Tu sei con me…. Non temo! Mt 11, 11-15 – Is 41, 13-20

Mt 11, 11-15 – Diventa santo chi vuole diventare santo

In Te mi rifugio - Illumina il mio sguardo Gesù, mia speranza, mia  tenerezza, mia pace, donami la tua forza e la tua fiducia. Tu sai qual è la  debolezza del mio

Da un’omelia di P. Francesco Chimienti O. M.

Taranto 09.12.1976

IL NOSTRO DIO È PADRE BUONO

(Is 41, 13-20)

Dice il Signore: “Io sono il Signore tuo Dio che ti tengo per la destra e ti dico: «Non temere, io ti vengo in aiuto»” (Is 41, 13).

Questi è il nostro Dio, pone tutte le sue compiacenze nello stare tra i figli dell’uomo.

Ci tiene per mano, come una mamma fa con il figlio piccolo, lo guida, lo tiene sotto la sua protezione in ogni momento, perché non gli succeda niente di male.

Per Dio noi siamo sempre figli piccoli. Ci tiene per mano e dice: Non temere, io sono con te! Non temere la morte, la malattia, il dolore, il rovescio di fortuna, io sono con te, sono un padre infinitamente buono.

Ecco perché io spero di andare in paradiso; non per i miei meriti, non ne ho, ho solo demeriti, peccati, ma per la bontà infinita di Dio.

Chi può meritare il paradiso con i suoi meriti? Nessuno! Siamo tutti pieni di peccati e abbiamo bisogno della infinita misericordia di Dio.

COL CRISTO VINCEREMO TUTTI I NEMICI SPIRITUALI

(Mt 11, 11-15)

“Il regno dei cieli soffre violenza e i violenti se ne impadroniscono” (Mt 11, 12).
Il regno dei cieli è l’avvento di Dio nelle anime, la santificazione delle anime, la salvezza delle anime. Chi porta il regno di Dio, ossia la salvezza e la santificazione delle anime è Cristo, che verrà il 25 dicembre.

1. Il regno dei cieli soffre violenza

Il regno dei cieli subisce violenza! Quando ho letto, stamattina, queste parole mi sono ricordato della prima profezia e del primo messaggio che Dio ha consegnato all’uomo.
Quando Adamo ed Eva hanno peccato per opera del demonio, Dio disse al demonio: Io porrò inimicizia fra te e la donna, fra il tuo seme e il seme di lei, tu le farai guerra, tenterai di mordere il suo calcagno, cioè di farle anche del male, ma lei ti schiaccerà il capo (cfr. Gn 3, 15).
Chi vincerà? Vincerà questa donna. Chi vincerà sarà il seme di questa donna, cioè Cristo.
Sapere che questa vittoria finale sarà del Cristo, non toglie che il regno dei cieli deve subire violenza. Da chi? Dal demonio. Da chi? Dal seme del demonio, cioè dai seguaci del demonio, dai malvagi, dai cattivi, da coloro che vogliono operare e vivere in contrasto col vangelo e col pensiero di Dio.
Attraverso i secoli è avvenuto questo. E oggi se c’è una lotta è contro il Cristo.
Quindi il Regno di Dio subirà violenza, sarà perseguitato. Coloro che vogliono entrare nel regno di Dio saranno perseguitati, e il primo ad essere perseguitato è stato il Cristo. Con lui la persecuzione è arrivata fino alla violenza suprema: la morte in croce. Il Cristo non è morto di morte naturale, è morto di morte violenta, ha subito la morte, l’hanno ucciso. E tutti i suoi seguaci non hanno fatto altro che seguire queste orme, anche se non tutti i cristiani subiscono la morte e la violenza; alcuni sì e altri no. Oggi festeggiamo santa Lucia, la quale ha subito la violenza: è morta martire per Cristo.
Il regno di Dio soffrirà violenza! Questo lo dobbiamo tener presente per non scoraggiarci quando saremo perseguitati.
Facciamo il bene, e tutti ci vogliono fare del male! Tante volte ho sentito dire: non vale la pena fare il bene; faccio il bene e rispondono sempre col male; da questo momento non mi interesserò più di nessuno, mi farò i fatti miei!
E no! Già ce l’ha detto Gesù: il regno di Dio, e quindi chi compone questo regno, i seguaci di Cristo, dovranno subire violenza. Porrò inimicizia fra te e lui, tra il tuo seme e il suo seme, cioè tra i seguaci del demonio e i seguaci di Cristo.
Cristo ha subito questa violenza e i suoi seguaci subiranno violenza. Non vi spaventate! Gesù è arrivato a dire: Beati coloro che saranno perseguitati, perché la ricompensa dei cieli sarà grande (cfr. Mt 5, 11).

2. I violenti si impadroniscono del regno dei cieli

C’è una guerra, c’è una lotta, c’è una battaglia tra due capostipiti: il demonio e Cristo. Nella lotta chi è forte vince.
Il più forte è Cristo e chi si dà a Dio con tutte le sue forze.
Quando Gesù è andato nel deserto, è stato tentato dal diavolo, ma tra i due ha vinto Gesù: “Vattene, satana!”. E se n’è andato via.
Quando i suoi nemici lo hanno accusato di essere indemoniato, e di essere d’accordo col capo dei demoni Belzebul, Gesù ha detto: Non è possibile, perché ogni regno, sia il regno dei cieli, sia il regno del diavolo, se è diviso è destinato alla rovina. Quindi o lui fa il comandante del suo regno o lo faccio io.
Il demonio teneva custodito il suo regno, quindi teneva tutti gli uomini incatenati nella sua prigione, però adesso è arrivato uno più forte di lui che lo ha disarmato e messo fuori. Quindi se io caccio i demoni, dice Gesù, significa che sono più forte di lui. Ecco la violenza.
La violenza del Cristo è l’amore. E non c’è amore più grande di colui che è disposto a dare la sua vita per la persona amata.
Gesù per vincere il demonio ha dato la sua vita, perché al demonio che teneva incatenati tutti gli uomini, Gesù ha detto:
– Questi uomini sono tuoi schiavi, li voglio riscattare; che cosa vuoi perché strappi queste vittime dalle tue mani, dalle tue grinfie e riesca a spezzare queste catene?
– Voglio la tua morte, voglio il tuo sangue!, fu la risposta del demonio.
Gesù è morto sulla croce, ha versato tutto il suo sangue e ha pagato col suo sangue il riscatto dei suoi figli. Ha strappato con la sua morte noi uomini dalle mani del demonio. Ha preso il demonio e lo ha incatenato ai piedi della croce, e da quel momento il vittorioso è stato sempre Gesù, ed è sempre Gesù. Il demonio invece è come un cane, che può abbaiare e non può mordere.
Dice giustamente san Pietro: È come un leone ruggente che ci circuisce, ma non ci può far niente. Noi vediamo che ruggisce, ha fame e ci vorrebbe divorare, ma noi abbiamo un reticolato attorno alla nostra anima, l’ha eretto il Cristo. Noi stiamo nell’ovile, noi siamo le pecore di Cristo, il pastore è Cristo; non ci può far niente. Quando la pecora esce dall’ovile e non sta sotto la sorveglianza del Cristo, allora il demonio la può divorare.
“I violenti se ne impadroniscono”. Il vincitore è stato il Cristo, nella lotta contro il demonio. E noi, se avremo fiducia nel Cristo, se crederemo al Cristo, se useremo i mezzi che lui ci ha dato, anche noi saremo, nel suo nome, i vincitori nella lotta contro il demonio. Però bisogna credere. Questa è la vostra vittoria, la fede.
“Questa è la vittoria che ha vinto il mondo: la nostra fede” (1 Gv 5, 4).
Fiducia in lui, e usare i mezzi che lui ci ha dato, perché per mezzo della grazia, per mezzo dei sacramenti noi abbiamo la possibilità di vincere sempre, perché l’ha vinto lui.

3. Il cristiano che segue il Cristo, per poter vincere questa lotta contro il demonio, deve donarsi totalmente a Dio, deve amare

Per poter seguire il Cristo dobbiamo essere i servi fedeli di Dio e del Cristo.

CONCLUSIONE

“Stillate cieli dall’alto e le nubi piovano il giusto, si apra la terra e germogli il Salvatore”.
Nella preghiera diciamo: Signore, fai presto a venire, perché con te vinceremo il demonio, con te riusciremo a vincere qualsiasi battaglia spirituale; soprattutto con te ci salveremo e diventeremo santi. Questa è l’unica preoccupazione nostra, di ieri, di oggi e di domani.