Ti amo, mia creatura – Gn 37, 3-4 – Mt 33-43.45-46

da un’omelia di P. Francesco Chimienti O.M.

MI SALVERò PER L’INFINITA MISERICORDIA DI DIO

(Gn 37, 3-4)

La prima lettura di oggi risponde alla domanda che in quaresima noi facciamo al Signore: “Chi ci salverà?”. La quaresima è infatti tempo di salvezza e di perdono.

La prima lettura parla di Giuseppe che, venduto dai fratelli ai mercanti d’Egitto per invidia, odio e gelosia, fu poi, nelle mani di Dio, strumento di salvezza dei suoi fratelli e del suo stesso popolo.

Chi ci salverà? Ci salverà Dio per mezzo del suo Figlio, Gesù Cristo. Dovete farvi due convinzioni profonde:

  1. Mi salverò per le opere buone che io farò o mi salverò per la infinita misericordia di Dio?

La risposta è: mi salverò per la misericordia infinita di Dio, perché le opere buone le faccio e non le faccio; faccio quelle cattive e quelle buone, e poiché sono incostante nessuno mi può dare la perseveranza nel bene se non Dio. Mi salverò perché Dio mi salverà per mezzo di Gesù Cristo suo figlio. Da solo non posso salvarmi.

Ogni giorno nella vostra preghiera dovete dire: “Signore, salvami!”, “Signore, grazie, tu mi hai salvato!”.

Questa è la prima convinzione.

  1. Bisogna pregare per la salvezza dei propri cari

Ho mio marito da salvare, mia moglie, mio figlio, mia sorella, un mio amico, un mio nemico; chi li salverà? Io o Dio? Li salverà Dio per mezzo di Gesù Cristo; tu non salvi proprio niente.

Ecco la necessità di pregare il Signore affinché salvi mio fratello. Ecco la necessità di soffrire per salvare mio fratello; ma tutto parte da Dio e tutto arriva a Dio.

Vi devo dire la verità, nella mia vita non avevo capito questo. Credevo che potevo io salvare gli altri, e allora mi davo da fare e non salvavo niente; fino a quando ho capito che chi salva è Dio.

Mettiti in ginocchio e prega umilmente, chiedi questa grazia a Dio e Dio può servirsi anche della tua parola come può servirsi della parola di chi nemmeno tu pensi, anche di una persona che hai conosciuto per caso. È Dio che si serve della parola di chi vuole per salvarti. È quello che successe a quell’uomo che aveva scritto per tutta la vita contro Dio e contro la Chiesa, accanito bestemmiatore e fervente comunista. Un giorno, preso da curiosità, si reca a S. Giovanni Rotondo a sfidare P. Pio: Voglio vedere questo monaco che tutti dicono santo, gli dimostrerò io che Dio non esiste.

Come comunista seguiva infatti la teoria materialista. Il materialismo è la distruzione di ogni principio soprannaturale, divino e spirituale. Non si crede in Dio, né al Cristo, né all’anima, solo alla materia. Questa è la vita, godiamocela, spariamoci a vicenda! Si ammazza l’altro per possedere le ricchezze dell’altro!

Quest’uomo dunque voleva dimostrare a P. Pio che Dio non esiste. Con P. Pio era quasi impossibile parlare. Un Padre cappuccino gli aveva detto: Tu vuoi discutere con P. Pio sull’esistenza di Dio? P. Pio è un uomo che prega, non discute; prega, confessa, celebra la Messa, la cui durate è tre ore, ma che si metta a discutere con te è impossibile. Concede sì e no una parola per ciascuno.

Poiché insisteva, gli disse: Posso farti solo un favore. Fra poco io e un altro cappuccino accompagneremo P. Pio nella sua cella, passeremo lungo il corridoio, aspettaci lì. Quando arriva vicino a te lo faccio fermare, però ricordati devi dire una sola frase, non di più, altrimenti non ti dà retta, se ne và. Con lui non si può discutere.

Trovatosi dinanzi a P. Pio, di tutto il lungo discorso che aveva preparato riuscì a balbettare soltanto confusamente queste parole: “Io non credo in Dio”. E P. Pio, fissandolo con il suo sguardo ardente e penetrante, gli rispose: “Ma Dio crede in te”, e lo lasciò con questa frase martellante che lo ha convertito.

            Concludendo, vi dico: Chi converte è Dio; chi ci salva è Dio. Credetegli!