Mio Signore voglio la vera Vita, la Tua! – Is 1,10.16-20 – Mt 23, 1-12

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Is 1, 10-20 Lavatevi purificatevi

Is 1, 16 – Lavatevi purificatevi

Voi fate le opere per essere ammirati – Mt 23, 1-12 -2011

Mt 23, 1-12 – Due peccati da eliminare durante la Quaresima – 2013

da un’omelia di P. Francesco Chimienti O.M.

Martina Franca 11.07.1988

GIUDICARE GLI ALTRI E AVERE INVIDIA

 SONO DUE PECCATI DA ELIMINARE

 

“Togliete dalla mia vista il male delle vostre azioni.

 Cessate di fare il male e imparate a fare il bene”

(Is 1, 16-17)

          “Che m’importa dei vostri sacrifici senza numero?…Smettete di presentare offerte inutili, dice il Signore… Quando stendete le mani, io distolgo gli occhi da voi. Anche se moltiplicate le preghiere, io non ascolto. Le vostre mani grondano sangue” (Is 1, 11-15).

Ci sono nell’Istituto dei mali da eliminare? Sì. Ve ne indico due: giudicare gli altri e avere invidia.

  1. Dovete eliminare dalla vostra vita il giudizio sugli altri

Questo è un male che voi fate: giudicate gli altri, criticate gli altri, vi lamentate degli altri.

Eliminare queste cose è un impegno da non rimandare. Sono peccati da eliminare ad ogni costo, nello spazio di un mese, perché se giudicate, se criticate, se mormorate Dio non vi ascolta.

Non fate distinzione tra peccato veniale e peccato mortale, questi sono peccati d’intelletto, che sono molto più gravi di quelli che noi chiamiamo peccati sessuali, dai quali vi guardate benissimo!

Il Signore perdona facilmente i peccati sessuali, perché tante volte sono frutto di miserie e di passioni; ma i peccati di giudizio sono frutto di malizia.

Se questo peccato ve lo portate dietro da tre anni, quattro anni, cinque anni e notate che state ancora allo stesso punto, cioè non avete eliminato il difetto di giudicare, di mormorare, di criticare, di borbottare sul modo di agire degli altri, vi chiedo di non rimandare!

Vorrei che vi convinceste che questo non è un peccato da togliere rimandando, ma è un peccato da togliere impegnandosi fino allo spasimo, cioè chiedendo perdono e umiliandosi dinanzi agli altri, quando lo fate. Questo è il peccato che san Francesco vuole sia eliminato dalla vostra condotta, perché c’è!

  1. Il secondo peccato che esiste nell’Istituto, che io vedo e che vede Dio, ma che deve essere eliminato senza rimandare è l’invidia.

Chi ha invidia: o gioisce del male degli altri o si dispiace del bene degli altri.

Voi non peccate nell’invidia gioendo del male degli altri, perché quando qualcuno compie del male vi dispiacete; allo stesso modo, quando a qualcuna succede qualche inconveniente, vi dispiacete e vi fate in mille pezzi per aiutarla. Purtroppo voi vi dispiacete del bene degli altri. Infatti, non appena l’altra è lodata, subito vi dispiacete; non appena l’altra si afferma, subito vi dispiacete.

Questo atteggiamento è diabolico: solo il diavolo è contento del male e si dispiace del bene, tanto è vero che viene sulla terra e ci tenta per toglierci il bene della grazia di Dio e tutti gli altri beni che abbiamo ricevuto, tramite la grazia.

Io non posso mai aprire la bocca e lodare una di voi che subito l’altra si dispiace.

Il vostro non è un dispiacere a livello di sentimento, ma di parole e di azioni. In ogni peccato esistono tre aspetti: azione, parole e sentimento. Non è il sentimento implicato in voi, è l’azione, infatti vi dispiacete tanto da mettervi a piangere perché non siete state lodate.

Ma che c’entra la rosa col garofano? Se io ho detto che la rosa è bella, perché si deve dispiacere il garofano?

Ho detto che la rosa è bella, ma non ho detto che il garofano è brutto! Bisogna gioire perché il profumo dell’altra inonda anche la mia esistenza; la sua bellezza, la sua grandezza, il suo dono è per me! Che significa allora questa invidia?

Il vostro è un grosso difetto. Non state a discutere se è un peccato mortale o un peccato veniale, è un difetto che deve essere distrutto, eliminato; è un serpente, è una vipera che dobbiamo uccidere, schiacciandone la testa.

Se in voi ci sono questi sentimenti, le parole che ha detto il profeta Isaia per il popolo d’Israele sono per voi!

Vi dice il Signore: Quando voi pregate distolgo gli occhi da voi! Anche se moltiplicate le preghiere, io non le ascolto. Non so che farmene della vostra comunione, della vostra Messa, della vostra Liturgia delle Ore, di tutte le opere che fate! Dovete essere impegnate nel cessare di fare il male. Togliete il male delle vostre azioni dalla mia vista!

  1. Vi consegno questi due impegni, perché mi dispiace di vedere san Francesco sofferente per i vostri atteggiamenti di giudizio e di invidia. Non li accetta!

Io da anni sono dispiaciuto per questi vostri difetti, ai quali siete caramente legate. Io me ne dispiaccio e l’Istituto non può camminare.

Il Signore dice: Sono sazio dei vostri olocausti, non li gradisco. Perché venite a calpestare gli atri del mio tempio? Non so che farmene delle vostre offerte inutili, l’incenso è un abominio per me! (Cfr. Is 1, 11-13).

  • Se volete essere gradite a Dio, dovete togliervi i difetti del mormorare, del giudicare, del criticare e dell’invidia

San Paolo ci invita a togliere prima di tutto il difetto di giudicare.

          “Sei inescusabile, chiunque tu sia, o uomo che giudichi; perché mentre giudichi gli altri, condanni te stesso; infatti tu che giudichi, fai le medesime cose… Pensi forse di sfuggire al giudizio di Dio? (Rm 2, 1. 3).

Tenete gli occhi fissi su voi stessi, perché questo tempo è tutto guadagnato. Togliete gli occhi dai vostri fratelli, perché non sarete voi a giudicarli.

Quindi non giudicate, non mormorate, non criticate, non lamentatevi, non borbottate, perché non siete responsabili dei vostri fratelli.

 

  • La seconda cosa che vi chiedo è: gioite del bene degli altri, non dispiacetevi del bene degli altri, perché il bene degli altri è bene vostro.

Dio è amore, è buono, effonde il suo amore su tutte le creature; perché vi dovete dispiacere del suo modo di agire?

Se la tenerezza di Dio si espande non solo sugli uomini ma su tutte la creature (Sal 145, 9), perché vi dovete dispiacere?

Ognuno riceve una parte dell’amore di Cristo e lo glorificheremo insieme, perché facciamo parte di una orchestra in cui ciascuno suona il suo strumento. Chi ha il clarino non deve invidiare chi ha il trombone, così come chi ha il trombone non deve invidiare chi ha l’arpa; chi ha l’arpa non deve invidiare chi ha il tamburo, perché nell’orchestra di Dio serve l’arpa, il tamburo, il trombone, il clarino; servono tutti!

Non so come devo dirvi queste cose, ma questo è il pensiero di Dio, è il pensiero del Padre, è il pensiero di san Francesco!

L’eliminazione di questi difetti non è più da rimandare. Impegnatevi da oggi a non giudicare gli altri e a non dispiacervi del loro bene.

          CONCLUSIONE

Vi dovete impegnare a non peccare più: umiliandovi dinanzi a Dio con la preghiera, e dinanzi agli uomini col riconoscere la propria colpa.

Quando sbagliate dite: Ho peccato, ti chiedo scusa! Sono stata seguace del diavolo!

A furia di umiliarvi, facilmente il Signore vi darà la grazia.

La seconda cosa che dovete fare è pregare. Dite: Signore, distruggi questa vipera che ho nel cuore, che si nasconde e che si chiama: giudicare l’altro, invidiare l’altro.

          Io ricordo sempre l’episodio della S. Scrittura delle prime pagine della Genesi, quando Dio dinanzi al peccato dice al diavolo:

          “Io porrò inimicizia tra te e la donna, tra la tua stirpe e la sua stirpe: questa ti schiaccerà la testa e tu le insidierai il calcagno” (Gn 3, 15).

Capo degli uni sarà il Cristo, capo degli altri sarà il diavolo. Discendenti del Cristo saranno i cristiani, discendenti del diavolo saranno i malvagi, i peccatori, e ci sarà sempre una lotta tra loro.

Se state nel male: se giudicate, se avete invidia, siete stirpe del diavolo! Quando giudicate i fratelli e quando vi dispiacete del bene degli altri, vantatevi di essere seguaci del diavolo. State combattendo contro il Cristo, la Madonna e i Santi, che sono i seguaci di Cristo.

Fate la vostra scelta: Schieratevi col Cristo o col demonio. Io ho scelto di schierarmi col Cristo!