesso in lui. Chi vive di fede vede in sé e in tutte le creature l’espressione dell’amore di Dio.

Dio è amore, Dio rimane amore, Dio si rivela nell’amore; non ha espressione che non si riduca all’amore. Anche quando parliamo dei diversi attributi di Dio, e diciamo che è creatore, ci mantiene nella sussistenza, è giustizia, misericordia, perdono, pazienza, non facciamo altro che sottolineare le espressioni dell’amore, perché questi attributi sono manifestazioni dell’amore. Ecco perché, continuamente, nella S. Scrittura si dice che Dio è buono.

Nel libro della Genesi leggiamo che Dio vide che ciò che aveva creato era buono (cfr. Gn 1, 18). Dio è bontà infinita, amore infinito; ecco perché anche nelle azioni di Dio dobbiamo vedere solo ed esclusivamente l’amore.

Dice san Giacomo che una sorgente di amore non può dare che amore (cfr. Gc 3, 11). Tutto si riduce all’amore.

È difficile per l’uomo capire questo, soprattutto quando affronta il problema del dolore e del male, ma la Bibbia, attraverso vari episodi, tra cui quello di Giuseppe, ci fa vedere che Dio non permette il male, se non per tradurre quel male in bene, perché Lui è amore e tutto trasforma in amore.

  1. Dio ama e non si esaurisce nell’amore

Dio è diverso dagli uomini. Gli uomini danno e si esauriscono, Dio effonde il suo amore su tutte le creature, ma non si esaurisce. Il suo amore non si consuma, è simile alla fiamma di fuoco in mezzo al roveto. Il roveto ardeva nel fuoco, ma non si consumava.

È bellissimo sapere che Dio è amore, dà l’amore e non si consuma nell’amore! Continua ad essere amore infinito: più dà e più ha, per cui più riceviamo e più possiamo avere. Non ci sarà nessun momento della nostra esistenza in cui potremo dire che Dio non è amore.

Dio è amore purissimo ed è amore che non si esaurisce; Dio è amore che non rimane in se stesso, ma è un amore che si espande, che si dona e che trova la sua felicità nel donarsi.

  1. Dio ama e vuole essere amato

Non c’è ricompensa all’amore se non l’amore stesso. Colui che ama fa prigioniero d’amore il Cristo, ma nel medesimo tempo il Cristo che ama, fa prigioniera la creatura. Diventiamo prigionieri a vicenda: io amo, e Dio fa tutto quello che io gli chiedo; Dio mi ama, e io debbo fare tutto quello che Egli vuole da me. Amore con amore si paga. Lui mi dà l’amore e io debbo rispondere con l’amore.

II. Dio è amore che illumina

Il fuoco è luce e Dio è luce. Continuamente la S. Scrittura parla di Dio luce.

Gesù, figlio di Dio, in una delle sue proclamazioni, disse: “Io sono la luce del mondo” (Gv 8, 12).

Dio è luce sulla terra ed è luce nel cielo. Quando andremo in paradiso saremo sempre nella luce, perché Dio è luce, e il Cristo, Agnello di Dio, è luce. In paradiso non avremo più bisogno né di luce di sole, né di luce di luna per la notte, né di lampada, perché Dio stesso sarà la nostra luce. Dio è luce, sta nella luce e illumina tutti gli uomini che vengono in questo mondo.

Con la sua luce il Signore dice all’uomo, prima di tutto, che Egli esiste e poi che è Santo.

Dice san Paolo: Chi crede, deve credere per prima cosa che Dio esiste, poi che Dio è onnipotente e che è giudice.

         Il Signore fa capire a Mosè che lui è Santo, infatti gli dice: “Non avvicinarti! Togliti i sandali dai piedi, perché il luogo sul quale tu stai è una terra santa!” (Es 3, 5).

La prima cosa che l’uomo deve capire è di essere un peccatore che deve diventare santo, e che non lo diventerà, se non con l’intervento di Dio, che gli toglierà il peccato e gli darà la santità.

         Dio manifesta a Mosè la sua esistenza, infatti gli dice:               “Io sono il Dio di tuo padre, il Dio di Isacco, il Dio di Giacobbe” (Es 3, 6).

Dio si rivela: illumina la mente dell’uomo, gli fa capire ciò che Egli è, ciò che ha e ciò che dà. Noi di Dio sappiamo tutto, in quanto si è a noi rivelato per mezzo della S. Scrittura e attraverso il suo contatto diretto con la creatura nella preghiera.

Nel cristiano non può mancare la preghiera, perché la preghiera è comunicazione con Dio, ma è anche comunicazione di Dio alla creatura. Dio col suo amore comunica all’uomo ciò che è, gli dà i suoi doni e gli dice ciò che vuole.

Gesù un giorno esclamò: “Ti benedico, o Padre, perché hai tenuto nascoste queste cose ai sapienti e agli intelligenti e le hai rivelate ai piccoli” (Mt 11, 26), cioè a coloro che non pretendono di avere nessuna scienza, se non la scienza di Dio.

E ancora ha detto: “Nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio lo voglia rivelare” (Mt 11, 27).

Dio, amore, rivela alla creatura tutti i suoi misteri.

III. Dio è amore che riscalda, che si commuove e che comunica la sua commozione

Il Signore disse a Mosè: “Il grido degli Israeliti è arrivato fino a me e io stesso ho visto l’oppressione con cui gli Egiziani li tormentano” (Es 3, 9).

Il Signore si commuove dinanzi alla situazione disastrosa del suo popolo e comunica questa sua commozione a Mosè, affinché, preso dall’amore di Dio, possa trasformare questo amore in amore del prossimo.

Bisogna amare Dio per fare la sua volontà, perché l’amore consiste nel fare quello che Dio dice. A Mosè il Signore disse: Ora va’ a liberare il mio popolo (cfr. Es 3, 10).

Bisogna avere anche amore del prossimo per commuoverci dei nostri fratelli e per aiutarli ad uscire fuori dall’oppressione.

         Dio è un fuoco di amore che riscalda gli uomini, che comunica il suo amore alle creature e si trasforma in amore verso Dio e in amore verso il prossimo.

  1. Dio è amore che dà forza

Il Signore disse a Mosè: “Ora va’! Io ti mando dal faraone. Fa’ uscire dall’Egitto il mio popolo …Io sarò con te” (Es 3, 10. 12).

Dio comunica il suo amore a Mosè per dargli la forza di compiere la missione di liberare il popolo d’Israele dalla schiavitù di Egitto. Gli dà la forza di superare le diverse difficoltà che incontrerà nel corso della sua vita per compiere la sua missione. Gli dà la forza di vincere i diversi nemici che incontrerà; di essere fedele al suo sì, detto una volta e mantenuto sino alla fine; di essere fedele senza scoraggiamenti, senza tentennamenti e senza tornare indietro.

Se vi soffermate sulle diverse risposte di Mosè al Signore, vi accorgete che egli non voleva compiere la missione che Dio gli affidava, perché la vedeva superiore alle sue forze. Il Signore però gli risponde sempre: Non sarai tu, ma sarò io a liberare il popolo d’Israele! Io ti darò tutto ciò che è necessario per compiere la missione che ti affido. Io ti mando dal faraone e io sarò con te! Ma tu servimi!

Quando Mosè gli disse: “Chi sono io per andare dal faraone e per fare uscire dall’Egitto gli Israeliti” (Es 3, 11), il Signore gli fece capire che nulla era e nulla rimaneva e che non sarebbe stato lui a compiere la missione, ma Dio stesso. Gli uomini vedranno che sarai tu a liberare il popolo d’Israele, ma in effetti sapranno che sono Io. Infatti tutte le volte che ti troverai in difficoltà, non sarai tu a risolvere i problemi, ma sarò Io in te a risolverli.

Leggete la storia di Mosè e vi convincerete di questa verità.

         CONCLUSIONE

Dio è fuoco, quindi è amore che si dona, è amore che illumina, è amore che riscalda, è amore che dà forza, però il vero pensiero che vi consegno è che il Signore Dio che si è manifestato come fuoco, cioè come amore nel roveto che non si consumava sul monte Sinai, adesso si è incarnato e sta nell’Eucaristia.

  1. Il Cristo Eucaristia è amore che si dona

Voler parlare di Cristo nell’Eucaristia, del Dio fatto pane per cibare ogni giorno tutti gli uomini, significa parlare di un Dio amore che si dona.

Quando andate in chiesa, sappiate che lì c’è un Dio che si dona, perché è un Dio amore.

Parlare di amore senza donazione è parlare di egoismo. Chi si dona, ama. Chi non si dona, è amato, ma non ama.

Chi è generoso si dona, chi è totale si dona; quindi chi è generoso ama e chi è totale ama.

Gesù nell’Eucaristia non ha serbato nulla per sé. Si è donato totalmente e si dona totalmente ed è sempre a nostra disposizione nella donazione più totale, in corpo, sangue, anima e divinità. Egli dona tutto ciò che è. In questo sta l’amore. L’amore non è calcolo, è donazione.

Tutte le volte che vi donate, amate; quando non vi donate, non amate.

Vi dovete donare a Dio e vi dovete donare al prossimo. La vostra donazione fatta nell’amore è avvenuta nel giorno della consacrazione. Tutto ciò che avevate e tutto ciò che eravate, l’avete dato. Il guaio nostro è che tutto ciò che abbiamo dato, poi lo ritiriamo e ce lo riprendiamo.

Quando andate da Gesù Sacramentato ricordatevi di farvi rosse, rosse, perché Egli è l’amore che si dona, mentre noi siamo l’amore che si dona solo a parole, quindi non ama, non si dona, è egoista, vuole ricevere e non vuole dare.

  1. Il Cristo Eucaristia è amore che illumina

Non si può andare in chiesa da Gesù Sacramentato senza essere illuminati da Lui, che è il sole venuto nel mondo per illuminare tutti gli uomini. E quando c’è il sole, c’è la luce!

Dinanzi a Lui i santi hanno capito i misteri di Dio, i misteri del suo agire, i misteri del suo amore! Con Lui hanno capito tutto.

Quando volete capire qualche cosa di Dio e dell’azione di Dio in voi, dovete andare da Gesù Eucaristia. Non ve ne andrete senza aver ricevuto la luce.

  1. Gesù Eucaristia è amore che riscalda

Dio è amore e comunica l’amore; è sorgente di amore che comunica l’amore, senza esaurirsi. Più dà, più noi riceviamo; meno dà, meno riceviamo. Possiamo andare da Gesù mille volte, diecimila volte, e sempre riceveremo altro amore. All’amore si aggiunge altro amore.

  1. Il Cristo Eucaristia è amore che si commuove e che comunica la sua commozione

Potete comunicargli tutte le vostre miserie, perché non è un Dio indifferente alle vostre vicende.

Dio si commuove nel vedere tanti suoi figli sulla terra senza la conoscenza del vero Dio e delle verità di fede, e comunica a noi sacerdoti, a voi Missionarie della Parola di Dio, a voi catechisti la commozione che prova per i suoi figli, che hanno fame e non sono sfamati dal pane della Parola di Dio! E allora noi ci commuoviamo e andiamo per le vie del mondo a comunicare e a dare il pane che gli altri non hanno.

 

  1. Il Cristo Eucaristia è amore che dà forza

Non si può uscire dalla visita a Gesù Sacramentato senza sentirsi più forti, perché Egli è colui che dà la forza. Nell’Eucaristia c’è il nostro Dio!

È impari la nostra missione, paragonata alle forze di cui disponiamo. Infatti non siamo capaci di fare quello che il Signore ci dice, però è Lui che ci comunica la forza: Va’! Io ti mando. Fa’ uscire dal peccato i tuoi fratelli. Io sarò con te! Non aver paura! Non temere! Coraggio, non scoraggiarti! Continua per la tua strada, non ritornare indietro! Io sono con te! Io farò di te un muro di bronzo. Gli altri si romperanno la testa, sbattendo contro di te, ma a te nessuno potrà fare niente! (Cfr. Ger 15, 20).

“Anche i capelli del vostro capo, ha detto Gesù, sono tutti contati” (Lc 12, 7), non potrà caderne nemmeno uno senza il suo permesso.

         Andate a fare la visita a Gesù Sacramentato anche quando siete aride, certamente ne uscirete cambiate, perché Dio è amore che si dona; capirete qualche cosa in più, perché Egli è amore che illumina; certamente uscirete con più amore, perché è amore che riscalda; uscirete più forti, perché è amore che dà forza.

Se veramente volete cambiare, dovete usare questo mezzo! Incominciate con la visita a Gesù Sacramentato di cinque minuti, per poi passare a dieci, a quindici, a venti, a venticinque, a trenta minuti…

         Il mio consiglio è questo: Cercate di consumare più tempo ai piedi dell’altare! E la trasformazione dell’anima vostra da umana in divina e da peccatrice in santa sarà un’opera evidente del Dio amore! Allora anche in voi si avvereranno le parole: Dio è amore e chi rimane nella carità rimane in Dio e Dio in lui.

Quel Dio che sta dentro di voi portatelo poi per le vie del mondo, affinché entri nelle anime dei vostri fratelli e possa operare in loro gli stessi miracoli che ha operato in voi: la donazione, l’illuminazione, l’aumento dell’amore e la forza che trasforma l’uomo da umano in divino.