Ama e poi ama, ama, ama – Lv 19, 17-18 – Mt 25, 31-46

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Le opere della carità fraterna – 2012

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Nutriamoci della Parola di Dio: Non chiunque mi dice: Signore, Signore,  entrerà nel regno dei cieli,

da un’omelia di P. Francesco Chimienti O.M.

Martina Franca 18.02.1996

 

LA CARITà VERSO DIO E I FRATELLI

SI MISURA SULL’AMORE AI NEMICI

(Lv 19, 17-18)

Ascoltatemi bene, vi dirò poche parole, che dovete conservare nel cuore:

          La vostra carità, la mia carità, la carità di ogni cristiano si misura sull’amore ai nemici.

Se voi mi chiedete:- Padre, io amo Dio? Amo il prossimo? Non vi so rispondere. Però, se voi ed io vogliamo sapere se abbiamo o non abbiamo la carità o l’amore verso Dio e verso il prossimo, dobbiamo esaminarci sull’amore ai nemici.

C’è la carità verso Dio e verso il prossimo, se amiamo i nostri nemici; non c’è la carità, se non amiamo i nostri nemici.

  1. Non fare il male al nemico

C’è una gradazione nell’amore:

          Nell’Antico Testamento, appunto perché si diceva: “Occhio per occhio, dente per dente!”, era sottolineato l’aspetto del non fare il male.

Il Levitico dice infatti: “Non coverai nel tuo cuore odio contro il tuo fratello; rimprovera apertamente il tuo prossimo, così non ti caricherai d’un peccato per lui. Non ti vendicherai e non serberai rancore contro i figli del tuo popolo” (Lv 19, 17-18).

L’Antico Testamento dice: Non covare odio, non vendicarti, non serbare rancore; quindi non rispondere al male col male. È il primo gradino dell’amore.

  1. Fare il bene al nemico

Il Nuovo Testamento ha fatto un passo avanti nell’amore e ha detto: “Vinci con il bene il male” (Rm 12, 21).

          “Io vi dico di non opporvi al malvagio, ha detto Gesù; anzi se uno ti percuote la guancia destra, tu porgigli anche l’altra; e a chi ti vuol chiamare in giudizio per toglierti la tunica, tu lascia anche il mantello. E se uno ti costringerà a fare un miglio, tu fanne con lui due” (Mt 5, 39-41).

Il Nuovo Testamento ci dice di rispondere al male col bene. Se uno ti costringe a fare un miglio con lui, tu liberamente ne farai due, appunto per dirgli che lo ami.

 

  1. Trattare tutti da figli di Dio

“Dà a chi ti domanda e a chi desidera da te un prestito non volgere le spalle” (Mt 5, 42).

A chi ti chiede dei soldi, dice Dio, daglieli! E gli Ebrei prestavano i soldi, però ai figli del loro popolo, non a tutti!

Chi si esercita nel terzo grado dell’amore, ama il prossimo come lo ha amato Gesù che ha trattato tutti da figli di Dio. Vi ho spiegato questo, quando abbiamo parlato dell’amore verso il prossimo.

Vi ripeto, se volete sapere se amate Dio, dovete vedere se amate i nemici, perché il prossimo si ama per amore di Dio.

Se tu non ami il prossimo che vedi, dice san Giovanni, come fai a dire che ami Dio che non vedi? (Cfr. 1 Gv 4, 20).

          CONCLUSIONE

Fatevi l’esame di coscienza sull’amore ai nemici.

Quando avete avuto un nemico, come vi siete comportate con lui?

Se volete sapere qual è il segno esterno della presenza dell’amore a Dio e al prossimo nel vostro cuore, e volete sapere se amate o non amate, sappiate che l’amore di Dio e del prossimo si misura sull’amore ai nemici. Se non c’è l’amore ai nemici, non c’è per niente l’amore di Dio.

Se al nemico non fai del male, ma ti è indifferente, hai pochissimo amore.

Se subisci le offese del nemico senza imprecare, hai molto amore.

Se invece gli fai del bene, hai un grande amore.

          Esaminatevi su queste parole e allora potrete dire con certezza se amate o meno, senza venirmi più a chiedere:- Padre, io amo Dio? Amo il prossimo? Se c’è l’amore ai nemici, c’è l’amore verso Dio e verso il prossimo. Se non c’è l’amore ai nemici, non c’è l’amore né verso Dio, né verso il prossimo. È una chimera!