Il Signore è Dio e non ve n’è altri – 1Sam 16, 1-13 – Mc 2, 23-28

Mc 2, 23-28 – Il riposo sabbatico

 

IL SIGNORE GUARDA IL CUORE

(1 Sam 16, 1-13)

Le parole che mi hanno colpito sono quelle che dice il Signore a Samuele: “Non guardare al suo aspetto né all’imponenza della sua statura. Io l’ho scartato, perché io non guardo ciò che guarda l’uomo” (1 Sam 16, 7).

L’uomo guarda l’apparenza, il Signore guarda il cuore.

Saul aveva disobbedito a Dio. Era stato ripreso la prima volta, ma non si era corretto. Disubbidì la seconda volta, fu ripreso da Dio, ma non si corresse. Disubbidì la terza volta, e allora il Signore mandò Samuele che gli disse: Dio ti ha rigettato; non sarai più re su Israele; tu morrai e i tuoi figli non erediteranno il regno, perché il regno che Dio aveva dato a te per una sua libera scelta, adesso lo darà a un altro.

Chi scelse Dio? Chi nessuno avrebbe mai scelto.

Iddio chiamò nuovamente Samuele e disse: Va’ a Betlemme ad offrire un sacrificio, lì ti indicherò chi sarà il successore di Saul, ti dirò chi sarà il re e tu lo ungerai. Il nuovo re sarà della famiglia di Iesse.

Samuele andò a Betlemme. Gli domandarono cosa fosse andato a fare, perché tutti sapevano che era un profeta, era giudice.

Samuele rispose che era andato per offrire un sacrificio, e fece chiamare anche Iesse con i suoi figli.

Samuele incominciò a guardare i figli di Iesse, ne aveva portati con sé sette. Guardò il primo, bellissimo, alto, robusto e chiese al Signore se era quello che doveva ungere re. Gli rispose il Signore: Non è lui!

Guardò tutti i figli, ne mancava uno! Poiché il Signore aveva sempre detto a Samuele: Non è lui!, Samuele chiese a Iesse di far venire anche l’altro suo figlio. Infine arrivò Davide.

Dice la S. Scrittura che era un giovanetto rosso di capelli. Il Signore disse: “Alzati e ungilo: è lui!” (1 Sam 16, 12).

Samuele prese l’olio e glielo versò sulla testa; lo unse re, e così scese lo Spirito Santo sopra Davide da quel giorno in poi.

L’uomo guarda l’apparenza

Il Signore per rispondere a Samuele disse: Tu guardi la faccia, tu guardi le apparenze dell’uomo: lo sguardo, l’altezza, la bellezza; io no, io guardo il cuore.

Chi guarda la faccia, chi guarda l’aspetto, chi guarda l’apparenza sbaglia; chi guarda il cuore non sbaglia mai.

Io molte volte ho sbagliato, perché ho guardato l’apparenza. Natanaele sbagliò nel non riconoscere Gesù come figlio di Dio, perché disse: Può venire da Nazaret il Figlio di Dio? Gesù è il figlio di Maria e di Giuseppe, non può essere il figlio di Dio!

 

Il Signore guarda il cuore

Voi vecchi siete disprezzati perché siete brutti, ma Dio non vi disprezza, perché guarda il vostro cuore e vede che siete ricchi di cuore. Dio vi ama, perché non si ferma alla faccia, guarda il cuore dell’uomo.

C’è stato un Santo, figlio di una famiglia nobile, che per farsi disprezzare se ne andò da casa e si fece crescere i capelli; dormiva nei portoni o sotto gli scantinati. In quelle condizioni arrivò un giorno a casa sua, ma nessuno lo riconobbe, anzi lo presero per un pezzente.

Chi guardava quest’uomo lo disprezzava; ma Dio che guardava il suo cuore lo apprezzava. Era santo.

Pensate a Matteo, seduto al tavolino a riscuotere le tasse. Era un pubblico peccatore; passa Gesù, guarda il cuore dell’uomo e dice: Vieni e seguimi! Matteo è diventato un grande apostolo. Il grande peccatore diventa apostolo!

CONCLUSIONE  

La storia della Chiesa è piena di anime sante.

In mezzo a voi ci sono dei santi? Sì, ma nessuno se ne accorge se non Dio.

Dio guarda il cuore e giudica secondo il cuore; l’uomo giudica secondo le apparenze.

Dice san Giacomo: se guardate le apparenze date un giudizio iniquo (Gc 2, 4).

Non giudicate secondo le apparenze perché si sbaglia sempre.