Non temere la persecuzione – 2Tm 3, 10-16

da un’omelia di P. Francesco Chimienti O.M.

I CRISTIANI SONO PERSEGUITATI

(2 Tm 3, 10-16)

1. La sofferenza dei buoni

San Paolo al figlio spirituale, Timoteo, dice: “Tutti quelli che  vogliono vivere piamente in Cristo Gesù, saranno perseguitati” (2 Tm 3, 12).
Sottolineo queste parole perché spesso, nella mia vita sacerdotale, ho sentito i fedeli lamentarsi:- Padre, io faccio il mio dovere, sono un buon cristiano, sono una buona cristiana e il Signore sempre con me ce l’ha? Tutti i guai a me? Tutti contro di me?
Quando voi dite queste parole dite bene, però non ricordate le parole di Gesù: Se avrai rinunziato al padre, alla madre, ai campi e avrai seguito me, io ti assicuro, sulla terra, cento volte tanto e molte persecuzioni, e nell’altra vita ti assicuro la vita eterna. L’ha detto lui: Chi vuol venire dietro di me, prenda la sua croce e mi segua.
Né potete dire che queste cose Gesù le ha dette soltanto, ma non le ha fatte. Più santo di Gesù non c’è stato nessuno; ma lui lo diceva: Io vado a Gerusalemme, dove mi prenderanno, mi flagelleranno, mi sputeranno, mi incoroneranno di spine, mi metteranno in croce, però dopo tre giorni risusciterò. Non è che la sorte di Gesù è stata migliore della tua, di te che ti lamenti col Signore perché hai la persecuzione. Gesù ha mantenuto la sua parola!


2. Il godimento dei cattivi
Volete non essere perseguitati? Mettetevi contro Gesù e tutte le cose vi andranno bene. Ai cattivi le cose vanno sempre bene, perché ogni uomo, anche cattivo, fa delle azioni buone, delle opere buone, e ogni opera buona deve avere una ricompensa, per giustizia! Coloro che non stanno in grazia di Dio, la ricompensa delle opere buone la ricevono sulla terra, poiché non potranno riceverla nell’altra vita. Il Signore fa come il contadino che cresce i porci: li fa mangiare bene, li fa dormire, li fa ingrassare perché li deve uccidere. Invece alla mula, al cavallo che devono lavorare, non li fa sempre dormire e mangiare. Non si fa stare sempre senza lavorare chi è destinato all’eternità!

3. La gloria è proporzionata alla sofferenza
Il Signore dà le privazioni, le tribolazioni, le persecuzioni, le sofferenze a chi è destinato all’eternità. Più si soffre qui, sulla terra, più la gloria sarà grande nel cielo. La tribolazione è la moneta più bella che Dio può dare ai suoi amici, invece ai cattivi la ricompensa la dà sulla terra. Li fa ingrassare come i porci, perché dopo saranno uccisi e mandati all’inferno.
Voi pensate che questo discorso lo hanno capito gli apostoli che sono stati tre anni con Gesù? No. Questo discorso lo capiscono i cristiani di oggi? No.
Padre Pio, voi lo avete conosciuto, era un santo davvero, ma quanta sofferenza ha avuto! È arrivato fino ad essere crocifisso; le piaghe, le stimmate sono la crocifissione di un uomo, con sofferenze immense. Ha avuto tutti contro: il Vescovo, i Frati, la S. Sede, il suo Provinciale. Quanta gente ha avuto contro; però adesso sta in paradiso. Così Dio tratta i suoi amici!
Gli apostoli non avevano capito Gesù. Quando dopo la risurrezione si è fatto vedere dai due discepoli di Emmaus, che tristi se ne tornavano a casa, perché tutte le loro attese di grandezza erano svanite, Gesù, con la S. Scrittura alla mano, ha dimostrato che il Messia era l’uomo sofferente, l’uomo che sarebbe stato ridotto tutto una piaga, che sarebbe stato flagellato, ingiuriato, crocifisso. “Era necessario che il Figlio dell’uomo soffrisse, patisse e morisse, per entrare nella sua gloria”. Questa è la strada dei cristiani!


CONCLUSIONE
Se vi conviene, dice Gesù, venite dietro di me; se non vi conviene andate dietro al diavolo. Se venite dietro di me avrete lacrime qui sulla terra, ma gioia incommensurabile nel cielo. La scelta a voi!
Io ho scelto le lacrime e le sofferenze sulla terra, perché non voglio essere come i maiali che si ingrassano e poi si ammazzano; voglio essere come i figli di Dio che dopo aver sofferto sulla terra, ora gioiscono della gloria immortale nel cielo.