Vivere in Dio, per Dio, con Dio … a Lui ogni onore – I martedì di Quaresima

dagli scritti di P. Francesco Chimienti O.M.

La Minima trascorre la quaresima santificandola

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Prima di parlare della santificazione della quaresima, vorrei farvi la distinzione tra trascorrere la quaresima e santificare la quaresima.

Fino a questo momento vi ho fatto vedere come la Minima trascorre la quaresima. Ora vi farò vedere come la santifica.

C’è una distinzione? Sì.

Con la parola trascorrere sottolineo in particolare l’aspetto esterno,

Con la parola santificare sottolineo l’aspetto interiore della penitenza in tutte le sue forme.

È importante mettere l’interiorità nelle singole opere di penitenza, perché siano valide e fruttuose dinanzi a Dio. L’esteriorità senza l’interiorità è un corpo senza anima. Ma un corpo senza anima è un cadavere. Così è nella vita dello spirito.

A che è valso al fariseo digiunare due volte la settimana, come dice san Luca (Lc 18, 12), se non l’ha fatto con spirito umiliato e contrito? Se non l’ha fatto come privazione dovuta alla giustizia divina per i suoi peccati? Gesù dice infatti che non fu giustificato (Lc 18, 14).

Con queste meditazioni mi preme molto farvi vedere come si fa la vera penitenza.

Pensate all’episodio della vedova che getta nel tesoro del tempio due spiccioli come elemosina.

Il modo di fare la penitenza, sia come cristiani che come Minimi, serve a rendere completa e meritoria, secondo Dio, la penitenza, sia nel suo aspetto esteriore – che non deve mai mancare – sia nel suo aspetto interiore che la rende valida. Questa è la penitenza che la Minima vive e annunzia.

Prima la dovete vivere e poi la dovete annunziare!

Gesù parla dell’interiorità e della santificazione della penitenza con queste parole:

“Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che pulite l’esterno del bicchiere e del piatto mentre all’interno sono pieni di rapina e di intemperanza. Fariseo cieco, pulisci prima l’interno del bicchiere, perché anche l’esterno diventi netto! Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che rassomigliate a sepolcri imbiancati: essi all’esterno sono belli a vedersi, ma dentro sono pieni di ossa di morti e di ogni putridume. Così anche voi apparite giusti all’esterno davanti agli uomini, ma dentro siete pieni di ipocrisia e di iniquità”              (Mt 23, 25-28).

Come vedete Gesù fa distinzione tra penitenza interiore e penitenza esteriore. Bisogna unire all’esteriorità l’interiorità. Se viene a mancare l’interiorità avete la facciata pulita, ma l’interno è un disastro.

Voglio questo da voi? San Francesco vuole questo da voi? Questa penitenza dovete annunziare agli altri?

 

La Minima santifica la quaresima con la penitenza

San Francesco chiedendo ai suoi figli la maggiore penitenza, chiede tutto ciò che la Chiesa desidera da tutti i cristiani, però in quantità di opere superiore e in qualità più perfetta.

La Minima trascorre perciò la quaresima vivendo sempre in grazia di Dio, pregando molto, digiunando spesso, nutrendosi abbondantemente di Parola di Dio, compiendo tutte le opere di carità che il Signore le chiede non solo per il compimento della sua missione, ma anche con le occasioni che le capitano volta per volta.

A tutto questo la Minima aggiunge l’esercizio di alcune altre virtù perché tutto sia santificato.

Oltre alla grazia di Dio, oltre alla preghiera, oltre al digiuno, oltre alla Parola di Dio, oltre alle opere di carità:

 

  • La Minima fa ogni cosa nell’amore e per amore.

La Minima fa ogni cosa:

in continuo stato di grazia, questo significa “nell’amore”;

con rettitudine d’intenzione, questo significa “per amore”.

La Minima cerca di fare tutte le sue azioni per amore di Dio; cerca di dare a ciascuna di esse la perfezione di cui è capace; cerca di farle alla presenza di Dio e nel migliore dei modi. Per amore e nell’amore.

 

  •      La Minima santifica la quaresima con l’esercizio di alcune virtù praticate con lo spirito penitenziale

Perché tutto sia santificato, alle opere propriamente penitenziali la Minima aggiunge l’esercizio delle virtù capisaldo dello spirito penitenziale: come la preghiera, l’umiltà, l’obbedienza, la sofferenza.

Circa la preghiera s’impegna a fare meglio le sue preghiere.

Circa l’umiltà s’impegna a manifestarla con l’umile obbedienza su tutto e a tutti.

Circa l’obbedienza s’impegna a tradurla o a manifestarla con la fedeltà ai doveri del proprio stato.

Circa la sofferenza s’impegna a manifestarla nell’accettazione delle prove della vita.

Vedete quante cose vi servono per santificarvi e per santificare la quaresima?

A tutto questo la Minima aggiunge anche l’esercizio delle virtù che fanno parte dello spirito penitenziale: come la mortificazione, le lotte morali, la carità fraterna, la pazienza, la temperanza, la riparazione. Ogni virtù è vista e praticata e santificata nello spirito penitenziale.

 

  • La Minima santifica la quaresima con la contrizione del cuore

Se viene a mancare infatti la contrizione del cuore viene a mancare proprio il motore per far camminare la santità nella penitenza. La contrizione del cuore, prima di tutto per i propri peccati: cosa che la Chiesa chiede sempre, ogni giorno, a coloro che vogliono ottenere l’indulgenza plenaria.

La contrizione del cuore è sia per i propri peccati, sia per i peccati dei fratelli:

– Per i propri peccati, perché li deve pagare come contributo dovuto alla giustizia divina. La contrizione cancella, distrugge la radice del peccato.

– Per i peccati dei fratelli, perché li deve pagare come contributo dovuto alla giustizia divina per un atto di carità.

Dice la S. Scrittura: “Uno spirito contrito è sacrificio a Dio, un cuore affranto e umiliato tu, o Dio, non disprezzi” (Sal 50, 19).

Per santificare quindi la quaresima con la penitenza, la Minima fa ogni cosa nell’amore e per amore; esercita alcune virtù con lo spirito penitenziale; il tutto fatto con la contrizione nel cuore.

Almeno queste cose le dovete ricordare: amore, spirito penitenziale, contrizione del cuore!