Prega… e non ti penterai di aver creduto! – Lc 18, 1-8

Lc 18, 1-8 – Pregare sempre senza stancarsi

Lc 18, 1-8 – L’insistenza nella preghiera suppone sempre la fede

Lc 18, 1-8 – Pregare senza stancarsi

da un’omelia di P. Francesco  Chimienti O.M.

Martina Franca 17 ottobre 2010

L’insistenza nella preghiera suppone la fede

(Lc 18,1-8) 

XIX Domenica del T.O.  Anno C

 

  1. È necessario pregare sempre senza stancarsi, e Dio farà giustizia ai suoi eletti

È necessario spiegare queste parole? O sono talmente chiare che possono essere non spiegate, perché potremmo compromettere anche il senso delle parole? Secondo me non c’è da spiegare niente, è necessario pregare sempre senza stancarsi. Caso mai non avessimo capito cosa significhi pregare sempre, ha aggiunto: senza stancarsi.

Il primo esaudimento da parte di Dio riguarda la giustizia: dare a ciascuno il suo; non è la carità, è la giustizia. Gli eletti subiranno delle ingiustizie e nella preghiera chiederanno che si faccia giustizia. Ebbene Gesù dice che Dio farà giustizia prontamente ai suoi eletti. Quindi quando subirete delle ingiustizie, presentatele a Lui; la risposta la sapete: farà giustizia.

2. È necessario pregare con insistenza; non soltanto pregare sempre, ma pregare con insistenza, perché chi prega con insistenza è esaudito

Esistono delle qualità che il cristiano deve avere nella sua preghiera.

Una delle qualità è l’insistenza. Gesù porta l’esempio del giudice iniquo e della vedova che insiste nel chiedere. Il giudice non le ha fatto giustizia perché quello era il suo dovere, ma per non sentirla più, perché insisteva, andava sempre, andava continuamente a chiedere giustizia. Oggi il Signore Gesù dice che non vi dovete scoraggiare, non dovete stancarvi quando chiedete qualcosa al Signore. Qualche volta dovrete aspettare un mese, qualche altra volta mezzo anno, qualche altra un anno e qualche volta diversi anni. Lasciate fare a Lui, vi esaudirà. Chi prega con insistenza, ha detto Gesù, sarà esaudito.

3. Ma il Figlio dell’uomo quando verrà troverà


 fede sulla terra?

Questa frase dagli studiosi è stata interpretata in mille modi. Gli ultimi dicono pure che non fa parte né del testo né del contesto dell’attuale Vangelo, ma è una frase a sé che ha un suo significato particolare, mentre la Chiesa, anche con la riforma, ha continuato a metterla in questo testo e in questo contesto.

La mia interpretazione è che bisogna pregare con insistenza, perché chi prega con insistenza è esaudito, però, poiché c’è “ma il Figlio dell’uomo”, per essere esauditi ci vuole la fede. Chi prega con insistenza è esaudito, perché si suppone la fede. Mentre chi non crede o dubita, anche se prega con insistenza non è esaudito. Prima dell’insistenza ci vuole la fede nella preghiera, ecco quello che io vi volevo rivelare. In altri termini, se volete essere esaudite dal Signore dovete pregare, però pregare con delle qualità. Due sono fondamentali. Tutte e due fondamentali: la fede e l’umiltà. Se pregate con fede e umiltà la vostra preghiera sarà esaudita. Se invece pregate con fede ma senza umiltà non sarete esaudite. Se pregate con umiltà e senza fede non sarete esaudite. Ci vogliono tutte e due contemporaneamente; le altre qualità della preghiera sono qualità sussidiarie, suppongono sempre la fede e l’umiltà, per cui se pregate con insistenza ma senza la fede non sarete esaudite, perché l’insistenza diventerà superbia, pretenziosità. Pretendete una grazia non è umiltà, è superbia, e non si ottiene niente. Tutte le altre qualità: la volontà di Dio, la preghiera docile, la preghiera filiale, sono sussidiarie, ottengono quello che noi chiediamo a condizione che ci sia come base la fede. Dovete credere che Dio può tutto, può fare tutto e vede tutto; e dovete essere umili. Dovete dire: non sono degno. Io ho sempre detto che nella Santa Messa ciò che chiediamo l’otteniamo, perché la Chiesa ci mette in bocca sia la fede sia l’umiltà. Queste due virtù sono presenti continuamente, perché la Chiesa sa che se ci sono, tutte le altre verranno da sé. Allora insistete pure, ma ricordate che l’insistenza non sia manifestazione di pretesa e quindi di superbia, altrimenti non otterrete mai niente. Umilmente chiedere e insistere perché crediamo che il nostro Dio è Onnipotente e può fare tutto in cielo, in terra e negli inferi. Adesso, come dice il Papa, un minuto di silenzio per riflettere su ciò che vi ho detto.