Ho un desiderio: voglio appartenerti! – 1Sam 17, 32-33.37.40-51 – Mc 3, 1-6

Mc 3, 1-6 – Con quale atteggiamento stai dinanzi a Gesù?

 

 

LA FIDUCIA IN DIO

(1 Sam 17, 32-33. 37. 40-51)

L’episodio della Bibbia che oggi abbiamo letto ci presenta la lotta tra Davide, giovanetto, e il gigante Golia.

In Palestina c’erano diversi popoli, e il popolo d’Israele aveva avuto l’ordine dal Signore di abitare la Palestina.

Il popolo dei Filistei entra in campo contro gli Ebrei. Per evitare spargimento di sangue fu decisa una sfida tra due soli guerrieri, uno degli Ebrei ed uno dei Filistei.

Golia esce in campo e sfida gli Ebrei, ma nessuno del campo degli Ebrei accetta la sfida, nemmeno il grande guerriero Saul che era il re. Tutti avevano paura.

Un giovanetto, l’ottavo dei figli di Iesse, che era andato al campo per portare ai suoi fratelli il mangiare, assistette a questa sfida. Poiché da parte degli Ebrei nessuno accettava la sfida, Davide, preso da una ispirazione divina, si presentò al re Saul e disse di essere pronto ad accettare la sfida. Il re si mise a ridere. Come poteva un pastorello sfidare un guerriero di quella fatta?

Davide non si dette per vinto e raccontò la sua storia: era un pastore. Il suo gregge tante volte era stato assalito da animali feroci, e lui li aveva uccisi. Come nel nome del Signore ho ucciso queste belve, disse Davide, così nel nome del Signore ucciderò il gigante Golia.

Dopo tante insistenze Saul accettò e lo rivestì delle sue armi. Davide non riusciva a portare le armi di un grande guerriero, perché non le aveva mai portate; non riusciva nemmeno a camminare, per cui chiese la grazia di togliersi quelle armi.

Golia uscì in campo per la sfida. Quando vide questo giovanotto armato solo di fionda e sassi, lo prese in giro. Davide rispose: “Tu vieni a me con la spada, con la lancia e con l’asta. Io invece vengo a te nel nome del Signore degli eserciti” (1 Sam 17, 45).

Tu sei un gigante e un forte guerriero, io non sono né gigante né forte guerriero, sono un giovanetto qualsiasi e sono pastore. Secondo la forza umana tu vincerai contro di me, ma io vengo nel nome del Signore, che non salva per mezzo della spada o della lancia.

Voi conoscete l’esito della battaglia: Davide nemmeno combattè, in quanto prese una pietra, la mise nella fionda e la lanciò contro il gigante Golia, che, colpito proprio in fronte, cadde a terra tramortito, ma non morto. Allora Davide saltò addosso al gigante, gli strappò dal fodero la spada e con un colpo netto gli tagliò la testa e la mostrò a tutti.

I Filistei, vedendo il loro eroe morto, si diedero alla fuga, mentre gli Israeliti cantavano per glorificare il Signore.

Le parole che questa sera metto alla vostra considerazione, perché hanno colpito me, sono: “Tu vieni a me con la spada, la lancia e l’asta. Io vengo a te nel nome del Signore”.

  1. L’arbitro della storia dell’umanità è Dio 

L’arbitro della mia storia, della tua storia è Dio.  L’arbitro della mia famiglia e della tua famiglia è Dio. Nessun essere vivente sfugge alla sorveglianza, alla vigilanza di Dio. Tutti siamo diretti verso la salvezza e verso l’eternità, e chi ci dirige è Dio.

Gli uomini sulla terra si dividono in due schiere: con Dio o contro Dio, e tante volte, considerando gli avvenimenti umani, dobbiamo dire che i cattivi, i malvagi, coloro che sono contro Dio hanno il sopravvento, ma l’ultima battaglia la vince sempre Dio. Dinanzi a Dio mille anni sono come un giorno, e Dio attende, ha pazienza nei riguardi dell’uomo, solo perché lo vuole salvare, e non perché non sia arbitro della storia, della nostra storia. Non abbiate paura, non abbiate timore!

  1. Dio salva non con le armi, ma con i mezzi più insignificanti

Dio non ha mai salvato gli uomini con le armi, con la violenza, mai. Si serve dei mezzi più semplici, dei mezzi più deboli, dei mezzi più insignificanti. Ma per mezzo di questi mezzi insignificanti sconfigge i forti e coloro che hanno cantato vittoria per tanto tempo.

Davide ha sconfitto Golia con le pietre. Le pietre che i giusti, i santi, i buoni, ogni giorno dovrebbero lanciare contro i cattivi, sapete quali sono? Le Ave Maria. 

Se noi avessimo ascoltato il messaggio di Fatima del 1918, il 13 maggio! La Madonna ai tre pastorelli disse così: “Recitate il santo Rosario, non solo voi, ma tutti i cristiani recitino ogni giorno il Santo Rosario, e vedrete che la Russia si convertirà”.

Sono passati sessant’anni, senz’altro, e la Russia non si è convertita; ma chi è che non ha mantenuto la parola: la Madonna che ha detto queste cose, o gli uomini, noi cristiani, che non abbiamo detto il rosario?

Se reciteremo il rosario la Russia si convertirà. Tu non reciti il rosario e la Russia non si converte!

  1. Col Rosario si vincono tutte le battaglie

Io sono disposto a fare una sfida con voi. Sfido chiunque! Dite il           S. Rosario, recitate il S. Rosario, pregate continuamente e risolverete tutti i problemi, vincerete tutte le battaglie.

I cuori più induriti hanno resistito a tutti i discorsi dei parenti, ma non hanno resistito alle Ave Maria recitate alla Madonna. Sapendo questo, quando io passeggio per la mia parrocchia, prendo la corona del rosario e recito continuamente Ave Maria. Così bombardo le case dei miei parrocchiani, ed essi ritornano uno dopo l’altro. Ritornano per ritrovare il loro Dio che avevano smarrito da un po’ di tempo a questa parte.

Sono io il vostro parroco, il Signore ha affidato a me dodicimila anime. Io sono responsabile dell’anima di ciascuno di voi, cosa fare? Recito ogni giorno il S. Rosario, tante Ave Maria, e queste Ave Maria entrano a casa vostra. C’è chi si converte dopo un giorno, c’è chi si converte dopo un mese, c’è chi si converte dopo un anno. Ho aspettato quattro anni, aspetterò ancora altri due anni, ma il Signore trionferà. In questi anni ho visto dei miracoli e sto vedendo continuamente dei miracoli. Attribuisco questi miracoli alla preghiera.

CONCLUSIONE 

Pregate, trasformeremo così il mondo, non con le chiacchiere perché adesso il modo di fare di tutti gli uomini è parlare e parlare.

No, no, non chiacchiere, l’ha detto Gesù. Ricordatelo, voi che di chiacchiere dalla mattina alla sera ne dite tante, che siamo responsabili, renderemo conto delle nostre parole. Di tutte le parole inutili renderemo conto a Dio.

Tutto il vostro tempo consumatelo nella preghiera; non è tempo perduto. Pregate e vedrete.