Hai trovato casa – 1Sam 3, 3-10.19 – Gv 1, 35-42

1Sam 3, 3-10.19 Le virtù ancelle dell’obbedienza – disponibilità e docilità

Gv 1, 35-42 La mia vocazione è fonte di altre vocazioni

Gv 1, 35-42 -Chi cercate – 2012

Gv 1, 35-42 – Fare esperienza di Dio

da un ritiro predicato da P. Francesco Chimienti O.M.

Martina Franca 16 gennaio 2011

 

prima meditazione

“Rabbì, dove abiti? Venite e vedrete”

(Gv 1, 35-42)

  1. Il Verbo abita in mezzo a noi

Oggi è una giornata particolare per me, vi do solo qualche pensiero che vi può servire per questo ritiro, altrimenti, per come mi sento, non avremmo dovuto fare niente.

Nell’omelia ho parlato di Gesù, Agnello di Dio. Adesso, sullo stesso capitolo di San Giovanni,  faremo le altre due meditazioni. Prima di tutto abbiamo saputo da Giovanni che Gesù è l’Agnello di Dio ed è  il Figlio di Dio. Coloro che hanno ascoltato queste parole del Battista subito si sono entusiasmati; lo attendevano da tanto tempo, finalmente è arrivato, lo hanno visto, camminava dinanzi a loro e due lo hanno seguito (cfr. Gv 1, 35-42). Gesù si è voltato, e questi due discepoli di Giovanni hanno domandato: “Rabbì, dove dimori?” (Gv 1, 38). Lui ha risposto con due parole: “Venite e vedrete” (Gv 1, 39). Vi voglio leggere il testo del Vangelo che a me piace tanto. Mi dispiace che mi trovi in queste condizioni.

“Il giorno dopo Giovanni stava ancora là con due dei suoi discepoli e, fissando lo sguardo su Gesù che passava, disse: «Ecco l’agnello di Dio!». E i suoi due discepoli, sentendolo parlare così, seguirono Gesù. Gesù allora si voltò e, osservando che essi lo seguivano, disse loro: «Che cosa cercate?». Mi piace questo Gesù che si volta indietro e fa la domanda: Curiosoni, cosa volete, che cercate? Gli risposero: «Rabbì – che, tradotto, significa maestro –, dove dimori?». Disse loro: «Venite e vedrete».  è  una capanna? No! Una casa non ci sarà! In mezzo alla strada, in una grotta! “Andarono dunque e videro dove egli dimorava e quel giorno rimasero con lui; erano circa le quattro del pomeriggio.

Uno dei due che avevano udito le parole di Giovanni e lo avevano seguito, era Andrea, fratello di Simon Pietro. Egli incontrò per primo suo fratello Simone” (Gv 1, 39-40)Come vedete la notizia di Giovanni si moltiplica, perché il bene è diffusivo di se stesso. Quello che voi non fate! Significa che non avete preso l’Istituto come un bene. “E gli disse: «Abbiamo trovato il Messia» – che si traduce Cristo – e lo condusse da Gesù.  Sarà rimasto così contento nel vedere Gesù, nello stare una giornata con lui che non ha potuto fare a meno di dirlo subito. “Fissando lo sguardo su di lui, Gesù disse: «Tu sei Simone, il figlio di Giovanni; sarai chiamato Cefa» – che significa Pietro” (Gv 1, 42).

Questo è il vangelo, ma l’idea che io vi voglio dare nella giornata di oggi e sulla quale dovete riflettere è che il Verbo, che è la seconda Persona della SS. Trinità, abita in mezzo  a noi.

Vi ho detto che dobbiamo convincerci perché non siamo convinti. Non abbiamo dato peso a questa notizia, a questo dato di fede. Perché dando peso alla verità dobbiamo tirare le conseguenze. Se crediamo che questo Gesù è il Figlio di Dio, dobbiamo trattarlo da Figlio di Dio. Ma se non lo trattiamo da Figlio di Dio, io non dico che non crediamo, ma almeno non abbiamo fatto caso al fatto che dobbiamo impostare tutta la nostra vita spirituale sul Cristo. Dobbiamo mettere il Cristo al centro della nostra vita.

  1. Il Verbo si è fatto carne

Il Cristo, il Verbo di Dio, si è incarnato, si è fatto carne, è diventato uomo come noi. Non abbiate alcun dubbio su questa grande verità. Questa Persona è vero uomo, per cui non potete fare nessuna obiezione:

L’ho visto piangere, mentre Dio non piange! Ma è uomo!

L’ho visto sudare, e Dio non suda! Ma è uomo e come uomo ha sudato.

Che razza di Dio è questo: gli hanno fatto tutto quello che hanno voluto, flagellato, crocifisso, perché non si è difeso?  Perché non li ha fulminati! Era uomo e ha accettato di essere uomo come noi, ponendosi ─ e questo è l’intento del Cristo ─ all’ultimo gradino nella realtà sociale dell’umanità. Perché c’è il primo, il secondo, il terzo e c’è l’ultimo gradino. Ebbene  Lui da Dio si è fatto uomo, perché è nato da una donna, dalla Vergine Maria. È nato da Dio, perché non ha voluto la collaborazione di nessun uomo: è divina la generazione. “Lo Spirito Santo scenderà su di te e  la potenza dell’Altissimo ti coprirà con la sua ombra. Perciò colui che nascerà sarà santo e sarà chiamato figlio di Dio” (Lc 1, 35). Ha assunto la carne, è diventato uomo come noi e ha scelto l’ultimo gradino. Tutte le manifestazioni umane del Cristo congiurano contro di lui come Figlio di Dio. Ecco perché dico a voi: Convincetevi! È un uomo come noi e ha voluto condividere la condizione dell’ultimo uomo nell’ultimo gradino della scala sociale.

  1. Il Verbo ha posto la sua dimora in mezzo a noi

Anche di questo dovete convincervi. Vero Dio e vero uomo. L’essere vero uomo non deve fare traballare la nostra fede: è una scelta che Lui ha fatto soprattutto accettando l’ignominia degli uomini, in modo che nessun uomo avrebbe potuto dire, lungo il corso della storia dell’umanità: quello che ho sofferto io, Lui non l’ha sofferto! Non è capitato a Lui quello che è capitato a me! No, a Lui c’è il di più, mai il meno!

Non solo è uomo come noi, ma ha messo la casa in mezzo a noi. Dopo che ha vissuto la vita come la vivo io ed è risorto, è andato nell’aldilà, ha messo la dimora in mezzo a noi. Solo Dio poteva farlo. Dio è in cielo, in terra e in ogni luogo, ma è anche nell’Eucaristia. Tiene una casa! Poiché capiva tutte le necessità umane e tutte le difficoltà che l’uomo avrebbe incontrato lungo il corso della sua vita e dell’esistenza storica di tutti gli uomini, ha messo la dimora in mezzo a noi. Mi commuove il pensiero che esco dalla stanza e a cinquanta metri c’è Lui. Prendo un’altra direzione  e a dieci metri c’è Lui. Il convento è una casa grande, ma al centro di questa casa c’è Lui. Ma se esco  mi trovo subito sotto l’influenza di Gesù che dimora in Santa Chiara. Lasciata Santa Chiara, a cento metri c’è la SS. Annunziata. Ovunque andate c’è Lui. Si tratta di saperlo, di crederlo, ma siamo sempre sotto  la sua presenza. E se tu sei con me, chi sarà contro di me? Dovremmo vivificare un po’ di più la nostra fede. Avere sempre il pensiero della presenza di Dio! È uno dei mezzi più efficaci per la via della santità. Coltivatelo. P. Martino a me fratino diceva: non devi pensare alla presenza del Cristo in mezzo a noi soltanto una volta al giorno o quando vai in cappella, bensì anche quando giochi, quando studi, sempre. Sta in mezzo a noi, è con noi, ed è Lui. Ha inventato l’Eucaristia, ci ha dato un pane che è a disposizione di tutti gli uomini di tutti i tempi, di tutti i luoghi. L’ha detto e l’ha fatto: Questo è il mio corpo, questo è il mio sangue. Qui ci sto io! Se stai con me, avrai tutto. Ecco l’interrogativo: lo consideri solo uomo, o lo consideri anche Dio? E se lo consideri anche Dio oltre che vero uomo, credi che Lui è veramente in corpo, sangue, anima e divinità in mezzo a noi, a portata di mano; ascolta la nostra preghiera e vede i nostri affanni? Ecco perché San Giovanni non riusciva a scrivere quelle parole della prima lettera: Il Verbo di Dio, che  fa tremare, che non puoi vedere e non puoi nemmeno nominare, ebbene il Verbo di Dio lo abbiamo visto, lo abbiamo toccato, lo abbiamo udito! Poi dice una quarta parola, che ancora non avete sperimentato: “lo abbiamo contemplato” (Gv 1, 14). E non contento di averlo detto la prima volta, subito dopo ripete: E questo Verbo di Dio che noi abbiamo visto è entrato in comunione con noi. Noi siamo in comunione con Lui e Lui è in comunione con il Padre e lo Spirito Santo per cui noi siamo in comunione con l’umanità intera e con la SS. Trinità. Questo è un miracolo di ordine spirituale. Non mi venite a dire che volete sentire voi, che volete toccare voi. Però è vero, e io vi do la mia parola d’onore, che se fate sul serio lo vedrete, lo ascolterete, lo toccherete e lo contemplerete. Non è vero che si è nascosto sotto le specie del pane e del vino, e lo dobbiamo solo credere. No! Chiede la fede primariamente, ma dopo la fede ci dà la soddisfazione di vederlo e di toccarlo. È diventato uno di noi. È entrato in comunione spirituale con noi,  ma è entrato anche  in comunione fisica perché noi, dopo averlo offerto al Padre, quando facciamo la comunione lo mangiamo. Lui veramente entra dentro di noi e rimane dentro di noi tanto quanto rimangono le specie del pane e del vino, e poiché le specie rimangono cinque minuti, lui è in noi.  Ecco perché io vi dico: Noi non crediamo: siamo atei! Perché se credessimo dovremmo essere consequenziali .

  1. Fate l’esperienza della mia presenza in mezzo a voi

Gesù ha messo casa in mezzo a noi.  Sapete quali sono i sentimenti di Gesù? Ci dice:- Perché non vieni a trovarmi?

– Ti aspetto!

Anche se io non vado a trovarlo, Lui mi aspetta. Io gli dico:- E che vengo a fare?

– Ti voglio riempire dei miei beni. Anche di quei beni che non vedi, ma che tu non hai. Perché non vieni a trovarmi?

– Ho da fare!

– E che tieni da fare?

Io vedo che amate tante cose  di nessun valore  e mettete da parte le cose che hanno valore. Vedo che le  vostre cose, a cui siete  attaccate  in maniera indissolubile, hanno la prevalenza  anche su quello che è di Dio.

«Perché non vieni a trovarmi?». Date una risposta. La dovete dare. Io la do la risposta: Signore, tengo sonno e mi ritiro. Vengo sì, ma un minuto, poi vado via. E Gesù mi risponde: Ma la partita la vai a vedere! Ho dovuto rinunciare alla partita. Ha ragione Lui. Quando c’è da allungare la serata, la allunghi anche con sacrificio; ma da me, no! Ma la pagherò! Sì perché dinanzi ai miei occhi tengo San Francesco in ginocchio, immobile e non un quarto d’ora come sto io, no, ore.

Voi dite: Possiamo essere tutti come san Francesco? Ma dategli qualche cosa. È vero o non è vero che passano le giornate senza andarlo a trovare? Sì, siamo andati a messa, abbiamo fatto il nostro dovere. Io ho detto: mi accontento!, ma tengo dinanzi ai miei occhi quella bambina che passando dinanzi alla chiesa gridava: Mamma, mamma, Gesù! Ed io dicevo: E io quando mai ho avuto questi sentimenti di fede come questa bambina che tira le mani della mamma perché vuole entrare in chiesa. La bambina gridava alla mamma: Gesù, Gesù! E la mamma l’ha dovuta accontentare. Voleva giustizia! Ci sono diverse di voi  che fanno le giornate, due ore, tre ore di preghiera: fate bene. È quello che ha chiesto la Madonna a Medugorje. Una Missionaria era sul colle quando la Madonna appariva, e lei mi ha detto che lo ha accolto come un messaggio all’Istituto. Anch’io l’ho accettato come un messaggio all’Istituto perché questo è anche il mio pensiero.

La Madonna ha detto: “Pregate, pregate, pregate. Pregate, cari figli, e aiutatemi nella realizzazione dei miei piani che desidero realizzare nel mondo con questa parrocchia. In modo particolare pregate per le vocazioni nella Chiesa, per la fede dei miei sacerdoti. Sappiate, cari figli, che prego sempre per voi, che sono  sempre con voi quando attraversate momenti difficili. Perciò, perseverate nella preghiera. Pregate insieme a me. Oggi desidero  dire grazie perché avete risposto e accolto i miei messaggi e vivete i miei messaggi”. Ve lo commento:

  1. Pregate, pregate, pregate

Significa pregate sempre, fate come ha detto Gesù: “Pregate sempre, senza stancarvi mai!” Significa che quando dopo un’ora mi sono stancato e lascio, Lei dice: prega. Poi di nuovo, stanco, lascio la preghiera, e Lei insiste: prega!  Perché Lei lo sa che quella grazia dipende dalla preghiera. Se tu preghi l’avrai, ma se tu non preghi non l’avrai. Ci sono delle grazie di carattere universale, per tutti gli uomini, come quella della pace, che sono legate alla quantità della preghiera nostra. Non date retta a quelli che dicono: Basta un’Ave Maria. Magari bastasse un’Ave Maria! Gesù non avrebbe detto le parole che ha detto, né la Madonna.

  1. Pregate e aiutatemi nella realizzazione dei miei piani che desidero realizzare con il mondo per mezzo di questa parrocchia. Ma anche per mezzo vostro

L’aiuto avviene per mezzo della preghiera. Noi, vedete, stiamo per realizzare un piano di Dio e non del Padre: il piano degli Associati. Qual è la chiave per ottenere questa grazia? La preghiera. Pregate e aiutatemi nella realizzazione dei miei piani, nella realizzazione dell’Istituto

Ricordate le parole di p. Pio: “Vale più la preghiera di un viandante sulla terra che la preghiera di tutti i santi del paradiso”. Aiutatemi! Avete sentito la Madonna? Chiede a noi l’aiuto, e non noi a lei. Come possiamo aiutarla? Con la preghiera.

  1. In modo particolare, pregate per le vocazioni nella Chiesa

Significa che nella Chiesa non si prega. A parole preghiamo. Tutti dicono: Sì, si intende! Ma non si prega. Nell’ultima conferenza che ho ascoltato sulle vocazioni, il relatore di tutto ha parlato: stampiamo, scriviamo, andiamo, diciamo ma non della preghiera. Ma le vocazioni la stampa ce le manda? Gesù invece ha dato la chiave per aprire questa porta: pregare in modo particolare per le vocazioni. Ricordate queste intenzioni della Madonna: per tutte le vocazioni, non solo per le nostre.

E in modo particolare pregate per la fede forte dei miei ministri. Significa che i suoi ministri non hanno una fede forte; mentre per affrontare le vicende della vita ci vuole una fede forte. La Madonna parla della fede dei suoi ministri, io invece della fede forte delle Missionarie della parola di Dio.

  1. Sappiate che io sono sempre con voi quando attraversate momenti difficili

Noi preghiamo, diciamo alla Vergine, e tu che fai? Io sono con voi specialmente quando attraversate i momenti difficili. Quindi la nostra preghiera è avvalorata, è rinforzata dalla preghiera di Maria Santissima.

“Santa  Maria, madre di Dio, prega per noi peccatori”.  Sappiate, dice la Madonna, che quando voi mi pregate, io prego con voi e sono sempre con voi quando attraversate momenti difficili.

  1. Perseverate nella preghiera. Come se non avesse detto niente, aggiunge: perseverate nella preghiera.
  1. Pregate insieme a me. Ecco il valore del rosario!
  1. Oggi desidero dirvi grazie perché avete messo in pratica i miei messaggi

L’ultima parola è stata: grazie, perché mi avete creduto, ma per cinque volte ha detto: pregate!

            conclusione

                

Quindi stasera perderemo tempo dinanzi a Gesù sacramentato; perderemo tempo nel dire il rosario e perderemo tempo ritornando a casa recitando il rosario. Perderemo tempo, pregando. Finalmente possiamo perdere un po’ di tempo!