Vivere e non…sopravvivere (Mc 9, 30_3

PERCHÉ VIVO?

(Mc 9, 30-37)

1. L’uomo vive per salvarsi e per salvare

Uno dei punti fondamentali dell’insegnamento di Gesù e della vita di Gesù è la risposta all’interrogativo: Perché vivo?

Tutti gli uomini hanno cercato di dare una risposta a questa domanda, e ognuno ha dato una risposta a modo suo. Gesù ha dato la sua risposta, la risposta di un Dio.

Da questa domanda: Perché io vivo?, dipende la felicità dell’uomo sulla terra e nell’altra vita.

Non esiste sulla terra un uomo che non deve compiere una missione.

Voi dite: Io sono venuta sulla terra per fare la mamma di famiglia. Ma fatemi il favore, è troppo poco!

Sono venuto sulla terra per fare il padre di famiglia. È troppo poco!

Sono venuto sulla terra per fare l’insegnante, per fare il lavoratore. Troppo poco!

Gesù dice: Io sono venuto sulla terra per salvare gli uomini. Gli apostoli invece dicevano: Per essere il primo. Io sono più forte di te, io più ricco di te, io prima di te, io più intelligente di te, io ho più lauree di te.

Gesù se li è messi attorno e ha detto: Sentite, sapete perché stiamo sulla terra? Ve lo dico io: Perché dovete salvarvi l’anima. Questo è il motivo perché stiamo sulla terra, e perché dobbiamo aiutare il fratello a salvarsi.

Io sono venuto non per salvarmi, dice Gesù, perché sono Dio, ma per salvarvi. Voi invece vi dovete salvare e dovete aiutare gli altri a salvarsi. Ecco il fine dell’esistenza, da quando si nasce fino a quando si muore.

2. Come fare per salvarsi e per salvare?

“Il Figlio dell’uomo sta per essere consegnato nelle mani degli uomini e lo uccideranno; ma una volta ucciso, dopo tre giorni, risusciterà” (Mc 9, 31).

Ecco che cosa farete sulla terra. Io, ha detto Gesù, per salvare gli uomini devo morire, devo soffrire molto. Tu per salvarti devi soffrire, devi essere umile, devi servire; per aiutare gli altri a salvarsi devi essere l’ultimo, devi soffrire per loro.

“«Se uno vuol essere il primo, sia l’ultimo di tutti e il servo di tutti». E preso un bambino, lo pose in mezzo e abbracciandolo disse loro: «Chi accoglie uno di questi bambini nel mio nome, accoglie me; chi accoglie me, accoglie colui che mi ha mandato»” (Mc 9, 35-37).

Con la parola «bambino», nella S. Scrittura, s’intende sempre colui che ha bisogno, non solo il bambino. Il bambino sì, ma anche l’orfano, la vedova, il povero, l’oppresso, coloro che ricevono ingiustizie.

E allora, con parole brevi e chiare: ti vuoi salvare l’anima? Devi fare due cose: devi soffrire e offrire a Dio la tua sofferenza, e devi essere umile.

Vuoi salvare i tuoi fratelli? Devi fare due cose: devi soffrire ed essere umile. Questa è la risposta di Gesù.

Voi dite: perché mi devo salvare l’anima? Perché Dio ci ha creati per conoscerlo, amarlo e servirlo in questa vita e poi goderlo nell’altra vita.

Voi potete seguire tutte le filosofie che volete, ma nessuna filosofia vi darà la risposta che ha dato Gesù, la vera risposta, quella che soddisfa l’anima nostra. È bellissima! Questa mattina, queste parole mi hanno veramente consolato.

A che serve la vita? Ve la siete posta questa domanda? Si studia, ci si laurea, si guadagnano soldi, si imbroglia e si ruba; ma a che serve questa vita, a che serve, se non ti salvi l’anima?

Gesù chiama gli apostoli, che discutevano tra loro su chi doveva essere il primo, cioè il più ricco, il più intelligente, il più bravo, l’uomo che si afferma di più nella vita, e ci si afferma calpestando gli altri, e dice: “Di che cosa stavate discutendo lungo la via?” (Mc 9, 33). Essi però tacciono perché hanno vergogna di dire di che cosa stavano parlando.

CONCLUSIONE

Vi volete salvare? Dio vi ha dato un’anima e la dovete consegnare pura e santa dinanzi a Dio. Questo è il fine della nostra vita.

Ti vuoi salvare? Devi accettare la sofferenza.

Vuoi aiutare gli altri a salvarsi? Soffri per loro.

Ti vuoi salvare? Mettiti al tuo posto; e il tuo posto è l’ultimo, perché il primo posto è di Dio.

Vuoi salvare i tuoi fratelli? Mettiti all’ultimo posto, servili, non servirti di loro per essere servito. Stai all’ultimo posto, servili e vedrai che arriveranno a salvarsi anche loro.

Con due parole Gesù ha illuminato la mia mente in una maniera tale che ho detto: Ho capito! Che i miei capelli si fanno più bianchi, non mi interessa; Signore, te li offro!

Che i capelli li perdo, non m’interessa; Signore, li offro a te!

Che la gamba non funziona, non m’interessa; Signore, te l’offro!

Che i reni non funzionano, non m’interessa; Signore, te li offro! Siamo arrivati al traguardo.

Serve a qualcosa questa sofferenza? Signore, l’offro per i miei fratelli. Mi salvo io e vi salvate voi; canto io e cantate anche voi; felice io e felici voi.