Prega e …attendi le meraviglie di Dio – Gc 5, 13-20 – Mc 10, 13-16

da un’omelia di P. Francesco Chimienti O.m.

Grottaglie, 1985

 

Il valore della preghiera

di chi è in grazia di Dio

 

 

  1. Molto vale la preghiera del giusto (Gc 5, 13-20)

 

          Vi consegno questo pensiero di Dio che è per voi, che vivete la vita cristiana nella giustizia, ossia nella santità, nella grazia di Dio. Quando voi pregate sfondate il cielo. Non avete idea di quanto vale la preghiera di un uomo giusto!

          “Molto vale la preghiera del giusto fatta con insistenza”            (Gc 5, 15). Molto, proprio molto! All’Italsider ci sono ventimila lavoratori, ebbene, dinanzi a Dio vale più una povera vecchia che sta in grazia di Dio e dice il rosario, che tutti quei lavoratori.

La preghiera del giusto vale molto, perché penetra le nubi, arriva fino al cielo e commuove il cuore di Dio, e riversa sulla terra tutte le grazie e le benedizioni che il giusto chiede.

Se volete avere la certezza che la vostra preghiera sarà esaudita da Dio, dovete stare nell’amicizia con Dio, che è la giustizia, la santità, essere in grazia di Dio. Moltissima gente prega e non ottiene, perché non è in grazia di Dio, non perché Dio non vuole concedere. Che cosa volete, due persone per parlarsi e per stare in sintonia di amore e di condiscendenza, devono essere amici. Se viene a parlare con me un mio nemico e mi chiede 100.000 lire, io gli dico: Tieni pure la faccia di presentarti? é vero che Dio non fa così, però dice: Figlio mio, tu sei nemico mio!Fai prima amicizia con me, confessati, togliti il peccato; poi chiedimi 100.000 lire e subito te le darò. Una cosa è che viene un nemico a chiedere  un favore e una cosa è che viene un amico. Ecco perché dice la S. Scrittura: “Molto vale la preghiera del giusto fatta con insistenza”. E porta l’esempio del profeta Elia che chiese al Signore la pioggia, e venne la pioggia.

Quanta gente al tempo di Elia chiedevano al Signore la pioggia, ma la pioggia Dio non la mandava mai, perché non erano giusti. Pregavano, ma adoravano falsi dei, per cui Dio non concedeva. Non erano giusti.

Ci sono apostoli oggi nella Chiesa? Sì, moltissimi apostoli, uomini e donne che fanno l’apostolato, che vanno, che vengono. E perché non portano frutti? Dio non li benedice perché non hanno la grazia di Dio. Dice S. Paolo: sono simili ai tamburi, fanno molto chiasso, ma  dentro non c’è niente; c’è aria! Fanno molto chiasso, ma non hanno la grazia di Dio.

 

Quanta gente lavora per Iddio, ma è vuota! Perché? Non hanno la grazia di Dio. Bestemmia e poi va a fare l’apostolato; non va a Messa la domenica e poi fa l’apostolato; commette atti impuri e poi va a fare l’apostolato. Dicono: io ho fatto; io ho detto! Che hai fatto? Hai fatto chiasso! Dio non ti benedice perché non sei ingrazia di Dio, non sei suo amico. Il vero apostolato è fondato sulla santità, sulla giustizia. Adesso capite S. Francesco di Paola? Pregava, pregava sempre, poi bastava una parola, un gesto, una carezza come faceva Gesù, però ciò che faceva S. Francesco di Paola in mezz’ora , io non sono riuscito a farlo in 35 anni di sacerdozio. Perché? Perché lui aveva Dio, io non ce l’ho. Lui stava in amicizia con Dio, io no. Tutto ciò che S. Francesco chiedeva a Dio l’otteneva, perchè dipende dalla giustizia, dalla santità di colui che fa la preghiera.

 

  1. Fate pregare i bambini e i vecchi

 

          In una famiglia non deve mai mancare la preghiera dei bambini; sono anime sante: fate pregare i bambini, perché la preghiera del giusto, e i bambini sono giusti, penetra le nubi e arriva fino al cielo. Dio si commuove e concede quello che chiedono i bambini.

Come pure in una famiglia non deve mai mancare la preghiera delle nonne e dei nonni, perché molto facilmente sono anime giuste; è vero che non fanno più niente a casa, ma pregano, e il Signore manda le benedizioni su quella famiglia. Il Signore dice: “Lasciate che i bambini vengano a me e non glielo impedite, perché di essi è il regno dei cieli”. Se li prendeva tra le braccia, imponeva loro le mani e li benediceva. La stessa cosa fa adesso. Voi credete che fa diversamente? No, la stessa cosa, non appena voi mettete un bambino in ginocchio, subito Dio ascolta la sua preghiera., perché Gesù ha detto: Se non diventerete come uno di questi non entrerete nel regno dei cieli. Anche per  i vecchi è lo stesso.

Quando noi, da adulti, abbiamo la stessa semplicità dei bambini, la fede dei bambini, la disponibilità dei bambini, la docilità dei bambini, noi siamo come loro e allora il Signore ci abbraccia, ci bacia, ci benedice e ci concede tutto quello di cui abbiamo bisogno. Vedete, tanti uomini pregano e moltissimi non ricevono. Qual è la ragione? Non sono giusti dinanzi a Dio, non sono santi dinanzi a Dio. Quanto vale un santo sulla terra, quanto vale!

Dio si piega sul santo, non nel senso di S. Francesco di Paola, è chiaro che questi sono grandissimi santi, ma su di voi! S. Paolo diceva: Voi siete santi. Per santo intendeva chi sta in grazia di Dio.

 

  1. Pregate sempre

 

          Pregate, pregate, perché la vostra preghiera vale moltissimo. Mettete le intenzioni. Dite: – Questa Messa per mia figlia, per mio figlio, per mio genero, per l’apostolato, per la conversione dei peccatori, perché vengano le vocazioni, per l’Ordine dei Minimi, perché abbia santi e buoni religiosi!

Molto vale la preghiera del giusto! Pregate con fede, pregate con umiltà, che sono le qualità principali della preghiera, però queste due qualità valgono se c’è l’altra, cioè se sei giusto.

La S. Scrittura parla di preghiera fatta con insistenza. Elia dice: Signore, dammi la pioggia, dammi la pioggia, dammi la pioggia! Il Signore gliel’ha data? Sì, perché Dio bacia in fronte i suoi figli fedeli, che sarebbero i giusti, quelli che vivono in grazia di Dio.

Quando vi dicono: Io ho pregato, ma non ho ottenuto niente! Dovete chiedere: come stai nell’anima tua? Sa!! E allora che vai trovando?

Il segreto per ottenere tutto da Dio è la giustizia, la santità, cioè stare in grazia di Dio. Pregare con fede, con umiltà, con insistenza, con fiducia perfeziona la preghiera; ma la prima , proprio la prima disposizione, è  la santità. L’avete sentito: “Molto vale la preghiera del giusto fatta con insistenza. Elia era un uomo della nostra stessa natura. Pregò intensamente che non piovesse e non piovve sulla terra per tre anni e sei mesi. Poi pregò di nuovo e il cielo diede la pioggia e la terra produsse il suo frutto” (Gc 5, 17,18).

 

          conclusione

 

          Da chi dipendeva la pioggia? Dalla preghiera di questo uomo giusto.  Capite ora la funzione della vostra vita? Tutti dicono: Quattro vecchierelle! Io ho sempre detto: Mandatemi i vecchi nella chiesa. Non vengono, questo è il guaio!

Dicono: Chi sta ascoltando P. Chimienti? Quattro vecchie!

Voi siete anime sante. Dio guarda voi e non guarda se avete cinquanta, sessanta, settanta anni, ma se avete un’anima bella oppure brutta. Uno può avere anche venti anni e avere un’anima brutta. A che serve avere una bella faccia e non avere l’anima bella?

Dio guarda l’età? No, guarda la grazia. Quindi un bambino può avere più valore di un giovane, un vecchio può avere più valore di un uomo adulto con tanti figli, che lavora e porta tanti soldi a casa sua. Perché? Perché non ha la santità! Tutto dipende dalla santità. Dio si piega sull’uomo santo e lo rende simile a sé.