Novena a Gesù Bambino – Eccomi, nasci in me! – Lc 1, 67-79

 

Da un’omelia di P. Francesco Chimienti O.M 

I SENTIMENTI FONDAMENTALI DEL CRISTIANO ALLA VIGILIA DI NATALE
(Lc 1, 67-79)
L’altro giorno abbiamo visto i sentimenti della Madonna. Erano di lode a Dio e di esultanza nella
gioia, e questi devono essere i nostri sentimenti, prima di Natale. Oggi la Chiesa ci mette sotto
gli occhi il cantico di Zaccaria per dirci, proprio oggi, 24 dicembre, quali sentimenti dobbiamo
avere.
1. Sentimenti di lode al Signore
“Benedetto il Signore, Dio d’Israele, perché ha visitato e redento il suo popolo” (Lc 1, 68).
Dobbiamo avere sentimenti di lode al Signore perché il Cristo, domani, viene a visitare il suo
popolo.
La visita è sempre un incontro tra due persone, però è un incontro di poco tempo. Questa
volta l’incontro è di Dio con l’uomo, però per poco tempo. Difatti Dio si è fatto uomo, è venuto
sulla terra, ma con noi è stato solo trentatre anni. Da quando è stato creato l’uomo fino a quando
finirà la sua vita sulla terra, pensate quanti millenni passeranno; fate il rapporto con la vita del
Figlio di Dio in mezzo agli uomini, trentatre anni, e vedete se non si tratta di una visita.
Anche la permanenza dell’uomo sulla terra è un passaggio, è una visita. Noi stiamo sulla terra, ma
stiamo per poco tempo, è un passaggio. Lui trentatre anni, io ho superato la sua età, anche voi, mi
pare; in tutti i modi una volta finirà anche la nostra vita e, dopo aver salutato i parenti, ce ne
andremo di nuovo al Padre dal quale siamo venuti e col quale staremo per sempre.
Gesù è venuto soltanto a visitarci, o ad interessarsi dei nostri problemi? È venuto ad
interessarsi dei nostri problemi.
Il problema dei problemi dell’uomo era quello di essere stato creato da Dio per essere felice, ma
felice non lo era, perché eravamo diventati schiavi di un prepotente che ci aveva tolto ogni libertà
e ci condannava a morire senza speranza, ad essere infelici. Questo nostro nemico, questo nemico
di Dio è il diavolo. E allora è venuto a visitarci, ad interessarsi dei nostri problemi, ma soprattutto
a redimere il suo popolo.
“Perché piangete?”. “Perché siamo infelici”. “Io vi do la felicità!”.
“Perché piangete?”. “Perché siamo schiavi”. “Io vi tolgo dalla schiavitù e vi do la libertà!”.
“Qual è la schiavitù o l’ostacolo principale per cui non potete entrare in Paradiso e godere la
felicità del Padre che vi ha creato?”. “Il peccato”. “Vi distruggo il peccato!”.
“Chi vi dà fastidio, il demonio?”. “Incateno il demonio!”.
Ecco la felicità; questo è il significato della Redenzione.
Dio è venuto a visitarci, ma la sua non è una visita senza interessamento e senza doni. Si è
interessato e ci ha lasciato il dono della salvezza, il dono della redenzione, perché lo aveva
promesso.
Lo aveva promesso Dio personalmente, il primo giorno, proprio quando Adamo ed Eva peccarono:
Io manderò una donna, manderò un figlio che schiaccerà la testa al serpente, un figlio che redimerà
il mio popolo. Questa promessa, noi la chiamiamo proto-vangelo, primo annunzio, che è stato
mantenuto vivo attraverso i secoli per mezzo dei profeti.
Ecco che cosa dice il cantico del profeta Zaccaria: “Ha suscitato per noi una salvezza
potente nella casa di Davide, suo servo, come aveva promesso per bocca dei suoi santi profeti di
un tempo: salvezza dai nostri nemici e dalle mani di quanti ci odiano” (Lc 1, 69-71).
L’aveva promesso e ha mantenuto la promessa.
Come vedete, Zaccaria e Maria SS si trovano tutti e due nella stessa condizione di lode e di
ringraziamento a Dio per questo dono. Maria SS. perché il dono lo aveva nel suo seno; Zaccaria
perché lo contemplava; ma tutti e due dicono: Benedetto il Signore, Dio d’Israele; e tutti e due
dicono: L’anima mia magnifica il Signore ed esulta in Dio, mio Salvatore. Si tratta di salvezza.
Noi che dobbiamo fare stamattina? Dobbiamo lodare Dio, dobbiamo ringraziarlo perché ci
ha salvati. Ecco il primo sentimento.

Ci ha salvati. Non eravamo degni della salvezza, ma ci ha fatto degni della salvezza. Eravamo
schiavi del demonio, ci ha liberati dalla schiavitù del demonio. Eravamo lontani dal Padre, adesso
possiamo andare al Padre. Eravamo infelici, adesso siamo felici, possiamo veramente essere felici
per mezzo di Cristo, di Dio che è venuto sulla terra e si è fatto uomo come uno di noi.
2. Zelo per la salvezza dei fratelli
Il secondo sentimento del cristiano oggi, e quindi di domani, di sempre, è l’impegno
nell’apostolato.
“E tu, bambino – ognuno metta il suo nome – sarai chiamato profeta dell’Altissimo” (Lc 1, 76).
Tu sarai un profeta, il profeta di Dio, cioè colui che parlerà al posto di Dio; perché Dio è venuto,
ha parlato, però è stato trentatre anni e se n’è andato in cielo; ci ha fatto la visita, ci ha salvato e se
n’è andato.
Adesso tu sarai profeta. Prima è stato Lui il grande profeta, il più grande dei profeti, adesso sarai tu
il profeta di Dio per preparare la strada al Signore che viene per dare al popolo di Dio la salvezza.
Tu farai come ha fatto il Cristo, il profeta che ha annunziato e ha salvato. Tu però annunzierai ma
non salverai, perché colui che salva è sempre il Cristo.
Tu andrai dagli uomini che sono in peccato e dirai: Sei schiavo del demonio e del peccato? È
venuto già il Cristo che ci ha liberati dalla schiavitù del peccato e dalla schiavitù del demonio. Te
lo annunzio io: Vieni dal Cristo e ti salverà.
Questo è essenzialmente il messaggio di Cristo; questo è stato il messaggio degli apostoli; questo è
il messaggio dei cristiani di tutti i secoli; questo è il messaggio dei missionari; questo è il
messaggio del sacerdote che oggi vi annunzia che domani verrà il Cristo; questo deve essere il
messaggio vostro, di voi cristiani, al popolo. Dovete dire: È finita la schiavitù, è finito il peccato,
adesso c’è la libertà e c’è la grazia; ce l’ha portata il Cristo.
Che cosa è il Natale? È annunzio di salvezza.
Zaccaria approfondisce il concetto. A me piace questo brano della S. Scrittura, perché con poche
parole abbiamo la sintesi dell’opera di salvezza del Cristo.
In che cosa consiste la salvezza?
a. Nel perdono dei peccati
Fa Natale chi chiede perdono a Dio dei suoi peccati. Chi non chiede perdono a Dio, per mezzo
della confessione, non fa Natale. Potete scambiarvi tutti i regali che volete, potete aprire tutte le
bottiglie di spumante che volete, potete mangiare tutti i dolci che volete, ma Natale non lo avete
fatto.
Questo dovete dirlo agli altri; non è per voi. Voi il Natale lo fate, lo state facendo con me. Dovete
dire che il Cristo è venuto a salvare, e la salvezza consiste nel perdono dei nostri peccati.
“Nella remissione dei peccati” (Lc 1, 77).
b. Nella misericordia
Chi toglie i peccati? Dice giustamente Zaccaria: “Grazie alla bontà misericordiosa del nostro
Dio” (Lc 1, 78).
Il perdono, la remissione dei peccati è operata dall’amore misericordioso di Dio. Non solo
dall’amore; perché l’amore è benevolenza, è voler bene a una persona, riempirla di doni. Ci vuole
più che l’amore, l’amore fatto di misericordia. Dire di misericordia significa fatto di perdono.
L’amore è amore quando il nostro amico nella sua debolezza, o nella sua malizia, ci offende,
e noi lo perdoniamo. Se lo perdoniamo c’è l’amore misericordioso, ma se non lo perdoniamo c’è
un amore che termina. Dice Gesù: questo lo fanno anche i pagani.
Salutate chi vi saluta? Lo fanno anche i pagani! Date a chi vi dà? Lo fanno anche i pagani! Voi no,
dovete dare anche a chi vi vuole male, a chi vi fa del male. Come? Pregando per essi e
perdonando i loro peccati.
Dovete ricordare le parole che dice san Paolo ai cristiani: Sopportatevi a vicenda e perdonatevi
vicendevolmente quando c’è qualche screzio (cfr. Col 3, 13). Amore più grande dell’amore familiare non c’è, ma san Paolo nella parola amore mette la sopportazione e mette il perdono. Guai
se nelle nostre famiglie non ci fosse il perdono, staremmo sempre con un fucile in mano.
Il perdono, cioè l’amore misericordioso, l’amore che perdona è la più grande altezza
dell’amore, e questo ce l’ha Dio. Non per la bella faccia nostra il Signore ci perdona, ma per
l’amore misericordioso.
Dio è amore che perdona, perché è Padre, e per lui siamo tutti figli; e non fa distinzione tra
figli buoni e figli cattivi. Mi siete figli, e questo vi basta! E poiché ci sono e ci saranno sempre dei
figli cattivi, ci deve essere sempre un amore misericordioso, un amore che perdona.
Ecco in che cosa consiste la salvezza: nel perdono dei peccati, operato da Dio che è amore
misericordioso, non perché ce lo meritiamo. Uno sputo in faccia ci meritiamo noi, non il perdono!
Invece Dio ci toglie il peccato, perché è amore misericordioso.
c. Nell’annuncio
Si apre qui una luce immensa nella rivelazione. Dice Zaccaria che il perdono e l’amore
misericordioso deve essere preceduto dall’insegnamento che viene dal Cristo. Lo chiama: luce
che illumina la mente e dirige la nostra vita verso Dio.
In altri termini è l’azione del profeta: annunziare, parlare. Chi ascolta che Dio è misericordioso e
perdona, si converte e si confessa; ma chi non ascolta questo, né si confessa, né chiede perdono a
Dio, né sa che la salvezza viene dall’annunzio.
“Verrà a visitarci dall’alto un sole che sorge, cioè verrà il Messia, per rischiarare, come il
sole di mezzogiorno, quelli che stanno nelle tenebre e nell’ombra della morte e dirigere i nostri
passi sulla via della pace” (Lc 1, 78-79).
Ci fa vedere la strada e ci fa camminare sulla strada giusta: la via della pace, la via della salvezza,
la via della felicità, la via di Dio.
Cristo ci ha dato la luce che ha illuminato la nostra vita, ma ci ha dato anche la forza di camminare
e di salvarci.
Tre cose ci vogliono per salvarci: l’annunzio, il perdono dei peccati e la misericordia
infinita di Dio. Se viene a mancare una di queste tre cose non c’è salvezza.
Questa è la ragione perché predico ogni giorno; perché se non vi annunzio queste verità, voi non le
conoscete, e se non le conoscete, né dite e né fate.
Ecco il secondo compito nostro, oggi alla vigilia di Natale: viene il Cristo che salva, e allora
noi annunzieremo a tutti la salvezza. Dite: Figli miei carissimi, viene Gesù non per dare il
panettone, né per darci lo spumante, né per darci i dolci; viene il Cristo e viene per salvarci dai
peccati. Peccati ne hai? Sì. Confessati, perché Dio ti sta aspettando. Allora potrai fare Natale; ma
se non fai questo, non fai Natale. Cristo è venuto a salvarti, perché non ti fai salvare?
CONCLUSIONE
Il nostro compito è innanzi tutto quello di lodare Dio, perché i primi salvati siamo noi; ma poi
diamo la mano ai nostri fratelli perché anche loro si salvino, in modo che la gioia che inonda il
nostro cuore inondi anche il loro cuore.